Il 22 giugno, Square Enix ha lanciato in tutto il mondo, in esclusiva per PlayStation 5, l’ultimo capitolo della saga di “Final Fantasy“, il sedicesimo capitolo. Il titolo ha ottenuto successo sia di critica che di pubblico, vendendo già circa 3 milioni di copie nei primi giorni. Tuttavia, si tratta anche del capitolo più divisivo tra i fan della saga. Esploriamo quindi i punti positivi e negativi del mondo di Valisthea e dell’ardua avventura intrapresa da Clive Rosfield, il nostro protagonista.

Final Fantasy XVI racconta della terra di Valisthea, costellata dai Cristalli Madre, imponenti e luccicanti montagne di cristallo che sovrastano i regni circostanti e li inondano di etere, fonte di magia e benedizione per tutti i popoli del regno. Intorno a ogni Cristallo si sono create grandi potenze, spesso in conflitto tra loro per il controllo di queste fondamentali fonti di potere, ma l’ombra della Piaga incombe su ognuna di esse. La piaga divora letteralmente il terreno e l’etere in ogni zona, rendendo i territori inabitabili e privandoli di fauna, vegetazione e persino mostri e creature varie, stringendo sempre di più i vari territori in una pericolosa morsa.

Il Gran Ducato di Rosaria, il Sacro Impero di Sanbreque, il Regno di Waloed, la Repubblica di Dhalmekia e il Regno di Ferro, ognuna delle potenze vive su un delicato filo del rasoio, alcune in guerra aperta, altre con la Piaga alle porte. Uno scenario che per molti ricorda quello di “Game of Thrones“, sia per l’ambientazione cavalleresca di FFXVI, sia per la politica tra le varie regioni, intrisa di tradimenti politici, ambizione e tiranni spietati.

In tutto questo clamore si dipana la storia di Clive Rosfield, primogenito della casata di Rosaria, e la sua crescita da giovane guerriero fino a diventare l’uomo più ricercato del regno. La trama di FFXVI è uno dei punti forti del gioco e regge l’intera esperienza, sebbene si discosti molto dai classici capitoli della saga. La storia vi terrà inchiodati allo schermo per tutta la durata del titolo, con le sue splendide cinematiche intrise di dialoghi e combattimenti spettacolari.

Prima di parlare del gameplay, è fondamentale menzionare l’elemento cardine su cui ruota la trama del gioco: ogni nazione ha un individuo chiamato Dominante, in grado di richiamare il potere degli Eikon, mistiche e potenti creature capaci di ribaltare le sorti delle battaglie. Fenice, Titano, Shiva, Bahamut, Ramuh, Odino e Garuda, ognuno corrispondente a un elemento e dotato di poteri devastanti. Manca all’appello uno di essi, Ifrit il secondo Dominante del Fuoco, che è in possesso del nostro protagonista Clive e diventa il fulcro dell’intera trama del gioco.

Parliamo ora del gameplay. FFXVI è stato presentato come un action/RPG anziché un classico JRPG, il che ha sorpreso molti fan. I combattimenti assomiglieranno molto di più a quelli di action come Devil May Cry o Bayonetta, piuttosto che ai classici combattimenti a turni dei capitoli precedenti o alle rivisitazioni moderne come FFVII Remake o FFXV. Questa è chiaramente una prima divisione tra i fan, ma Square Enix non ha mai nascosto questa scelta e ha lavorato per rendere il gameplay il più godibile possibile.

Clive può sferrare un attacco base e un attacco magico, combinandoli tra loro. È in grado di effettuare schivate che, a seconda della precisione del giocatore, permetteranno contrattacchi fulminei. La vera varietà nel combattimento entra in gioco con le Azioni degli Eikon. Clive può sfruttare i poteri dei vari Eikon incontrati nel corso dell’avventura, utilizzando mosse devastanti e spettacolari per gestire gruppi di nemici o affrontare mini boss e boss. Ogni attacco Eikon ha un valore di danno “Attacco” e un valore “Volontà“, che riduce una specifica barra presente solo per i nemici più ostici. Quando la barra è a zero, i nemici entrano in uno stato di debilitazione dove possono subire danni maggiori e Clive può utilizzare appieno i suoi poteri Eikon.

FFXVI è un action/RPG, quindi Clive può modificare il suo equipaggiamento offensivo e difensivo e indossare diversi amuleti che aumentano le statistiche o influenzano i danni o i tempi di ricarica delle abilità Eikon. Ogni abilità può essere potenziata, aumentando non solo il numero di colpi ma anche sbloccando nuove funzioni. Le abilità Eikon equipaggiabili completano la costruzione della nostra build. Possiamo selezionare solo 3 Eikon da utilizzare, ognuno con un’abilità base e 3 abilità da assegnare, creando combinazioni interessanti più adatte al nostro stile di gioco.

Clive sarà accompagnato dal fido cane lupo Torgal nel corso dell’avventura. Sebbene non possiamo controllarlo direttamente, possiamo impartirgli comandi semplici durante i combattimenti per sfruttare i suoi attacchi nelle nostre combo e aumentare il danno inflitto. Purtroppo, gli altri comprimari che incontriamo nel corso dell’avventura si muovono in autonomia ma ci aiutano a gestire le orde di nemici senza venire accerchiati.

Quando entrano in gioco i combattimenti tra gli Eikon, FFXVI punta sulla spettacolarità. Le gigantesche creature non vengono solo affrontate in dinamiche cinematiche, ma in certi momenti possiamo prendere il controllo di Ifrit per affrontare i nostri potentissimi avversari. In queste sequenze, il gameplay di base rimane invariato, con possibilità di attacchi fisici, magici e schivate, ma tutto si svolge su scala gargantuesca. FFXVI è probabilmente uno dei giochi più “epici” mai visti su console. I combattimenti con gli Eikon, seppur molto scriptati e disseminati di Quick Time Event, sono una gioia per gli occhi e carichi di adrenalina. Alcune sequenze sono fuori di testa e l’esperienza va vissuta nella sua purezza per apprezzarne appieno la spettacolarità, specialmente per gli amanti dei combattimenti su larga scala.

Tuttavia, c’è un aspetto negativo riguardante il gameplay: FFFXVI è un gioco facile. Anche se si gioca nella modalità “normale”, è quasi impossibile affrontare un Game Over. Il numero di cure disponibili e la possibilità per Clive di ottenere uno stato di invincibilità a un certo punto del gioco eliminano la paura della sconfitta, inclusi gli scontri con gli Eikon. Tuttavia, alla fine del gioco è possibile sbloccare la modalità “Final Fantasy”, che viene presentata come la modalità “difficile” del titolo. Sarebbe stato meglio renderla accessibile fin dall’inizio per offrire un’esperienza più complessa a coloro che hanno esperienza con gli action. Considerando anche la lunghezza del gioco, non è garantito che i giocatori siano immediatamente motivati a rigiocarlo. Questo è l’unico aspetto oggettivamente criticabile del titolo, mentre la storia potrebbe non piacere a tutti o il tipo di gameplay potrebbe non essere adatto a tutti, ma queste sono opinioni soggettive.

Tornando ai punti positivi, la grafica di FFXVI è eccellente. Essendo un’esclusiva per PS5, il lavoro svolto da Square Enix nella resa visiva del gioco è notevole, specialmente nei momenti più spettacolari e dinamici, dove il titolo mostra tutta la sua potenza artistica e grafica. È possibile scegliere tra il Full HD a 60 fps o il 4K a 30 fps, a discrezione del giocatore. Durante la nostra prova, abbiamo utilizzato la modalità “performance” con frame rate più elevati. Merita una menzione anche il caricamento praticamente istantaneo delle varie mappe, grazie all’utilizzo dell’SSD di PS5. Come in ogni FF che si rispetti, il comparto sonoro è eccezionale, con composizioni perfettamente adattate ai momenti più epici. Il gioco è anche il primo della serie ad essere completamente doppiato in italiano, con un ottimo lavoro da parte del team di doppiaggio italiano. Tuttavia, se la lingua italiana non è di vostro gradimento, consigliamo di godervi il gioco in inglese.

In conclusione, Final Fantasy XVI rappresenta un nuovo capitolo nella storia della serie. È indubbiamente un titolo divisivo a causa delle scelte di gameplay, ma possiamo garantire che l’avventura di Clive terrà incollati allo schermo per tutta la sua durata, offrendo momenti epici che vi saranno saltare il cuore in gola.

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In ultimo ricordiamo che sullo store Square Enix fu messa in preordine la Collector’s Edition del gioco, con una statuetta raffiguranti Ifrit e la Fenice.

Come sempre ringraziamo Plaion per il supporto e l’opportunità.