Prosegue la campagna “Revival” di Bandai, che con le sue “rivisitazioni” dei vecchi modelli riesce ad avvicinare acquirenti nuovi (che non hanno mai avuto il modello) e vecchi (che vogliono avere anche la “nuova” versione del modello, anche se le differenze sono minime). E’ questo il caso di questo Soul of Chogokin GX-60R Godsigma, che, come vedremo in questa recensione, aggiunge alcuni dettagli più o meno significativi al vecchio GX-60 del 2011.

Partendo dalla confezione, il design esterno mantiene linee e colorazioni dei più recenti Soul of Chogokin, dalle tinte scure ed eleganti. Del tutto rinnovato il polistirolo interno che alloggia i robots e il relativo coperchio in cartone “finestrato” che ci mostra i modelli nella loro interezza, ad omaggiare l’antico giocattolo vintage. Quì la differenza con il GX-60 è notevole, poichè sono visibili i tre robots (Tuono, Terremoto e Nettuno) più la Grande Ala che forma il petto e il backpack del Godsigma, che nella confezione del GX-60 era invece alloggiato in uno dei blister separati. Ottima la soluzione del coperchio in plastica trasparente che ricopre tutto il blocco.

Due blister separati fanno da alloggio per tutti gli innumerevoli accessori presenti nella confezione.

Benchè fondamentalmente si tratti dello stesso prodotto edito nel 2011, non possiamo che apprezzare la buona quantità di migliorie apportate al modello, a partire dalla colorazione, costituita da verniciature più brillanti e come sempre perfettamente posate e precise: nessun segno di sbavatura ne altro tipo di difetti rilevanti.

I robots, presi singolarmente, differiscono dai precedenti solamente sotto il profilo cromatico come sopra descritto, mentre non si apprezzano particolari migliorie di altro tipo. La presenza del metallo sembra essere più che accettabile, e ognuo di essi mostra un notevole peso, mentre la solidità degli snodi ne conferma la grande stabilità.

La posabilità è piuttosto limitata, ma si può apprezzare la buona escursione dei vari snodi che devono far fronte ai grandi compromessi della trasformazione, che pesano soprattutto nella versione composta del Godsigma.

Le armi in dotazione dei modelli scomposti rispecchiano quanto visto nella confezione precedente, per cui troviamo la spada e l’arco di Tuono, l’arpione e i double chains di Nettuno e il martello e la trivella di Terremoto. Tutte molto ben dettagliate e caratterizzate. Le simili dimensioni delle maniglie le rendono tutte interscambiabili tra i tre robots.

La trasformazione in Godsigma richiede alcune trasformazioni dei tre robots, e rispecchiano molto fedelmente quanto apprezzato nella serie televisiva: Tuono allarga le spalle e ripiega le gambe sui fianchi, mentre dai piedi fuoriescono gli avambracci del Godsigma; Nettuno e Terremoto richiudono le braccia ai fianchi facendole sparire del tutto, chiudono le gambe telescopicamente al bacino e coprono la testa avanti e dietro con due resistenti placche che saranno i perni di aggancio delle ginocchia del Godsigma.

Infine la Grande Ala si posa con grande precisione sul robot coprendone la schiena e il petto; quì possiamo trovare un’altra novità particolarmente interessante: la sfera traslucida presente sul petto di Tuono fuoriesce a scatto nel momento in cui la Grande Ala si aggancia alla vita, andando così a coprire il buco apposito e mostrandosi pienamente sul petto del Godsigma.

Per migliorare le proporzioni, oltre che montare le lance alle spalle più grandi, possiamo sostituire i pugni montando quelli più grandi e sollevare leggermente il collo di Tuono. Eccoci di fronte al possente Godsigma in tutto il suo splendore! La nuova pettorina traslucida più brillante e formata da pannelli orizzontali piuttosto che dai precedenti piccoli prismi, ci mostra un robot decisamente più elegante e ne rende la figura molto più omogenea e un pò più slanciata.

Il reparto armi del Godsigma è stato ampliato: come nella versione precedente troviamo lo scudo (che si sgancia dalla zona posteriore della Grande Ala) e la grande spada: quest’ultima può anche essere alloggiata sulle stesse ali, oppure se ne può simulare la fase in cui questa viene sguainata utilizzando l’apposita elsa opzionale; troviamo anche quì le ali che si aprono alle estremità per simulare il lancio dei raggi termici.

Tra le novità troviamo invece le lame rotanti (2 pezzi) e le grandi asce che sembrano essere realizzate in un metallo particolarmente leggero.

L’ultima novità, infine, presente nella confezione del GX-60R, è il diadema della cintura che può essere sostituito con quello simil-vintage, che ne riproduce lo stemma. A nostro avviso anche questa chicca, seppur trattandosi di una mera decorazione, rende ancora più accattivante l’estetica generale del modello.

Immancabile come sempre lo stand espositivo che, come da tradizione, nei Soul of Chogokin di grossa stazza serve esclusivamente all’alloggiamento di armi e accessori: in questo caso troviamo una base per le armi e un’altra per la Grande Ala che può ospitare anche i piedi sganciati di Tuono.

In conclusione il Bandai Soul of Chogokin GX-60R Godsigma Renewal rappresenta una spettacolare realizzazione del robot che abbiamo apprezzato nella serie TV originale, fedele nella trasformazione e negli accessori, dalla grande stazza (siamo sui 30 cm), anche se paga lo scotto degli inevitabili compromessi del caso. Il diadema aggiuntivo lo avvicina in maniera accattivante al suo capostipite vintage e la colorazione più brillante, oltre che alla pettorina decisamente più luminosa, lo rendono particolarmente appetibile anche ai possessori del modello precedente GX-60.

Un acquisto assolutamente consigliato, per la realizzazione tecnica praticamente perfetta e la totale mancanza di difetti di alcun tipo.

Nome: GX-60R GODSIGMA Renewal – Soul of Chogokin
Produzione: Bandai
Scala: non in scala
Anno di pubblicazione: 2018
Tiratura: Standard
Prezzo di listino: 29.160 yen

Pro:
– verniciature brillanti e perfette;
– preciso e agevole negli agganci e nelle trasformazioni;
– maestoso e pesante;
– accessori a valanga;

Contro:
– nulla da segnalare

Voto Finale: 10/10