Dopo aver mostrato alcune splendide opere realizzate con i mattoncini LEGO® da alcuni dei migliori afol italiani, oggi riprendiamo con una splendida opera ispirata a Star Wars.
Abbiamo chiesto a Margherita di raccontarci di più di lei, della sua passione e di come è nato lo splendido Star Destroyer “Finalizer” esposto durante diversi eventi italiano e non.
Ecco cosa ci ha risposto:
“Ciao, sono Margherita Cavalleri, ho 57 anni, sono originaria di Brescia ma abito in Trentino da 15 anni.
La Moc, a tema Star Wars, Star Destroyer “Finalizer” è nata dalla collaborazione di tre persone: io, Alessandro, Maurilio.
L’inizio risale a tanti anni fa quando da bimba rubavo i mattoncini LEGO a mio cugino perché li adoravo. La mia passione per essi è rimasta dormiente fintanto che non è nato mio figlio Alessandro, un maschietto cui finalmente potevo comperare tutti i LEGO del mondo e a cui, da brava mamma, dovevo insegnare!
Posso dire di averlo cresciuto a pane, LEGO e Star Wars.
Con il passare del tempo il connubio LEGO e Star Wars venne esteso e vissuto da tutta la famiglia. Tanti anni fa ricevetti per Natale un set Ala X e un Millennium Falcon “Hamburger”, seguirono così l’acquisto di set nello Universe Star Wars avevano per me un senso particolare.
Come spesso accade a noi appassionati, in famiglia iniziammo a sentire la voglia di andare oltre alle costruzioni proposte dai set commerciali, cominciammo così a dedicarci alla costruzione del set ufficiale Super Star Destroyer riproponendolo in una veste total black andando a ricreare l’SSD Knight Hammer dell’Ammiraglio Daala.
In seguito abbiamo poi migliorato e affinato le nostre tecniche costruttive con la costruzione dell’Harrower Class Dreadnought, quella che noi chiamiamo “nave studio”. Impiegammo un anno fra la progettazione e le tantissime prove.
E siamo così arrivati all’incrociatore da battaglia Finalizer, ovvero lo Star Destroyer del Generale Hux in “Episodio VII”, con i suoi circa 10.600 pezzi costruiti in 5 mesi di lavoro per poter essere esposto in anteprima, con nostra grande soddisfazione, al Lucca Comics and Games 2017.
Quando la vedemmo apparire sullo schermo al cinema, capimmo subito che quella sarebbe stata la nave da costruire. Innamorata come da sempre sono degli Star Destroyer, non potevo farmi scappare l’occasione di costruirne uno tutto mio.
Solitamente i nostri progetti prendono ispirazione dall’Universo di Star Wars. Insieme ad Alessandro ho guardato film, sfogliato libri e fumetti, salvato screenshot di videogiochi, discusso e valutato le diverse fattibilità di costruzione con i mattoncini.
Una volta deciso il soggetto da realizzare, procediamo creando una serie di disegni a matita per capire le proporzioni e cercando di capire e anticipare quelli che potrebbero essere i passaggi più ostici. Sviluppiamo poi un progetto di massima con MlCad, e, prima della costruzione definitiva, facciamo una serie di prove utilizzando i pezzi che abbiamo a disposizione in casa.
Servono ore ed ore di tanto monta e smonta fino ad arrivare alla soluzione migliore possibile. Bisogna inoltre sempre considerare che le navi andranno sicuramente trasportate quindi devono essere leggere ma nello stesso tempo solide e ben strutturate, così com’è importante che siano pratiche da montare e smontare.
Nel nostro “team” ognuno di noi, ha un suo ruolo particolare: c’è il progettista, c’è l’organizzatore degli ordini dei pezzi e dei tempi di costruzione, c’è chi si occupa della parte estetica e delle finiture.
Durante la costruzione definitiva e nel montaggio/smontaggio alle esposizioni lavoriamo indossando dei guanti bianchi per non sporcare e togliere lucentezza al nero, simpatico come questa cosa che attiri sempre un sacco di curiosità da parte dei visitatori.
Concludo ringraziandovi per aver voluto condividere con i vostri lettori\visitatori la nostra opera.
Ah, dimenticavo, perché la scelta di costruire in total black? Perché mi sento molto Dark Side e perché, come mi hanno detto tantissime persone, in nero le navi stellari sono molto eleganti e, soprattutto, sono proprio cattive!!”