Nel 1995 Gainax regala al mondo una delle piů grandi produzioni fantascentifiche della storia degli anime giapponesi: “Neon Genesis Evangelion”, scritto e diretto da Hideaki Anno nonchč supportato dall’intramontabile character design di Yoshiyuki Sadamoto.

Nell’anno  2015 a Neo Tokyo, cittŕ militarizzata ricostruita dopo il catastrofico “second impact”, il quattordicenne Shinji Ikari č chiamato al cospetto del padre, Gendo Ikari, allo scopo di pilotare l’unitŕ umanoide Evangelion “Eva-01”, un gigantesco robot costruito per difendere l’umanitŕ dalla seconda venuta degli “Angeli”, creature aliene e mostruose da cui sarŕ necessario difendere l’intera umanitŕ…

La serie, molto complessa e profonda, si sviluppa attraverso una serie di studi interiori dei protagonisti e comprende temi importanti come la religione, da cui in parte trae le fondamenta e la filosofia; segna inoltre un nuovo modo di concepire il “mecha”, distaccandosi completamente dai classici canoni robotici delle serie quali “Gundam”, “Mazinger” e cosě via, introducendo un design stilizzato ed efficace nel rappresentare la potenza di questi esseri giganteschi, che gli appassionati scopriranno essere qualcosa di piů di semlici mezzi meccanizzati.

L’opera ha un seguito epocale e a distanza di quasi un ventennio il suo merchandising si rinnova ancora e continua a vendere senza sosta, complice anche la realizzazione dei nuovi film e il rilancio del titolo.

Il modello in oggetto, appartenente alla linea “Soul of Chogokin” di Bandai, č il GX-22, egregia rappresentazione dell’EVA-04, che durante gli episodi non viene mai mostrato, ma solo menzionato per questioni narrative. Ma si sa che č argentato con dettagli rossi e neri, ed č il gemello dell’ EVA-03, dato che č identico in tutto e per tutto ad eccezione della colorazione, completamente nero. L’EVA-04 appare tuttavia in vari spin-off della serie e videogames.

Bandai offre, con questa produzione, l’ennesima di una lunga serie: infatti il GX-22 č l’ultimo degli Eva proposti nella linea “Soul of Chogokin”, preceduto dal GX-14 (Eva-01), GX-15 (Eva-02), Gx-16 (Eva prototype blu), GX-17 (Eva prototype giallo) e GX-21 (Eva-03).

La confezione ricalca le scelte delle precedenti, identica a quella degli altri Eva della stessa linea, con il colore predominante che ricorda quello del mecha stesso, quindi in questo caso chiaro e metallico; piccola e compatta (circa cm 23.2X25.3X7.5), contiene 2 confezioni separate, una in polistirolo in cui č contenuto il robot e una in cartone in cui sono contenuti i blister con gli accessori in dotazione.

All’interno del cartone stesso troviamo le bustine contenenti le parti che formano il display stand, sempre presente in tutti i GX.

Come si vede dalla foto, il robot č ben protetto dal polistirolo, con cui non c’č pericolo di contatto, grazie ai sacchetti di plastica che lo avvolgono. Quindi integritŕ assicurata e vernici protette!

Scendiamo quindi nel dettaglio: massiccio e pesante, come il piů classico dei SOC, con un’alta percentuale di metallo, ben proporzionato, rifinito e cromato in maniera egregia.

Le articolazioni sono interamente ad attrito, unico grosso neo di questo modello. Infatti, anche solo per realizzare le foto di questo articolo, risentono giŕ il “peso” dell’usura e mostrano evidenti allentamenti, soprattutto quelli delle ginocchia, dove grava il maggior peso, ma quanto meno offrono una posabilitŕ molto elevata. La testa ha una giuntura a sfera che permette tutti i movimenti, la mandibola č articolata e la struttura del collo puň essere spostata avanti e indietro.

Il busto č snodato in tutte le direzioni, compreso l’asse verticale.

La spalla non ha un grande raggio d’azione. Questo č dovuto alla presenza dei supporti che, diversamente da quanto si vede nell’anime, sono strettamente legati al braccio, vincolando cosě moltissimo un’articolazione importante. Pecca non indifferente.

Gomito e polso offrono invece piena libertŕ di movimento, dotati entrambi di doppia articolazione sui due punti di aggancio.

Nonostante l’estrema facilitŕ con cui la forza d’attrito decade dopo qualche movimento, anche le le gambe offrono una notevole posabilitŕ: l’anca puň essere ruotata oltre che divaricata, il ginocchio doppiamente articolato si piega fino quasi a far toccare il tallone alla coscia, il piede ha lo snodo sulla punta e la caviglia ha una buona escursione grazie ad una sfera (anche se nella copia recensita quella sinistra era decisamente meno mobile della destra).

L’entry plug si inserisce nell’apposito alloggio come nell’anime, e un pulsante subito sotto a quest’ultimo ne permette l’espulsione (piuttosto violenta, meglio quindi non tenere lo sguardo nella stessa traiettoria). Sempre sulla schiena troviamo l’aggancio per l’Umbilical Cable che, come č possibile vedere nelle foto sottostanti, l’Eva riesce ad agganciarsi “da solo”.

Le armi sono ottimamente riprodotte e si nota la variazione sul Pallet Gun, qui leggermente modificato rispetto alla versione presente nella scatola del GX-17. I supporti sulle spalle vengono forniti in sue versioni: quella standard, esteticamente piů efficace e quella “articolata”, che consente l’alloggiamento del Progressive Knife e del needled gun. Il fucile mitragliatore puň essere alloggiato nella valigetta apposita.

Infine la basetta espositiva emula la rampa di lancio e permette l’alloggiamento di tutti gli accessori…o quasi, dato che non c’č traccia di vani per le mani e per le spalline non montate sul robot.

In conclusione, nonostante la natura stilosa e “organica” del mecha design di “Neon Genesis Evangelion” non sia esattamente compatibile con la linea “Soul of Chogokin”, Bandai č comunque riuscita a realizzare un ottimo modello fedele ed esteticamente appagante, oltre che molto posabile, nonostante il grosso difetto delle articolazioni cedevoli a lungo (o breve…) andare.

Un prodotto che non puň mancare agli appassionati di “Neon Genesis Evangelion” o semplicemente agli appassionati dei “Soul of Chogokin”.

 

Nome: GX-22 Eva-04 – Soul of Chogokin
Produzione: Bandai (Japan)
Scala: non in scala
Anno di pubblicazione: 2004 (Marzo)
Tiratura: Standard
Prezzo di listino: 6300 Yen

Pro:

– Fedele riproduzione rispetto all’originale
– Alta percentuale di metallo che lo rende massiccio e pesante
– Ottima qualitŕ di cromatura e verniciatura
– Posabilitŕ elevata
– Numerosi accessori

Contro:
– Snodi ad attrito cedevoli nel tempo
– Assenza dei pugni chiusi

Voto Finale: 8/10