Opera della Tatsunoko Production, Hurricane Polymar è il protagonista della omonima serie del 1974, ripreso poi nei due OAV del 1996 Hurricane Polimar Holy Blood, e del quale in questo articolo analizziamo il modello realizzato da Sentinel, uscito di recente sul mercato.

L’azienda nipponica ci ha abituati da sempre a lavori di per se un po’ alternativi, ma di alta qualità realizzativa, come i recentissimi Getter One di The Last Day, o, ad esempio, il meno recente Gurren Lagann. Anche per questo soggetto non si è smentita, poichè nel complesso Polimar è un gran prodotto.

Vediamo di analizzarne i pregi e i difetti, come sempre, partendo dalla confezione:

la scatola ha le dimensioni giuste, non è esattamente grande quanto serve per poter ospitare il personaggio e i pochi accessori, come le varie coppie di mani e lo stand espositivo; Polimar è protetto da una pellicola di plastica e alloggiato in un blister, mentre la confezione esterna ha un elegante finitura satinata, piacevole anche al tatto; le illustrazioni mostrano lo stesso modello ritratto in varie pose, con effetto cartoon.

Una volta estratto il personaggio ne apprezziamo subito il peso e la solidità di notevole impatto, e la dimensione, non indifferente, è di circa 17 cm di altezza. Il peso è dato dalla presenza del metallo, distribuito negli stinchi e nel linguine, oltre che nell’addome.

La verniciatura appare perfetta, nessuna sbavatura evidente, mentre le differenti tonalità di rosso, non proprio fedeli, sono evidentemente volute, sia per personalizzare il prodotto, come sempre fa Sentinel sia, probabilmente, per nascondere eventuali differenze causate dai diversi materiali, come ad esempio accade in alcuni Myth EX Cloth di Bandai.

Il modello ha una posabilità eccelsa, come già appare dai numerosi snodi a vista delle foto precedenti, e non si può non compararlo ai cavalieri dello zodiaco di Bandai sopra citati, ai quali strizza l’occhio. C’è un doppio snodo al collo, tre snodi al busto, spalle e braccia ruotabili in tutte le direzioni, ginocchia che si piegano quasi a 180 gradi e piede snodato sulla punta. Insomma, non manca niente e le possibilità di posare il personaggio come meglio si preferisce sono infinite.

Proprio questa posabilità infinita causa purtroppo qualche difetto della figure, forse gli unici, potremmo dire: tutti gli snodi sono ad attrito, e, purtroppo, nella copia in nostro possesso alcuni di questi risultano essere troppo cedevoli, in particolare le caviglie, che rendono quindi necessario l’utilizzo dello stand e del gancio per sostenere tutto. L’addome, il cui attacco con il bacino è troppo cedevole, rende difficile realizzare delle pose estreme anche con l’uso dello stand, poichè il peso della parte inferiore, ricca di metallo, non è sostenuto da questo importantissimo snodo. Un vero peccato: questo inconveniente abbassa notevolmente il valore tecnico di questo modello, considerato il fatto che si è costretti ad usare lo stand e il gancio attaccato alla vita anche se si mantiene il personaggio in posa statica ed eretta!

Un appunto va fatto anche agli snodi delle braccia, anch’essi particolarmente cedevoli, che non riescono a reggere il personaggio se, ad esempio, volessimo riprodurre una posa in cui il corpo è sdraiato e poggiato proprio sulle braccia, infatti abbiamo faticato non poco per ottenere la posa fotografata di seguito.

E ancora nella seguente posa, a causa della mancata rigidità dello snodo addome-bacino, il personaggio appare rigido e innaturale.

Rimane comunque piacevole alla vista in tante altre pose, grazie anche allo scuplt eccezionale.

E’ comunque possibile azzardare delle pose anche senza l’utilizzo del gancio, trovando il giusto equilibrio.

Notevole l’effetto della pettorina che si illumina tramite un selettore apposito posto sulla schiena sotto il mantello.

 

Le “corna” del casco possono essere rimosse ed essere impugnate, per diventare delle armi, anche se mancano delle mani che realmente abbiano questa funzione stranamente…

Infine, non resta quindi che apprezzare i dettagli di questo modello comunque curatissimo.

In conclusione questo Hurricane Polimar risulta essere un pezzo molto appagante, nonostante la poca resistenza di alcune articolazioni, ben realizzato sotto il profilo dello sculpt e delle proporzioni, e dalla verniciatura impeccabile. Non ci resta che sperare in un miglioramento nelle successive realizzazioni, a partire già dal Kyashan di prossima uscita.

 

Nome: Hurricane Polimar – Fighting Gear
Produzione: Sentinel
Scala: non in scala
Anno di pubblicazione: 2015
Tiratura: Standard
Prezzo di listino: circa 7500 yen

Pro:
– sculpt e verniciatura eccezionali;
– posabilità quasi infinita;
– dimensioni e peso notevoli;

Contro:
– articolazioni cedevoli;
– scarno di accessori

Voto Finale: 7.5/10