Bentornati amici collezionisti! Dopo un piccolo periodo di stop dovuto al cambio del tema grafico di itakon.it (bello, non e’ vero?) ripartiamo come di consueto con la rubrica L’angolo di Freddy.

In via del tutto eccezionale la rubrica L’angolo di Freddy vi fornira’ in via informale punti di vista e opinioni molto personali di Freddy, collezionista da oltre 25 anni. Per recensioni e analisi piu tecniche, oggettive e con gallerie fotografiche molto dettagliate vi rimandiamo alla sezione recensioni di itakon.

Tra i piu’ celebri Super-criminali dell’incredibile ed affollato mondo Marvel, ricordiamo sicuramente il Goblin che a fianco dell’indiscusso e malvagio Joker, rappresenta ed incarna alla perfezione la follia allo stato puro. Una vera e propria psicopatia che sfocia in una costante ossessione nei confronti dell’acerrimo nemico, accompagnata da una risata beffarda ed inquietante. Il verde folletto, creato nel 1964 da Stan Lee e Steve Ditko, e’ il principale antagonista e nemesi assoluta dell’Uomo Ragno. Il ricco industriale Norman Osborn, in seguito ad una formula chimica creata dal dottore Mendell Stromm, ottiene dei super-poteri che lo rendono incredibilmente forte e resistente ma che lo portano inconsapevolmente alla pazzia, facendogli assumere l’identita’ del Green Goblin. La megalomania ed il desiderio di diventare un grande criminale, pulsano costantemente nel suo cervello malato e lo portano a voler eliminare chiunque intenda ostacolarlo. Viene ricordato infine per essere il principale protagonista di uno tra i gesti piu drammatici della storia dei Comics Marvel quando getta dal Ponte di Brooklyn, la storica fidanzata di Peter Parker, Gwen Stacy, uccidendola.

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Tra le Premium Format piu’ acclamate e famose di sempre, l’azienda americana Sideshow ci propone nel lontanissimo 2005, questa meravigliosa statua dedicata al malvagio folletto. Anche in questo caso i canoni, che caratterizzano da sempre questa linea, sono perfettamente rispettati. La statua, in scala 1/4, e’ realizzata in resina ed e’ arricchita dalla consueta presenza di tessuto che valorizza ulteriormente l’elevato prestigio. La scultura, dal peso di oltre 4 chilogrammi, e’ estremamente dinamica ed affascinante e ci mostra il Goblin accovacciato ma saldamente appoggiato al suo famosissimo aliante meccanico, dalla caratteristica ed originale forma di pipistrello. Mentre il braccio sinistro si protrae in avanti alla ricerca di un inconsueto baricentro, la mano destra afferra saldamente una tipica e pericolosa “bomba-zucca” pronta per essere scagliata laddove sia necessario.

La base, discretamente pesante, funge da display e si presta egregiamente a sorreggere il velivolo che sfoggia una buona apertura alare di quasi 40 centimetri. Curiosa la presenza di due ali di colore grigio chiaro che fuoriescono lateralmente dai contorni neri del supporto principale. Nella parte frontale il simbolo preferito dal nostro malvagio personaggio, assume la forma tipica di una zucca sulla quale e’ inciso per intero il nome “Green Goblin” in chiaro stile fumetto. Il lavoro scultoreo appare estremamente bello e l’aliante risulta sufficientemente dettagliato anche se entrambe le ali e la testa del pipistrello meccanico sono abbastanza piatte e scarne di particolari. Ovviamente la parte maggiormente definita e’ quella posteriore che ci mostra un discreto dettaglio del reattore e culmina con una tiepida fiammata che fuoriesce dal foro centrale. La pittura e’ di ottimo livello dal momento che risulta assolutamente priva di imperfezioni e sbavature, ma non aiuta di certo ad esaltare le forme dell’aliante, che si mostra al nostro sguardo semplicemente grigio e privo incredibilmente di doverose sfumature. La fiamma posteriore, ben colorata e sfumata, assume purtroppo alla vista, un aspetto decisamente “plasticoso” rimarcando inesorabilmente i limiti tecnici tuttora presenti nella rappresentazione del fuoco in generale.

Il corpo del Goblin e’ incredibilmente bello e proporzionato ed il lavoro scultoreo e’ assolutamente fantastico. La cura certosina del dettaglio ci mostra infatti la tipica pelle squamata che caratterizza da sempre il nostro anti-eroe e che ricopre le parti principali di gambe e braccia. Anche in questo caso la pittura e’ pressoche’ perfetta e l’assenza di marcate sfumature ci riporta, come per l’aliante, a considerare tutta la scultura una classica e semplice tavola del fumetto originale. La bomba-zucca, dalle sembianze umane, e’ fissata saldamente alla mano destra ed e’ scolpita divinamente. L’ottima pittura, contrariamente a quanto appena affermato, e’ valorizzata, infine, dalla consistente presenza di ottime sfumature che ne esaltano i curiosi lineamenti, cupi e sinistri.

La parte decisamente piu’ affascinante e carismatica e’ rappresentata dall’incredibile e dettagliatissimo volto che colpisce inesorabilmente e rapisce fin da subito il nostro sguardo. L’espressione, sadica e malvagia, e’ letteralmente impressionante e “lascia di stucco” anche i fan meno accaniti del personaggio. Bocca, denti ed occhi risultano realistici all’inverosimile e sapientemente scolpiti. La pelle corrugata, cosparsa di nei abnormi, e’ incredibilmente dettagliata e la parte superiore delle arcate sopraccigliari risulta assolutamente esaltante e spettacolare. Il lavoro di pittura completa alla perfezione questo ennesimo capolavoro artistico, offrendoci infatti un’ottima tonalita’ di verde ben dosato e ricco di convincenti sfumature, soprattutto nella zona di confine tra zigomo ed orecchio.

I vestiti sono fabbricati in tessuto elasticizzato di ottima qualita’ ed anche in questo caso il lavoro di sartoria e’ assolutamente privo di difetti, offrendoci cuciture precise e regolari della tuta che avvolge alla perfezione il corpo deforme del Goblin. Colpisce sicuramente il grande cappuccio che risulta sapientemente applicato alla testa e l’anima metallica, fissata al suo interno, ci offre la possibilita’ di modellare la lunga e stretta parte finale del copricapo a nostro piacimento. La borsa piuttosto goffa ed ironica e’ realizzata in similpelle e puo’ essere rimossa o applicata sulla spalla sinistra del verde folletto. Anche in questo caso le cuciture sono ben eseguite deludendo un pochino solo all’altezza della fibbia della tracolla. Un’ultima curiosita’ ci viene proposta nella realizzazione inconsueta di guanti e stivali. Un ottimo mix di resina e tessuto che pecca purtroppo per la diversa tonalita’ di viola.

Concludendo, un piccolo e piacevole tuffo nel passato che come al solito ci conferma una qualita’ ed una precisione realizzativa, decisamente superiori, a volte, a quelle piu’ attuali. E’ comunque un dato di fatto che la qualita’ odierna in casa Sideshow sia visibilmente peggiorata a scapito della quantita’ produttiva ma e’ pur sempre vero che in commercio esistano ancora tantissimi prodotti estremamente validi. Forse siamo noi ad essere diventati estremamente esigenti ed e’ purtroppo ormai uso e costume criticare anche “per sentito dire”. Ovviamente si tratta del mio umile e semplice punto di vista.

Come sempre, tantissime foto e buona visione a voi tutti!