Il 26 Gennaio ha segnato il debutto Playstation, XBOX e PC di “Like a Dragon: Infinite Wealth“, nuovo capitolo della serie “Yakuza” e secondo capitolo dedicato alle avventure dedicate a Ichiban Kasuga.
Like a Dragon, o Yakuza 7, ha segnato un momento di svolta per la serie, passando da combattimenti in tempo reali contrassegnati da combo e tecniche ad uno approccio stile GDR JP classico. Infinite Wealth ne é il diretto seguito, senza continuare a tradire l’anima che ha reso popolare la serie e rinnovando in maniera intelligente un franchise csì amato e Giappone e finalmente anche all’estero.
La storia vede nuovamente Ichiban con i piedi per terra, dopo aver provato a costruirsi una vita da civile onesta e (quasi) del tutto lontana dal mondo della Yakuza, il nostro eroe dall’irrefrenabile fantasia si trova nuovamente praticamente in mezzo ad una strada, senza obbiettivi, senza lavoro e con la vita amorosa a pezzi.
Ma un’ombra del suo passato lo porterà ad affrontare un viaggio alle Hawaii, alla ricerca della Madre data per morta e un turbinio di eventi che, in pieno stile Yakuza, sconvolgeranno continuamente la trama.
In questo Infinite Wealth, come tutti i titoli della saga, ne è maestro. Il titolo alterna momenti divertentissimi e fuori di testa ad un approccio più serio e macabro, portandoci di colpo nel cuore della criminalità per poi proporci momenti assurdi e ilari. Complice Ichiban stesso, perennemente sfortunato e ingenuo ma di cuore buono, e come sempre le sue vicende lo porteranno a incontrare una pletora enorme di personaggi, tra cui Kazuma Kiryu. Il protagonista storico della saga ha già fatto una sorta di passaggio di testimone a Ichiban per ciò che concerne il futuro della saga ma ha ancora diverse carte da giocare e questa volta gioca un ruolo determinante nella trama, d’altronde il Drago di Dojima si porta dietro un’eredità videoludica decennale.
Non ci dilungheremo sulla trama, anche perché è sempre un’esperienza da vivere a crudo e senza spoiler, sappiate solo che i nuovi personaggi che troveremo nella storia sono validissime aggiunte, perfettamente in linea con i nostri vecchi compagni e sempre curatissimi per quanto riguarda storia personale e motivazioni.
Come menzionato Like a Dragon: IW è un GDR a turni; per ogni personaggio giocante nel team da 4 che sceglieremo potremo assegnare un diverso “Lavoro” (in sostanza la classe, il vecchio job system dei jrpg classici) permettendogli di sbloccare tecniche e abilità uniche e creando un Party variegato e in grado di affrontare i vari nemici presenti nel gioco.
Il sistema di base è rimasto invariato rispetto al passato ma con le dovute aggiunte. L’ambiente resta importante durante i combattimenti dato che infliggeremo danni aggiuntivi qualora i nostri colpi dovessero far volare i nemici addosso ad ostacoli o agli altri avversari, ma anche se li porteremo verso i nostri compagni, creando combo aggiuntive che infliggeranno danni maggiori. In perfetto stile Yakuza i membri del party potranno raccogliere da terra vari oggetti per aumentare il danno dei propri attacchi.
Invariato il sistema di potenziamento, con livello del personaggio unito al livello del lavoro stesso. Potremo poi potenziare i personaggi con armi ed equipaggiamenti vari. Le armi potranno essere potenziate mano mano, con vari effetti e caratteristiche ed ovviamente ogni Lavoro ha delle armi caratteristiche da assegnare, quindi ci si potrebbe ritrovare a fare un po’ di farming per livelli e oggetti per ottenere la configurazione migliore.
Ritroviamo anche la meccanica dei Pestamici, delle vere e proprie summon ed una più folle dell’altra, che ci permetteranno di evocare degli alleati per danneggiare gli avversari o creare buff/debuff durante lo scontro.
Ma non solo combattimenti, il gioco è cosparso di tantissimi minigiochi e missioni secondarie. I primi sono l’ossatura della nostra avventura fuori dalla trama principale. Troveremo “Miss Match”, un vero e proprio tinder simulator in cui dovremo scegliere le frasi corrette da dire alle nostre pretendenti nella speranza, previo punteggio per ogni risposta corretta, di ottenere un appuntamento.
Abbiamo “Crazy Delivery“, dove portando cibo d’asporto dovremo effettuare trick e corse ad alta velocità.
I più eleborati saranno Dondoko Island, una sorta di Animal Crossing dove saremo chiamati a rinnovare un Resrt per renderlo il migliore che le Hawaii abbiano da offrire. E le Sujimon Battle, una parodia dei Pokémon dove saremo chiamati a far scontrare team di squilibrati e pazzoidi da livellare e potenziare, fino a sfidare i Mega Quattro. Sì i riferimenti sono palesi e voluti ed ottimo è l’adattamento italiano su quanto riguarda missioni e obbiettivi, perfettamente on point e brillante.
Non mancano poi tutte le attività classiche come il Karaoke o gli Arcade, sostanzialmente qualora decidiate di accontantore momentaneamente la storia principale non vi mancheranno le attività da svolgere.
Tutto che faremo nel gioco ci porterà a migliorare le caratteristiche personalità di Kasuga, dai dialoghi alle scelte durante certe cutscene. Migliorare le proprie caratteristiche ci permetterà di avere accesso mano mano a nuove cose e soprattutto migliorare l’efficienza delle sue tecniche, influenzandone il danno o l’effettività.
Potremo anche far salire il Legame con ogni membro della squadra, anche questo ovviamente porterà miglioramenti in battaglia, diventando tutto quasi necessario per affrontare i duri dungeon di endgame e non solo.
Like a Dragon: infinite wealth è un’avventura stramba, fuori di testa, commovente e drammatica, un turbine di eventi come solo questa saga sa regalare ed è obbiettivamente superiore anche al primo solidissimo capitolo.
Purtroppo è richiesto di aver giocato il prequel e per godersi appieno la trama e alcuni suoi risvolti ovviamente è necessaria un minimo di conoscenza della saga “Yakuza”, specie per non perdersi tutti i riferimenti e contestualizzazioni di uno dei mondi videoludici più longevi di sempre.
Sul lato tecnico il motore proprietario dei Ryu Ga Gotoku Studio rimane solido, con dettagli dei personaggi principali semplicemente magnifici ma comincia a mostrare gli anni su quanto riguarda ambienti e npc, complice ancora una produzione cross-gen. Siamo sicuramente impazienti di sapere cosa può creare lo Studio lavorando solo su gen. attuale ma soprattutto di vedere che direzione prenderà il franchise dopo IW e ora che le porte sono più che mai aperte verso il mercato occidentale.
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Ringraziamo Plaion per il supporto.