Come consuetudine anche in questa edizione del Romics abbiamo potuto assistere ad una larga diffusione del fenomeno BOOTLEG, ovvero i falsi (riproduzioni non autorizzate) che venivano venduti presso alcuni degli stand presenti all’evento.
Molti i negozi che puntualmente si cimentano nella vendita di questi prodotti, che ricordiamo rappresentare un grave problema sia per i collezionisti che per i negozianti onesti, i quali spesso fanno fatica a trovare spazio tra la montagna di figures e gadgets che destano l’attenzione dei visitatori degli eventi grazie a prezzi spesso (non sempre) stracciati.
Senza entrare nel merito dei dettagli, poichč molti di questi prodotti sono giŕ ben noti ai lettori di itakon.it (anche se nella presente fiera abbiamo visto dal vivo alcuni nuovi falsi, giŕ notificati nella nostra rubrica anti-bootleg, come Menma Swimsuit ver. di Max Factory o Sora Kasugano di Alter), vorremmo spendere due parole soffermandoci sul dialogo intercorso tra MastraCustom e uno standista (di cui, per rispetto, non riveliamo il nome), noto per vendere prodotti originali di vario genere.
Il negoziante ha espresso, oltre al suo ovvio disappunto, un grande rammarico nei confronti delle fiere che si svolgono nella capitale, dove trovano spesso spazio molti stand (tra l’altro decisamente ampi) pieni di materiale contraffatto.
Complice il fatto che molti di questi negozi abbiano sede a Roma, ciň ha nel tempo distolto l’attenzione da parte dei negozianti di merce originale, tant’č che tutti sono consapevoli del fatto che molti store italiani noti non prendono parte alla fiera del fumetto piů importante della capitale.
Il negoziante inoltre esprime la sua tristezza nel veder passare i visitatori della fiera guardando con disprezzo i suoi articoli, venduti a cifre ovviamente piů alte dei falsi (un Nendoroid originale, per esempio, costa tra i 45 e i 60 euro di media… uno falso viene solitamente venduto a 15 euro, o magari 25 se in coppia).
Ciň provoca una sorta d’immagine da “truffatore”, che vuole approfittare della fiera per piazzare i suoi articoli al doppio del prezzo; tutto questo ovviamente scaturisce nelle menti dei visitatori non esperti una sorta di ammirazione nei confronti dei venditori di falsi, che gli permettono di comprare merce a prezzi bassissimi, a discapito dell’immagine dei venditori di merce originale.
Al contrario, gli esperti collezionisti sono consapevoli dei prezzi dei prodotti originali, ma trattandosi spesso di una minoranza (molti frequentatori delle fiere acquistano occasionalmente o comunque non si documentano come chi colleziona seriamente), non sono sufficienti a risollevare le sorti della questione.

Chiudendo quindi la parentesi di cui sopra, vi lasciamo alla galleria fotografica con alcune delle figures contraffatte in vendita durante l’evento.

N.B. lo staff di itakon.it ci tiene a precisare che la sensibilizzazione dei propri lettori al problema dei bootleg č finalizzata tanto alla salvaguardia dell’originale, con relativi costi che le ditte devono sostenere per ottenere licenze, commissionare lavori agli artisti scultori e studiarne la produzione (ed č la somma di queste fasi a determinare il prezzo, ed un falso č solo prodotto e pertanto abbatte i costi alla base), quanto alla tutela della salute personale, poichč il materiale utilizzato non č sottoposto a controlli e non necessita di certificazioni come le ditte ufficiali, pertanto un pezzo contraffatto č potenzialmente dannoso, sia se ingerito, sia se esposto all’aria in una stanza, poichč le esalazioni delle vernici, non certificate, potrebbero essere tossiche.

Per qualsiasi dubbio non esitate a contattarci, il team di itakon.it č sempre a vostra completa e totale disposizione, e sarŕ lieto di venirvi in aiuto per darvi supporto.
Inoltre ricordate di consultare anche l’articolo generico con le indicazioni su come riconoscere un bootleg.