La notizia che noi tutti appassionati di fumetti non avremmo mai voluto leggere è arrivata pochi minuti fa: all’età di 95 anni ci ha lasciato Stanley Martin Lieber, al secolo Stan Lee.

I dettagli sulla sua incredibile carriera li lasciamo volentieri alla pagina di Wikipedia, l’uomo Stan Lee ha trascorso tutta la sua carriera a creare mondi, condividere i suoi sogni con i lettori di ogni angolo del pianeta, con un’energia talmente potente da trasformare la Timely Comics in quello che oggi è un colosso dell’entertainment, la Marvel. A lui va riconosciuto il merito di aver introdotto i “supereroi con superproblemi”, un dettaglio a cui anche i concorrenti (DC Comics in primis) dovettero inchinarsi, quando su consiglio della moglie ricominciò a scrivere  le storie che preferiva. E sempre a lui va ascritto il merito di non essere sottostato passivamente al Comics Code, il codice di autoregolamentazione che però limitava fortemente la creatività degli autori.

Non ha fatto tutto da solo, sono molti i nomi autorevoli che lo hanno affiancato nella sua decennale carriera: da Jack Kirby a Steve Ditko, ma è innegabile che nell’ultimo decennio fosse lui la figura a cui si pensava se l’argomento era Marvel.

Ed alzi la mano chi, seduto al cinema in attesa di vedere l’ennesimo film della Casa delle Idee, non si è mai chiesto “chissà da dove salterà fuori il buon vecchio Stan”.

Addio The Man, ci mancherai tantissimo.
Excelsior!