Casa Bandai tiene sempre viva la storica linea Soul of Chogokin, e ad ampliare il catalogo ci pensano spesso i prodotti recolor e restyle, come il caso del GX-31SP Voltes V di cui ci andremo ad occupare in questo articolo.
Il robot, nella sua prima versione, venne rilasciato nel 2006, e nonostante l’età le sue riedizioni (GX-31V, GX-31V 40TH) non hanno subito variazioni tecniche importanti, grazie anche ad una base iniziale di ottimo livello ingegneristico.
La confezione, dalle dimensioni contenute, si presenta con la classica foto del robot nella facciata principale e le tipiche immagini che mostrano le caratteristiche del modello sul retro, mentre il fondale nero è elegantemente decorato da fasce e iscrizioni dorate. Le parti che compongono il Voltes V sono alloggiate in un unico blocco di polistirolo e ben protette dalle solite bustine in plastica, mentre gli accessori sono con contenuti in un blister.

I 5 moduli del Voltes V, in linea con i più classici dei Soul of Chogokin, non colpiscono per le loro dimensioni, ma la loro fattura è più che apprezzabile.

Il Cruiser, il più piccolo dei moduli, è la navicella che si trasforma nella testa del robot e colpisce per il dettaglio particolarmente curato: la calotta traslucida del cockpit è apribile, così come i carrelli; interessanti le lame che si agganciano alle estremità, anche se doverle staccare da una sprua non è sicuramente una soluzione brillante.

Il Bomber, che forma le braccia del mecha, è esteticamente interessante, ma soffre un pò nella stabilità, visto che le giunture del meccanismo di trasformazione non sono solidissime; i carrelli, realizzati in metallo, non sono ad estrazione ma vanno agganciati esternamente, e per quanto sia una soluzione abbastanza inutile, viste le dimensioni, sono dotati di ruote in plastica girevoli.

IL Panzer, mezzo terrestre cingolato, forma il busto del Voltes ed è realizzato quasi interamente in metallo. Ottime le pinze articolate e telescopiche montate sulla parte superiore, mentre i cingoli sono realizzati in gomma; ben dettagliata anche la cabina con calotta trasparente. Le braccia telescopiche dei cingoli sono più lunghe rispetto a quelle dell’originale GX-31 (come già visto nel GX-31V e GX-31V 40th), per permettere la trasformazione del robot in super carro, in omaggio al giocattolo vintage.

Il Frigate, il più grande dei 5 moduli, forma le gambe del Voltes, ed è realizzato quasi interamente in metallo; invariate le caratteristiche tecniche originali, come le antenne retrattili a scatto sulla coscia e i carrelli posteriori che si ripiegano e si ritraggono per formare le caviglie del robot. Anche il carrello anteriore è retrattile.

Il Lander è formato dalle due “scarpe” del mecha ed è caratterizzato da un ottimo dettaglio; anche questo è realizzato quasi interamente in metallo; molto interessante l’apertura dei portelli anteriori dai quali fuoriescono le trivelle. La giuntura che fa piegare la parte superiore per trasformarla in caviglia sembra essere più solida rispetto alla versione originale del GX-31.

La composizione dei 5 moduli avviene completamente ad incastro, realizzando prima su ognuno di essi delle leggere trasformazioni di facile applicazione; solo la testa si aggancia magneticamente, come nel tradizionale GX-31, e come in questi la stabilità è discutibile, visto il peso della parte posteriore formata dalle ali del Cruiser.
Una volta montato, il Voltes V si mostra in tutta la sua imponenza (è alto circa 25 cm), e nel complesso il peso non indifferente e la stabilità generale lo rendono un modello apprezzabilissimo, nonostante l’età della progettazione.

Anche la posabilità si distingue, grazie anche al design che agevola gli snodi, soprattutto quelli delle anche, che permettono una ottima escursione delle gambe, seguita egregiamente anche dalle caviglie, agevolate queste ultime dal design della trasformazione; spalle e braccia, infine, godono di ampio movimento in tutte le direzioni; solo la testa ha una rotazione molto limitata, per i motivi citati in precedenza.
Naturalmente ciò che distingue questa edizione in modo particolare è la colorazione: spiccano le cromature che distinguono alcuni dei più recenti Soul of Chogokin denominati appunto SP, e le colorazioni metallizate di alcuni particolari; anche la testa presenta una differenza con l’edizione originale vista la presenza della bordatura bianca, in omaggio ancora una volta al giocattolo vintage.

Le armi del Voltes V sono presenti in maniera massiccia nella confezione: troviamo quindi il Chain Knuckle (la catena con arpione, presente anche in versione sparante), il doppio Choudenji String (le fruste della cinta) che si completano con i Choudenji Goma, i Torpedini Solari (i missili al polso), il Voltes Bazooka (sparante, che si aggancia, diversamente dalla edizione originale GX-31 in cui si estraeva dal braccio), lo spadone Tenkuuken (in due versioni, una estraibile dal petto pieghevole e una completamente esterna e più proporzionata).

Infine completa la confezione uno stand espositivo in cui possiamo riporre tutte le armi e gli accessori, che permette di lasciare completamente vuota la scatola del modello. Sulla cima dello stesso stand possiamo agganciare anche lo Sparviero Meccanico presente nalla confezione; quest’ultimo può essere agganciato anche alla schiena del Voltes V e il modulo energetico aggiuntivo che trasporta si può inserire nell’apposito alloggio apribile del modulo Panzer.

Come anticipato in precedenza, il Voltes può infine essere trasformato in una grande fortezza cingolata, in omaggio al giocattolo vintage, e per questo motivo le aste dei cingoli del Panzer sono state allungate rispetto a quelle dell’originale GX-31, scelta anche questa discutibile, visto che restano a vista in maniera più invadente sulla schiena del mecha in modalità robot.

In conclusione possiamo affermare che questo Bandai Soul of Chogokin GX-31SP Voltes V non delude le aspettative dei collezionisti più datati, e completa l’accoppiata con il precedente cugino GX-50SP Combattler che presenta la stessa colorazione cromata.

Nome: GX-31SP Voltes V – Soul of Chogokin
Produzione: Bandai
Scala: non in scala
Anno di pubblicazione: 2024
Tiratura: Standard
Prezzo di listino: 30000 yen

Pro:
– solido e pesante;
– fedele nel design;
– trasformazione impeccabile;
– buona posabilità nonostante sia un componibile;

Contro:
– cingoli invadenti sul retro


Estetica: 9
Posabilità/Articolazioni: 8
Accessori: 10
Voto Finale: 9/10

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