Nel 1981 la Toei Animation realizzò l’anime Golion e nel 1982 Kikō kantai Dairugger XV (Armored Fleet Dairugger XV), serie del tutto indipendenti che nel 1983 la statunitense World Events Production montò insieme realizzando Voltron (Voltron: Defender of the Universe).
Bandai prende spunto da entrambe le serie per la gioia dei fan occidentali e non, realizzando questo GX-71 Golion che pur riportando nella scatola il nome dell’anime contiene all’interno una doppia targhetta, potendo scegliere tra i due nomi (Golion in caratteri giapponesi, e Voltron in caratteri occidentali).
Pur trattandosi di un componibile di 30 cm circa la scatola non è tra le più ingombranti, grazie alla ben riuscita ottimizzazione dello spazio: un robusto blister contiene i cinque leoni e alcune armi, mentre due blister ospitano il resto degli accessori, tra cui anche la base espositiva. Una leggera ammaccatura su un angolo della scatola visibile in foto è dovuta al trasporto maldestro del nostro esemplare, ma naturalmente non ci sono particolari problemi sulla solidità della confezione.
I cinque leoni si presentano molto solidi e pesanti al tatto, nonostante le parti metalliche esposte siano davvero poche. Tutte le zampe sono in metallo e la struttura interna e le articolazioni, sempre in metallo, fanno si che in ogni caso il peso complessivo sia notevole (il Voltron composto raggiunge i 1400 gr!!!).
L’articolazione che tiene le zampe al corpo è estraibile, per cui è possibile dare varie inclinazioni alle stesse, mentre la parte finale ha uno snodo a sfera che garantisce ulteriormente la posa quanto più realistica possibile.
Tutti i leoni riescono a piegare il busto in modo da poterli posare persino da seduti in maniera davvero convincente. Sono naturalmente presenti le armi da agganciare sulle spalle di ognuno e quelle che tengono in bocca e che possono essere anche le armi del Voltron stesso.
Il leone nero, che forma il busto del Voltron, gode dell’articolazione ad estrazione della vita, che ne permette un’ottima posabilità. E’ il più rande dei cinque leoni e le sue zampe formano le spalle e le cosce del robot. Le zampe sono articolate interamente a scatto, mentre la coda ha due punti di snodo.
I leoni rosso e verde formano le braccia (rispettivamente il destro e il sinistro). Sono i più piccoli dei cinque e le articolazioni delle zampe sono ad attrito. L’articolazione del gomito può essere ruotata da entrambi i lati per cui il corpo dei felini può essere piegato a piacimento in tutte le direzioni.
Infine i leoni che formano i piedi (il blu e il giallo, destro e sinistro) hanno le zampe articolate a scatto, mentre il corpo può essere piegato lateralmente grazie ad una articolazione che in pratica è l’inclinazione della caviglia del robot. Questi due sono quelli che in forma animale appaiono come i più aggraziati, per via delle proporzioni più realistiche.
L’unione dei cinque leoni e la trasformazione in Voltron avviene in maniera molto semplice, e per chi ha già avuto a che fare con altri modelli di altre marche o con il vintage probabilmente non sarà neanche necessaria la consultazione del manuale.
Il leone nero stende le zampe posteriori, mentre quelle anteriori si richiudono dentro le spalle stesse per poi essere piegate all’indietro; le ali possono essere ora estese, le corna stratte e la bocca aperta del tutto per mostrare il volto di Voltron, anche se nell’anime questa è la fase finale dopo che tutti i leoni si sono uniti.
I leoni verde e rosso ripiegano le zampe e le uniscono al corpo contraendone l’articolazione, il collo si ritrae e la coda si piega verso l’interno per formare il perno di agganciamento alla spalla del Voltron.
Infine i leoni giallo e blu portano la testa verso l’alto, chiudono la coda sulla schiena e ripiegano le zampe anche queste chiudendole nel corpo (quì la spalla rientra letteralmente dentro il corpo facendo uno scatto che ne fissa la posizione se la testa è già piegata verso l’alto). Importante aprire il pannello posteriore per permettere l’inserimento delle zampe del leone nero.
Infine vanno unite semplicemente le parti, facendo particolare attenzione all’agganciamento dei leoni blu e giallo, per i quali raccomandiamo di premere il pulsante di sganciamento posto sul polpaccio per facilitare l’inserimento delle zampe del leone nero.
Ed ecco dinnanzi a noi il maestoso ed imponente Voltron! Se da una parte a primo impatto può sembrare leggermente tozzo e fin troppo simile al vintage, in realtà questo robot è il più fedele alla controparte animata finora realizzato, sia in termini di proporzioni che di scultura. Colori e dettagli sono tutti al loro posto, e non possiamo che segnalare la perfezione delle verniciature e la qualità delle plastiche precolorate che quì raggiungono un livello davvero alto, tale da non far pesare la mancanza delle verniciature. La stessa assenza del metallo nelle parti più esposte non inficia sulla resa del prodotto che, tenuto in mano, offre una notevole sensazione di solidità, oltre che di notevole peso, come già detto in precedenza (ripetiamo siamo intorno ai 1400 gr!).
E’ comunque possibile estrarre l’articolazione del busto rendendo così il robot più longilineo, oltre che, naturalmente per favorire la posabilità.
La posabilità è notevole, nonostante si tratti di un componibile, e le articolazioni a scatto (praticamente tutte ad eccezione del collo, del busto, dei polsi e della rotazione sull’asse di cosce e gomiti) garantiscono una eccellente stabilità. E’ possibile inoltre variare la posizione del collo e delle zampe anteriori dei leoni giallo e blu per far posare il piede in maniera più stabile.
Tra le armi in dotazione, oltre a quelle viste tra le fauci dei leoni, troviamo una doppia spada che può diventare una grossa lancia bilama, il classico spadone decorato in maniera eccellente all’elsa e il famoso scudo a stella. Le teste dei leoni possono essere inoltre sganciate (semplicemente tirandole) per simularne il lancio.
E’ presente inoltre il volto con la bocca aperta che ci permette di esporre il nostro robot in pose dinamiche durante l’invoco di un colpo mortale.
Infine lo stand espositivo consente di posizionare in maniera compatta e stabile tutti gli accessori presenti nella confezione e, come già detto, ci permette di applicare la targhetta identificativa che più ci aggrada.
Per chi ha nostalgia delle decals ecco presenti anche quelli con i numeri identificativi dei leoni, applicabili negli appositi spazi.
Avendoli a disposizione ci siamo inoltre permessi di realizzare una piccola galleria fotografica che mette a confronto il Bandai Soul of Chogokin GX-71 con due uscite precedenti, rispettivamente con il Toynami 30th e il Mad Toys, quest’ultimo leggermente stilizzato per via della mancata licenza ufficiale. A nostro parere non c’è storia riguardo al titolo di miglior Voltron/Golion attuale sul mercato.
Nelle foto, in ordine da sinistra, troviamo il Bandai, il Toynami e il MadToys.
In conclusione possiamo ripeterci dicendo che senza alcun dubbio questo Voltron/Golion è il migliore sulla piazza attuale, per fedeltà, stabilità, posabilità e imponenza, e, nonostante il prezzo non sia proprio economico, siamo sicuri che andrà sold-out in tempi brevi.
L’assenza quasi totale del metallo nelle parti esterne e/o visibili del robot farà storcere un pò il naso ad alcuni fan, ed è forse questo l’unico difetto del modello, oltre al vuoto che si vede sul retro della coscia, dovuto alla piega eventuale delle zampe posteriori del leone nero; a nostro avviso poteva essere di facile realizzazione un portello a molla, come visto in molti pezzi della linea Super Robot Chogokin.
Nome: Voltron/Golion – Soul of Chogokin
Produzione: Bandai
Scala: non in scala
Anno di pubblicazione: 2016
Tiratura: Standard
Prezzo di listino: 32400 yen
Pro:
– fedele, imponente e massiccio;
– ottima posabilità e stabilità;
– anche i leoni singolarmente sono convincenti;
– plastiche precolorate e vernici eccezionali;Contro:
– poco metallo in vista;
– c’è un buco sul retro delle cosce
Voto Finale: 9.5/10