A metà degli anni ’70 vennero prodotte delle serie televisive in giappone, denominate “Super sentai”, caratterizzate dalla presenza di squadre di eroi combattenti (il termine “sentai” indica appunto “task force”) capaci di utilizzare anche dei mecha per combattere il male (il termine “Super” indica appunto la presenza dei mecha); le serie, realizzate in live action, erano inoltre caratterizzate da colori sgargianti ed abbondanti effetti speciali.

Una delle serie particolarmente popolare che fu commercializzata anche in Europa fu quella dei “Power Rangers“, il cui mecha, il MEGAZORD, è oggetto di questa nostra recensione, realizzato da Bandai nella linea Soul of Chogokin e codificato come GX-72.

Per l’occasione Bandai ha realizzato delle scatole diversificate per il mercato interno ed esterno, e quella che abbiamo tra le mani, la versione Europa/Usa, è decorata con una illustrazione sulla parte frontale, piuttosto che con la foto del modello come di consueto, mentre sul retro come sempre troviamo le foto del contenuto e le le sue caratteristiche.

All’interno troviamo i cinque mezzi meccanici a forma di dinosauri che insieme compongono il Megazord, due cannoncini e la spada, e nulla più; dotazione un po’ scarsa per un Soul of Chogokin, ma è anche vero che nella serie originale non c’era molto di più.

Guardian Beast Tyrannosaurus

Il più grande dei mecha, rappresenta appunto un tirannosauro, e tra i cinque, è anche il più articolato e pesante. Il metallo è presente nelle zampe posteriori e in parte del petto, mentre le articolazioni sono numerose: le zampe anteriori hanno lo snodo alla spalla al gomito e ai due grossi artigli; la testa va su e giù (non c’è rotazione del collo) e si apre la bocca che mostra al suo interno dei cannoni; il busto può essere ruotato (sarà anche il busto del Megazord); le zampe posteriori, che saranno la parte articolata delle gambe del robot, presentano le anche a scatto che possono essere movimentate in tutte le direzioni (anche se la coda limita molto le posizioni), le ginocchia ad attrito che si piegano abbondantemente facendo rientrare lo stinco nella coscia per via della trasformazione, e le caviglie che ruotano solo longitudinalmente; infine la coda è ottimamente composta da anelli mobili che permettono di diversificarne la piega, anche se solo su e giù.

Il petto può essere aperto e permette l’alloggiamento dei cannoni, ma anche la testa del dinosauro in fase di trasformazione. Il coperchio si chiude tranquillamente una volta posizionati i cannoni.

Guardian Beast ZyuMammoth

Curiosa la realizzazione di questo mecha che rappresenta un mammut, vista la forma particolarmente tozza che lo fa somigliare più ad un giocattolo per infanti che a un dinosauro, ma si tratta di quanto si vedeva nella serie TV ed è riprodotto in maniera fedele.

Il metallo sembra qui essere presente nelle spalle, che saranno poi quelle del robot, e nelle giunture varie dei pannelli che ne permettono la trasformazione, mentre la posabilità è quasi del tutto inesistente, limitata al collo e alla proboscide che possono muoversi su e giù. Il peso complessivo risulta comunque appagante al tatto. Questo mecha formerà la schiena e le braccia del Megazord.

Guardian Beast Triceratops

Il mecha rappresenta un triceratopo ed è il meno snodato dei cinque, oltre che probabilmente quello dall’aspetto più giocattoloso per via della sua compattezza delle forme e per il colore blu elettrico. Le zampe sono solo accennate e troviamo invece dei cingoli (non ruotano). Gli unici movimenti possibili sono quelli della bocca che si apre e chiude e del collo che ruota su se stesso, su e giù (per la trasformazione) e leggermente a lato, e della coda che in realtà è un cannone mobile. Come nella serie TV le corna si sganciano per replicarne il lancio contro i nemici, grazie anche alla catena che fuoriesce dall’alloggio.

Guardian Beast SaberTiger

Il leoncino giallo, che rappresenta una tigre preistorica simile allo smilodonte, ricorda molto da vicino i felini del GX-71 Voltron per via della sua trasformazione e collocazione nel robot (ne forma la parte inferiore di una delle gambe). Troviamo il metallo in parte del corpo e nelle zampe; queste ultime presentano 3 punti di snodo, tutti monoassali purtroppo, mentre il collo può essere ruotato, sollevato e piegato leggermente a lato; la coda, che è un cannone, può essere alzata e abbassata, oltre che allungata leggermente; infine è possibile aprire la bocca e ruotare le zanne.

Il felino può essere trasformato in mezzo cingolato semplicemente richiudendo le zampe posteriori e piegando in avanti quelle anteriori.

Guardian Beast Pteranodon

Lo pterodattilo, il famoso uccello preistorico dalle ali da pipistrello, è curiosamente rappresentato in questo mecha: si tratta in pratica della pettorina del Megazord alla quale sono state aggiunte le ali ripiegabili. Di fatto è forse il meno aggraziato dei cinque, per la sua forma tozza e schiacciata che sembra avere poco a che fare con  l’aerodinamica di qualsiasi mezzo volante; ancora una volta però ci troviamo tra le mani una perfetta riproduzione di quanto si è visto nella serie TV, per cui di fatto la realizzazione è ineccepibile. La zona cromata della pettorina è realizzata in metallo per cui anche questo pezzo ha un discreto peso, mentre il collo presenta un doppio snodo che permettere di richiudere la testa all’interno della schiena e le ali sono ripiegabili per la trasformazione in robot. I cannoni che il tirannosauro alloggia nel petto possono essere agganciati alla coda di questo mezzo volante, ad emulare così anche una sorta di zampe posteriori.

Trasformazione in DinoTanker

Seppur praticamente privo di accessori, questo Soul of Chogokin è un componibile di tutto rispetto e anche un trasformabile, dato che prima di diventare un robot antropomorfo ha la possibilità di diventare un carro armato di notevoli dimensioni.

Il triceratopo e la tigre richiudono zampe e cingoli, ripiegano la coda in avanti e aprono lo sportello posteriore, mentre il tirannosauro piega le zampe anteriori al petto, allinea zampe posteriori e coda e fa uscire un perno di agganciamento dalle ginocchia.

Il mammut sgancia la testa che andrà a posizionarsi sul petto del tirannosauro, mentre sulla schiena dello stesso andrà ad agganciarsene il corpo, dopo che una cervellotica pannellatura apre le braccia del Megazord.

Infine due due perni fuoriescono dalle zampe anteriori del mammut per permettere l’agganciamento dello pterodattilo, mentre i cannoni si agganciano all’estremità delle braccia.

MEGAZORD

La trasformazione da DinoTanker a Megazord è splendidamente replicata in questo Soul of Chogokin e avviene esattamente come nella serie TV, ovvero è possibile ricrearne i passaggi posizionando prima le gambe sollevando appena il robot, piegando verso l’alto la coda del tirannosauro, quindi sistemando il petto ed infine facendo ruotare le corna della testa in avanti.

Il risultato è la splendida replica del modello visto nei Power Rangers, nonchè un gokin imponente e massiccio, stabile e pesante.

La testa del mammut fa da scudo, mentre una grossa spada cromata particolarmente decorata è l’unica arma presente nella scatola. La posabilità non è certamente il punto forte del modello: benché le braccia offrano ampio margine di movimento grazie ai diversi punti di snodo su spalle, spalline e gomiti, le gambe al contrario sono limitate nella rotazione sull’asse per via della presenza delle zampe del tirannosauro sul retro-coscia e della coda, non esiste l’articolazione della caviglia se non per una leggera piega verticale e per il movimento su e giù delle teste del leone e del triceratopo e la piega del ginocchio presenta due o tre posizioni a scatto per un angolo di piega massimo che non va oltre i 45/50 gradi; la testa del robot può essere solo ruotata mentre il busto viene bloccato dalla pettorina e dalla coda; potrà essere ruotato sganciando la punta della coda dalla schiena del robot e la pettorina dal ventre.

In conclusione questo Megazord offre ai fan una riproduzione molto fedele a quanto visto nella serie TV, e le caratteristiche tecniche che ne limitano la posabilità non inficiano sulla qualità del prodotto finale che di fatto rappresenta molto bene il mecha dei “Power Rangers“, che nella serie non faceva grossi movimenti per via di un costume particolarmente complesso. Le dimensioni generose (circa 26 cm di altezza e uno spessore notevole sia lateralmente che in profondità), la stabilità generale e il peso consistente ne fanno inoltre un robot di tutto rispetto e il design, per quanto giocattoloso, grazie ai dettagli ben definiti e alla solita verniciatura impeccabile, ben si accosta ai robot più “seriosi” come ad esempio il Voltron o altri componibili quali il God Mars, il God Sigma, di dimensioni simili.

Per gli amanti dei Soul of Chogokin un altro pezzo da aggiungere in collezione, e un must per i fan dei Power Ranger che troveranno in questa scatola una fedele riproduzione del Megazord della serie. Il prezzo non troppo contenuto farà invece storcere il naso ai curiosi che cercano in un SOC tanti accessori, tanto metallo ed eleganti stand espositivi, tutte cose che non troveranno in questo GX-72.

Nome: Megazord – Soul of Chogokin
Produzione: Bandai
Scala: non in scala
Anno di pubblicazione: 2017 (Aprile)
Tiratura: Standard
Prezzo di listino: 32400 Yen

Pro:
– fedelissimo in tutto;
– imponente e solido;
– componibile e trasformabile;

Contro:
– posabilità limitata;
– accessori praticamente zero

Voto Finale: 8.5/10