In un periodo di importanti rivoluzioni della nostra storia, dove il mondo si trovava di fronte a scoperte scientifiche, in piena prima rivoluzione industriale, prendeva “vita” uno dei romanzi dell’orrore che segnerà, insieme a Dracula di Bram Stoker, l’immaginario collettivo delle generazioni a venire.
Scritto da una giovane Mary Wollstonecraft Shelley, ha un’origine assai curiosa, in quanto nasce da una competizione letteraria tra scrittori: in una piovosa estate sul lago di Ginevra, si ritrovano Mary e Percy Shelley, Lord Byron e John Polidori, che, annoiati, si sfidano a scrivere un romanzo dell’orrore. Da tale competizione, per mano di Polidori fu scritto il primo libro di Vampiri, che trovò il culmine con il romanzo di Stoker, e un inquietante libro di scienza, morte e creazione: Frankenstein or the Modern Prometheus.
Un giovane studente di Medicina, dopo la morte della madre, è ossessionato dall’utopia di dare la vita alla materia inanimata ed intraprende un viaggio pericoloso e distruttivo, abile chirurgo vuole sostituirsi a Dio, creando di suo pugno, un essere non nato dall’unione di un uomo ed una donna, ma resuscitato da pezzi di carne morta.
Victor Frankenstein, nato a Napoli, si sposta per i suoi esperimenti nel paesino tedesco di Ingolstadt, dove crea un gigantesco essere cucito insieme con diverse parti di cadaveri, da lui stesso trafugati da cimiteri e obitori.
Il suo esperimento riesce e dalla sua follia nasce una creatura, che verrà successivamente rinnegata dal “padre” e per questo cercherà vendetta.
Successivamente, con l’avvento del cinema, il libro fa un salto dall’inchiostro alla celluloide, e dopo alcuni cortometraggi arriva al cinema, prodotto dalla Universal, che con il trucco di Jack Pierce ed una straordinaria interpretazione di Boris Karloff segnerà per sempre il volto della creatura, che il pubblico battezzerà con il cognome del suo creatore Frankenstein.
Ma facciamo un passo indietro e torniamo ancora tra le pagine del romanzo: oggi per noi sarà Victor il protagonista dell’opera che andremo a recensire e non la sua creatura.
Il Mostro a sempre messo in ombra il vero protagonista del romanzo, e oggi l’azienda italiana Caronte Studios vuole ridare al geniale dottore il merito che gli si addice.
Primo Book di questa linea di statue chiamata Caronte’s Library ci presenta una bellissima statua in scala 1/4 che raffigura proprio Victor nel suo laboratorio, intento ad assemblare la sua creatura. Sappiamo benissimo che in una rappresentazione del genere, non poteva non esserci anche l’abominio da lui creato, ma con saggezza l’azienda è riuscita a valorizzare il mostro, senza farlo predominare sul suo creatore, vero protagonista dell’opera.
Il box, molto grande e pesante, è studiato dall’azienda per contenere in maniera perfetta e sicura i pezzi che comporranno la statua. La grafica, decisamente originale, rappresenta una cassa in legno con tanto di indirizzo del laboratorio del dottore, come se contenesse uno dei famosi macchinari che hanno contribuito a dare vita alla creatura. Sollevando il coperchio, lungo il bordo possiamo leggere un’introduzione alla creazione del mostro e un bellissimo bozzetto di Emilio Laiso.
Composto da numerose parti, l’assemblaggio viene guidato grazie a particolari agganci personalizzati e ad una numerazione chiara per ogni pezzo.
La base di forma circolare, con un diametro di 39 cm ed un’altezza di 12 cm, raffigura la pavimentazione del laboratorio, formata da mattonelle in pietra mal posizionate e disconnesse tra loro. Sparsi sulla pavimentazione ci sono cavi di macchinari, stracci e fogli con alcune illustrazioni e appunti che illustrano gli studi di Victor. Il bordo della base viene a sua volta personalizzato ed arricchito con elementi a tema, infatti troviamo scolpiti per tutta la lunghezza della superficie vecchie librerie, termostati, tubi, interruttori e strane luci.
L’opera di scultura e stampa è decisamente impeccabile, nessuna sbavatura è presente e le linee sono tutte pulite e ben definite.
Come primo passo, va assemblato l’enorme tavolo da laboratorio, facendo attenzione ai particolari incastri per fissare in maniera corretta i due montanti che sorreggono la struttura. Successivamente vanno inseriti i due distanziali in plastica, a cui vengono aggiunti alle estremità i quattro ingranaggi; una volta ultimata questa operazione possiamo istallare l’enorme tavolo operatorio. Prestate molta attenzione nel suo montaggio: essendo pesante, va posato a terra sulla base ed andrà ad appoggiare proprio sui fogli sparsi sul pavimento. Vista la mole del pezzo, consigliamo di posizionare uno spessore tra tavolo e pavimento e di far combaciare bene l’incastro tra il tavolo e il foglio scolpito sulla base, per evitare di rovinare la colorazione su di esso, durante le fasi di assemblaggio.
A questo punto va posizionato il mostro con i legacci che lo tengono fissato al tavolo; le due possenti braccia vanno agganciate all’altezza della spalla grazie a delle potenti calamite. Una volta fatta anche questa operazione, andranno fissati i legacci seguendo la numerazione incisa sui pezzi e sui fori corrispondenti. Stessa operazione va fatta per il collo e solo successivamente va inserita la testa.
Ora non resta che montare il protagonista vero e proprio della statua, il Dottore Frankenstein: appoggiando con cautela le gambe nel foro sul tavolo, sempre grazie al sistema di calamite vanno inserite le braccia nel corpo.
A questo punto la statua è assemblata e non resta che terminare l’esposizione con alcuni dettagli, come il secchio del sangue ed il macchinario elettrico, che grazie ad una forma specifica dell’aggancio è impossibile sbagliare. Per semplificare e migliorare il prodotto finito, rispetto al prototipo sono stati diminuiti i pezzi da assemblare.
Ora che la statua è completa possiamo ammirare a 360° questo splendido capolavoro di scultura, realizzato da David Pereira.
Ogni dettaglio non è stato lasciato al caso, la lunga ma doverosa gestazione ha permesso a Caronte Studios di affinare alcune tecniche e migliorare la resa della statua. L’attenzione per i particolari è davvero maniacale: portiamo all’attenzione i legacci, che come potete vedere, non entrano bene nei fori, come se cedessero e venissero strappati dal peso dell’enorme corpo del mostro. Un effetto voluto che da dinamismo all’opera.
Il Dottore, che si fonde con la sua creatura in questa posa originale, come se fossero un solo essere, con Victor che guarda attraverso l’occhio del mostro cercando di immaginarsi il mondo di un essere che ritorna dalla morte.
La scultura nel suo insieme non presenta nessun tipo di difetto o sbavatura, non abbiamo davvero notato differenze tra la versione prototipo e la versione finale, se non nella semplificazione dell’assemblaggio sopra citato.
La colorazione è sicuramente uno dei punti forti della statua. Già il prototipo vantava una colorazione eccezionale realizzata dal bravissimo Alvise Ardenghi, che abbiamo avuto modo di conoscere in alcune fiere del settore lo scorso inverno. Il prodotto finito, seppur con qualche variazione, riesce a mantenere un ottimo livello qualitativo, forse uno dei migliori sul mercato, rispettando in maniera abbastanza fedele il lavoro di Alvise.
La colorazione a strati ha permesso di creare nel corpo del mostro, una pelle incredibilmente realistica, con la possibilità di ammirare sotto l’epidermide le vene ed i capillari di diverso colore.
E’ da un libro che l’opera prende vita, e questa riproduzione tridimensionale sembra essere una vera e propria illustrazione: come le pagine incartapecorite di un vecchio libro polveroso, tende ad avere una predominanza di colore giallo, che ritroviamo in numerosi dettagli della statua, come l’effetto decomposizione del corpo del mostro, o il pavimento del laboratorio, ma che mescolato in numerose tonalità da un effetto invecchiato a tutta la scultura.
Pregevole anche la resa del sangue nel secchio che, con un effetto striato e lucido, riesce ad emulare perfettamente la densità del prezioso liquido.
Che dire, seppur non uguale al prototipo, l’azienda è riuscita a proporci un prodotto di qualità superiore, quella che ogni collezionista dovrebbe pretendere.
La copia da noi recensita è la numero #3 di 100 della versione Exclusive, che oltre ad una tiratura più bassa di appunto 100 copie, contro i 400 della Regular, offre due teste intercambiabili per il mostro: una “scuoiata”, che troveremo anche nella versione Regular e una seconda con il volto classico del mostro, con bulloni al collo e testa quadrata, molto simile ma non uguale alla classica maschera di Boris Karloff del film del 1931, a cui manca sull’occhio destro proprio il lembo di pelle che il dottore tiene in mano.
Anche in questo caso l’azienda si è superata, omaggiando l’acquirente con un piedistallo aggiuntivo con la forma di un secondo secchio, per poter esporre la testa non istallata sul mostro.
Un ultimo regalo è un bellissimo artwork firmato da Emilo Laiso, autore del design della statua.
Nella confezione, sia per la versione Exclusive che per la Regular, troverete una cartolina con un codice da grattare, che inviato tramite mail a Info@carontestudios.com, vi permetterà di ricevere a casa il certificato di autenticità del prodotto.
Concludendo, ci sentiamo di promuovere a pieni voti la neonata Caronte Studios, che si presenta in questo difficile mercato, fatto di aziende agguerrite e collezionisti sempre più esigenti, con un prodotto decisamente sopra le righe, che può competere con le grandi case del panorama mondiale, e questo ci rende ancor più orgogliosi pensando che è un azienda Italiana a realizzare un prodotto cosi di alto livello.
Per gli amanti del genere, la statua è un prodotto immancabile in ogni collezione. I prezzi di 449€ per la Regular e 499€ per la Exclusive sono “contenuti” in considerazione della qualità e della grandezza del prodotto.
Nome: Victor Frankenstein
Produzione: Caronte Studios
Anno di pubblicazione: 2016 (Ottobre)
Tiratura: 100 Exclusive/400 Regular
Prezzo di listino: 449€ / 499€
Pro:
– Originale trasposizione di un mitico personaggio della letteratura;
– Ottima scultura;
– Eccellente colorazione;
– Buon rapporto qualità/prezzo;Contro:
– Niente da rilevare.
Voto Finale: 10 su 10