Succede il 22 marzo alle ore 14:00 circa, nella prefettura di Kanagawa, quando un cittadino straniero, Tanaka Antony (di anni 37), viene arrestato per violazione della legge sulla gestione dei rifiuti (scarico illegale) al tempio di Gokurakuji nella città di Kamakura.

Di nazionalità inglese, Antony ha sostenuto di aver scaricato la spazzatura dal suo bento box (cestino del pranzo) in una cassetta delle lettere, dichiarando:

“Pensavo fosse un bidone della spazzatura”, ha detto, negando tutte le accuse.

Sebbene il simbolo che designa i servizi postali in Giappone, 〒, potrebbe non essere immediatamente riconoscibile da persone di altri paesi, i servizi postali del paese sono regolarmente etichettati anche con la parola inglese “POST“, scritta in caratteri grandi. Non è la prima volta che succede, e secondo l’ufficio postale di Kamakura, il 24 dicembre 2020, “la posta era sporca di spazzatura“. Finora sono state effettuate in totale sette “depositi” simili, e si è riscontrato che più di 150 invii postali presentavano macchie di cibo.

La legge postale prevede la reclusione fino a 5 anni o una multa fino a 500.000 yen (circa 4.800 USD) per una persona che danneggia o manomette servizi postali e pubblici. L’ufficio di Polizia sta attualmente indagando su altre sospette violazioni della legge dell’uomo.

Il Giappone ha la reputazione in tutto il mondo di un paese con una serie complessa di regole, in cui ogni azione intrapresa ha il potenziale per scioccare e offendere coloro che si impegnano all’educazione. Tutto ciò è ovviamente giusto, ma se in altri paesi vieni solo redarguito, in Giappone no.

Se ti capita di essere nei dintorni quindi, ricordati sempre di dire per favore e grazie e…non gettare l’immondizia nella posta!