“The fire fades and the lords go without thrones”

A fine Giugno Gecco ha ufficialmente pubblicato la sua prima raffigurazione dedicata al mondo di “Dark Souls III” e oggi Itakon.it vi porta con la recensione del Souls of Cinder, aka Outachi no Kenshin in Giappone, e conosciuto nell’edizione italiana del gioco come Anima dei Tizzoni.

La produzione si discosta dalle precedenti pubblicazioni della ditta per il design del box esterno, generalmente caratterizzato da una finestra aprile sul davanti e la figure visibile al suo interno; questa volta Gecco punta ad un box “completo”, che ricopre per interno il blister in polistirolo che protegge la figure, la scelta di quest’ultimo dipende dal materiale di produzione della statua ovvero il Polystone, molto più fragile del ben più comune PVC. La scatola esterna si presenta finemente decorata con una scelta di design che rimanda molto allo stile tipico della serie: sul davanti viene proposta una foto del prodotto mentre sul fondo e in cima vengono elencati dettagli sul personaggio e la serie, oltre che gli scultori e chi ha collaborato alla produzione.

La prima cosa che ovviamente salta all’occhio è l’altezza del prodotto, listata a ben 42 cm nonostante la scala 1/6, tutto ciò per mantenere fedeltà con il personaggio d’origine che risulta più alto di un normale essere umano. La statua è opera di Akao Shin’ya, con Akeyama Katsushige in collaborazione alla colorazione; il Souls of Cinder si erge maestoso, così come i giocatori lo incontrano la prima volta che avanza minaccioso verso di loro pronto a difendere la Prima Fiamma con tutte le sue forze. Passiamo ora ad una visione a 360° del prodotto prima di passare ad analizzarlo nel dettaglio.

Partendo dalla scultura, estrema fedeltà col design è stata portata dallo scultore che ha riprodotto nelle tre dimensioni il design Dark Fantasy della serie, ma portando quel pizzico di realismo che contraddistingue le realizzazioni Gecco; l’armatura è stata riprodotta con molta cura, soprattutto nel ricreare i vari tipi di materiali presenti su di essa, dal cuoio, al ferro, alla cotta di maglia. Ogni singolo elemento dell’armatura è ben distinto e identificabile, oltre a presentare una natura “rovinata” e antica, come ben visibile dai dettagli presenti sia sul ferro che sulle parti in “pelle”, visibilmente rovinate e consumate. Non è stata neanche tralasciata la particolarissima spada, anzi spadone, vista la sua grandezza per una persona normale, tant’è che infatti viene nominata lo Spadone del Vincolo del Fuoco.

Tra tutti i personaggi che Gecco poteva scegliere, il Souls of Cinder non è sicuramente il più emblematico della saga, in quanto apparso solamente nel terzo e ultimo capitolo per un piccolo lasso di tempo; tuttavia per il simbolismo che rappresenta è per i giocatori il baluardo finale di una saga importatissima, non per nulla è anche sulla copertina del gioco stesso. Il design del personaggio si adatta anche al tipico stile della ditta, con questa posa abbastanza statica, ma che dona al personaggio imponenza, fierezza, ma sopratutto potenza, visto che dal vivo ha una presenza scenica non da poco, sia grazie all’altezza che al design del personaggio stesso.

Non si può parlare della scultura e non menzionare la colorazione, uno dei punti di forza di questo prodotto. Senza dubbio per Gecco la sfida più grande è stato cercare di rendere il più realistiche possibile le parti dell’armatura che bruciano e a conti fatti il risultato finale è semplicemente magnifico; non sono presenti led o altri mezzi esterni, le parti che ardono sono state tutte rese con la pittura e sotto la giusta illuminazione sembra proprio che il Souls of Cinder stia veramente ardendo dall’interno, con il metallo incandescente alla vista.

Menzione a parte per la base, che riproduce una porzione del terreno su chi si affronta la battaglia con il Souls of Cinder, un campo di battaglia solcato da milioni di spade incastonate nel terreno, le spade di tutti i precedenti eroi che hanno tentato di vincolare la Prima Fiamma; sicuramente non sarà la parte più predominante della statua ma la sua caratterizzazione aiuta a rendere completo un prodotto già magnifico.

Infine troviamo, come Bonus proposto dalla ditta durante i preordini della statua, la raffigurazione 1/1 della Brace (Ember), uno degli oggetti più cari e fondamentali per gli avventurieri nel mondo di Dark Souls III; l’effige avrà la sua personale base magnetica e rappresenta una simpatica aggiunta per i fan della serie.

Ricordiamo inoltre che durante il prossimo San Diego Comic-Con 2017 (20-23 Luglio) sarà venduta come Exclusive la seconda statua tratta dall’universo di “Dark Souls“, ovvero Siegmeyer of Catarina, disponibile in quantità limitate anche online.

In conclusione, Gecco colpisce ancora, se la ditta non aveva mai mancato sotto il punto della qualità con questo prodotto mette d’accordo chi amava i suoi lavori ma avrebbe preferito dimensioni maggiori. Un prodotto di tutto rispetto, tratto da una saga ormai amata a livello mondiale e perfettamente trasposta in questa rappresentazione; ovviamente stiamo parlando di un prodotto che, seppur in una fascia di prezzo non indifferente, gode di un rapporto qualità/prezzo favorevole, in quanto ci ritroviamo tra le mani un vero e proprio capolavoro con la C maiuscola.

Nome: Souls of Cinder (Outachi no Kenshin)
Produzione: Gecco (Japan)
Scala: 1/6
Anno di pubblicazione: 2017 (Giugno)
Tiratura: Standard
Prezzo di listino: 52800 Yen

Pro:
– colorazione e scultura di altissimo livello;
– fedeltà col design originale;
– impatto scenico non indifferente;
– molto più grande di una consueta 1/6;

Contro:
– niente di rilevante da segnalare.

Voto Finale: 9.5/10

Recensione: Thedante90

Fotografie: sniperwave