Alien è un film di fantascienza del 1979 ed è considerato sicuramente tra i capolavori del regista Ridley Scott. Famoso per aver lanciato la giovane bellezza dell’attrice Sigourney Weaver, si introduce prepotentemente nel panorama mondiale della cinematografia riscuotendo un incredibile successo di pubblico. Il film è cupo e realistico, il senso di angoscia è opprimente, le sale cinematografiche si riempiono di urla e suspance. La Nostromo, astronave-raffineria da carico, è stupendamente gotica e sporca, lenta e fredda. In Alien si può morire per un nonnulla, persino per una goccia di acido. Alien è l’impotenza dell’uomo di fronte a ciò che non conosce. “Nello spazio nessuno può sentirti gridare” è la celebre frase che riassume in sé l’intero film.
In via del tutto eccezionale la rubrica ”L’angolo di Freddy” vi fornirà in via informale punti di vista e opinioni molto personali di Freddy, collezionista da oltre 25 anni. Per recensioni e analisi più tecniche, oggettive e con gallerie fotografiche molto dettagliate vi rimandiamo alla sezione recensioni di itakon.
Nel 2011 l’azienda americana Sideshow lancia sul mercato questa incredibile statua che si afferma fin da subito tra le migliori mai realizzate. Parliamo infatti dell’alieno per eccellenza, della creatura Xenomorfa del film, così diversa dall’uomo nella quale c’è poco o nulla di umano: Alien “Big Chap” Maquette. Il nostro caro Gillman l’ha già recensita per voi, non perdetevi il suo dettagliato articolo come approfondimento.
Realizzata completamente in resina, sfoggia un’incredibile altezza di quasi 72 centimetri ed un considerevole peso di circa 10 chilogrammi. La statua è imponente, accattivante e decisamente affascinante. L’alieno ci viene proposto in posizione eretta, scelta questa decisamente coraggiosa e che contrasta con le tipiche movenze del personaggio attraverso gli stretti ed angusti corridoi della Nostromo. Il lungo braccio destro, posto davanti al torace, funge da protezione. La lunga coda, che avvolge la creatura, è pronta a sferrare l’ennesimo e micidiale attacco. L’espressione maligna e divertita, si prende gioco della prossima vittima.
La base, semplice ma ben realizzata, ci conduce ovviamente all’interno dell’astronave. La griglia metallica superiore è ottimamente dipinta e sfumata così come i contorni, lungo tutto il perimetro. Nella parte frontale ci vengono proposti alcuni congegni meccanici con annessi svariati cavi elettrici scolpiti decisamente bene ma dipinti in maniera confusa e purtroppo approssimata. L’impatto visivo è comunque buono dal momento che le tonalità di rosso e di verde scuro, s’intonano e si mescolano alla perfezione, donando all’ambiente ricreato quel tipico senso di sporco che si “respira” durante tutta la visione della pellicola. Nella parte posteriore spicca infine, una piccola sezione del portellone automatico dell’astronave egregiamente dipinto ma privo purtroppo di ricercate sfumature.
Il pezzo forte è rappresentato dall’intera scultura che si può considerare una vera e propria opera d’arte. Il corpo è scolpito alla perfezione ed incredibilmente dettagliato. Gli scultori americani ci propongono infatti, una fedelissima replica del costume utilizzato nel film e non certo dell’alieno realizzato in “computer grafica” come negli ultimi due episodi della saga. L’impatto visivo è decisamente forte ed il nostro entusiasmo è altamente ripagato dal prestigioso lavoro realizzato.
“L’acceleratore” viene ulteriormente premuto nella realizzazione della testa, generosissima per dimensioni ed altamente dettagliata. Il vero capolavoro. La calotta superiore, in plastica trasparente di ottima qualità, permette la visione completa del cranio allungato tipico della creatura aliena. La cura maniacale dei particolari è stupefacente e non ci sono parole sufficientemente appropriate per descriverne la rara bellezza. La realizzazione del volto ci conferma ulteriormente la particolare ispirazione artistica dell’azienda americana. La bocca semi-aperta, feroce ed aggressiva, cela al suo interno la tipica “lingua” dentata dal colore bianco-argenteo. L’espressione viscida e maligna, è più che mai indovinata.
Degno di nota è infine, lo stupefacente lavoro di pittura eseguito. Il nostro sguardo è incredulo e confuso: difficile convincersi che ci troviamo di fronte a della “comunissima” resina dipinta e non ad un vero costume scenografico realizzato in gomma. Il colore predominante è un grigio scuro abbinato ad un marrone dalla tonalità più chiara che ricorda molto la ruggine che si forma sul freddo metallo. Molto bella e ricercata la colorazione argentea delle unghie e dei denti che si estranea da quella scura e cupa dell’insieme e che dona incredibile vivacità.
Concludendo: questa statua si colloca tra le migliori realizzazioni di sempre e rappresenta un importante e superlativo traguardo tecnico e scultoreo raggiunto da Sideshow.
Vorrei concludere con un piccolo e divertente aneddoto: la mia ragazza era completamente “allergica” al mondo di Alien, ma dicono che la curiosità sia femmina. Bene, questa statua mi ha permesso di farle vedere finalmente i primi due episodi della saga e sono rimasto estremamente soddisfatto ed appagato nel sentirle pronunciare queste semplici ed importanti parole: “però…. devo ammetterlo, niente male….”
Come sempre tante foto e buona visione a voi tutti!