Ambientata nel 2307 AD, la serie Mobile Suit Gundam 00 narra le gesta dell’organizzazione militare “Celestial Being” e dei suoi protagonisti, il cui principale č “Setsuna F Seiei”, che combattono al fine di mantenere la pace tra gli stati, sempre in crisi a causa del controllo delle nuove fonti energetche di cui l’umanitŕ ha costante e crescente bisogno.

La serie, trasmessa in Giappone tra il 2007 e il 2008,  č molto articolata e complessa, dal target adulto, drammatica e profonda, curata nei dettagli e incentrata sui profili dei protagonisti, ben studiati e raccontati egregiamente.

Il robot di punta, di cui scriviamo in questa recensione, č il Gundam Exia, pilotato appunto dal protagonista.

La confezione ha il formato classico a cui ci ha abituato Bandai per questa linea chiamata Metal Build: una scatola rettangolare di dimensioni generose ma molto poco profonda, grazie alla distribuzione del contenuto sul piano. Rispetto alle due uscite precedenti l’aggiunta di particolari cromati sui bordi rende questa scatola piů elegante e lussuosa.

Il polistirolo č un unico pezzo da cui sono ricavati due vani piů alti in cui sono contenuti il robot e alcune delle armi.

Gli accessori intercambiabili sono alloggiati invece nei classici blister.

In generale una confezione molto ben studiata e “sicura”.

Il robot si presenta molto bene giŕ al primo impatto. Non ci sono sbavature degne di nota ne particolari difetti, ad eccezione di pochi segni di sprue qua e la (nda: i punti in cui le parti vengono staccate dalle griglie originali in cui vengono stampate a volte lasciano delle piccole parti di plastica sporgente, dette appunto segni di sprue) , ma nulla di eclatante, contrariamente a quanto visto sulla uscita precedente (il Freedom Gundam).

Il frame interno ancora una volta č interamente in metallo e il design ne mostra buona parte all’esterno, per il piacere dei puristi della zama (cosě č chiamata la lega metallica che viene utilizzata per i modellini).

Le plastiche sono magistralmente dipinte, marchetizzate e piene di dettagli minuziosi realizzati dalle decals perfettamente integrate nella vernice stessa. La qualitŕ generale č ben al disopra dei metal composite, per fare un paragone.

Le proporzioni, i colori e le sculture sono, come di consueto, assolutamente perfette e riproducono fedelmente la versione animata, ancora una volta come le due uscite precedenti.

Le zone grige in foto sono realizzate in metallo (ad eccezione delle mani e dei ganci per le spalline).

La posabilitŕ č eccelsa: un ball joint permette i movimenti della testa liberamente, mentre il collo puň ulteriormente spostarsi in avanti sganciandosi in parte dal busto per permettere alla testa di abbassarsi ulteriormente verso il petto; la spalla ruota in tutte le direzioni e il solito sistema dei gundam di ultima generazione consente di far fuoriuscire leggermente le spalle dal busto permettendo alle braccia di chiudersi parzialmente davanti al torace; il gomito ha il solito doppio snodo che ne permette la piega quasi totale; il polso ha un’articolazione che ne permette un leggero movimento rotatorio; il busto si piega avanti e indietro e ruota sull’asse generosamente; le anche permettono alle gambe movimenti liberi in tutte le direzioni, grazie alle parti del gonnellino mobili; doppia articolazione anche sul ginocchio che si piega quasi completamente come i gomiti; caviglie snodatissime in tutte le direzioni ed infine piede articolato tra il tacco e la zona anteriore.

Tutte le articolazioni sono ad attrito, ma appaiono molto salde, trasmettendo un senso di soliditŕ che sembrerebbe anche durevole nel tempo.

Facendo un paragone si nota che la prima uscita della linea, lo 00 Gundam (tratto dalla seconda serie di 00 Gundam), pur avendo lo stesso tipo di frame e articolazioni, queste risultano meno affidabili nel tempo e si allentano dopo pochi smanettamenti, mentre la seconda uscita, il Freedom Gundam (tratto dalla serie Gundam Seed), ha il problema opposto, le articolazioni offrono fin troppo attrito; in questa terza uscita, invece, sembra che Bandai abbia imparato la lezione realizzando una via di mezzo che sembrerebbe praticamente perfetta sotto questo punto di vista.

Gli accessori sono come sempre numerosissimi: molteplici paia di mani (aperte, a pugni chiusi, e con varie impagnuture per le varie armi), diversi tipi di armi (beam saber, beam dagger, GN sword, GN blade, GN shield, GN long rifle), diverse modalita di back pack,  parti della corazza che ne definiscono la variante (Repair III), e, infine, il solito stand espositivo immenso, che ne garantisce la stabilitŕ nelle pose in volo o semplicemente sospeso a mezz’aria.

In definitiva un modello che ha tutti i requisiti per poter concorrere tranquillamente al miglior gokin dell’anno, mantenendosi qualitativamente al di sopra di molte altre uscite piů blasonate, anche grazie al prezzo che questa linea continua a mentenere molto aggressivo (intorno ai 130 euro).

Dal metallo contenuto, alla posabilitŕ eccelsa, alla pletora di accessori, alla variante inclusa grazie alle parti intercambiabili, alla verniciatura superba e al dettaglio stupefacente, questo Gundam Exia non puň mancare in collezione!

 

Nome: Gundam Exia and Exia Repair III – Metal Build
Produzione: Bandai (Japan)
Scala: 1/100
Anno di pubblicazione:  2013
Tiratura: Standard
Prezzo di listino: 15750 Yen

Pro:
– Qualitŕ delle vernici e delle plastiche eccelsa
– Dettagli minuziosi e molteplici
– Posabilitŕ estrema
– Metallo in abbondanza
– Accessoriatissimo
– Possibilitŕ di scegliere tra due differenti configurazioni
– Fedele all’anime
– Prezzo concorrenziale

Contro:
– Pochi segni di sprue

Voto Finale: 10/10