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Quando nel lontanissimo 1972 andò in onda, in Giappone, la serie Nagaiana di Mazinger Z, il successo fu strepitoso, e da allora il robot pilotato da Koji Kabuto (Rio in Italia) divenne una icona nel paese del sol levante.  Da allora, e soprattutto negli anni più recenti, le rivisitazioni e le produzioni di serie e gadget correlate non hanno mai avuto fine. Così, anche tra i gokin di casa Bandai, Mazinger è onnipresente, in una moltitudine di versioni e varianti cromatiche, e ogni occasione è una buona scusa per tirare fuori una nuova edizione.

Nella linea Super Robot Chogokin viene così inserito anche Mazinger Zero, oggetto di questa recensione, tratto dall’omonimo manga.

La scatola mostra delle tinte particolarmente dinamiche, in linea con lo spirito dell’opera originale, e come di consueto mostra le foto di tutte quelle che sono le caratteristiche principali del modello in essa contenuto. All’interno il robot e i pochi accessori sono alloggiati in un unico blister.

Il robot mostra i muscoli già da subito, grazie alla sua robustezza, alle dimensioni ben più generose dell’originale Mazinger Z della stessa linea, e al suo peso non indifferente, dovuto alla buona percentuale di metallo, distribuito nel petto, negli stinchi e nella parte anteriore delle scarpe.

Nel manga il Mazinger Z si trasforma in una sorta di umanoide, che è appunto Mazinger Zero, il cui aspetto si avvicina proprio alle forme umane, nel corpo che mostra una sorta di muscolatura particolarmente pompata e, soprattutto, nel volto che assume un aspetto scheletrico e “vivo”. La palese somiglianza con le interpretazioni di casa Fewture lasciano intendere che ad esse è ispirato proprio il design del manga stesso.

Come sempre la raffinatezza e la precisione dei dettagli e delle vernici è una caratteristica primaria della linea SRC, e questo modello non tradisce le aspettative.

Il Pilder, presente solo in forma da agganciamento, va inserito nell’apposito alloggio, come sempre sul capo.

Sugli avambracci vanno agganciate delle possenti lame particolarmente appuntite, mentre sulla schiena è possibile agganciare un enorme zero barrato che nell’opera originale rappresenta l’evoluzione del Jet Scrander che diviene un’arma dalla forma cangiante.

Le articolazioni risultano piuttosto solide e garantiscono una eccellente posabilità, grazie ai numerosi snodi ben congegnati che rappresentano una delle caratteristiche principali della linea. In particolare le spalle offrono ampio margine di movimento grazie alla loro estraibilità, caratteristica presente anche nel busto e nelle caviglie, entrambi estendibili. Stranamente limitata invece l’escursione del collo, che ha poco margine nel movimento su e giù. La scarpa è inoltre divisa in due parti, e quella anteriore può essere piegata.

Ancora una volta Bandai tira fuori dal cilindro un’ottima realizzazione, e questo Mazinger Zero, grazie al suo design alternativo, riesce ad dare una ventata di aria nuova alla linea, benché si tratti pur sempre di Mazinger. La qualità generale si attesta come da tradizione ad altissimi livelli, grazie alla precisione delle verniciature, al dettaglio fine e impeccabile ed alla consueta posabilità; completano il quadro l’ottima stabilità e la possenza generale del modello che riesce a rappresentare egregiamente la potenza e la cattiveria del robot rappresentato nel manga. Unico neo il prezzo, che risulta essere eccessivo, vista la natura del modello e la linea in cui è inserito (originariamente ben più economica), le dimensioni seppur generose e la pochezza degli accessori.

 

Nome: Mazinger Zero – Super Robot Chogokin
Produzione: Bandai
Scala: non in scala
Anno di pubblicazione: 2017 (Maggio)
Tiratura: Standard
Prezzo di listino: 11880 Yen

Pro:
– riproduzione fedele al manga;
– possente, stabile e pesante;
– dettagli e verniciature perfetti;
– posabilità eccelsa come da tradizione;

Contro:
– il prezzo…

Voto Finale: 8.5/10