Questa mattina abbiamo avuto la possibilità di discutere al telefono della vicenda del fallimento della CM’s Corporation con Carlo Bagnoli, titolare di Anime Import e distributore dei prodotti CM’s in Italia.
Ci ha confermato che l’azienda è purtroppo fallita davvero. Durante la notte ha provveduto a scrivere un documento di risposta a tutte le dichiarazioni e interventi fatti e in queste ore sta distribuendo a vari siti web e forum questo comunicato nella quale spiega tutti i punti non chiari e il loro punto di vista sulla faccenda.
Con il suo permesso ve lo pubblichiamo, così da chiarire una volta per tutte la questione. Eccolo di seguito:
Salve a tutti,
Innanzitutto un ringraziamento a chi amministra queste pagine per avermi dato la possibilità di poter postare l’intervento che segue, che spero possa dare dei chiarimenti in merito al recente fallimento della Giapponese CM’S, sperando così di mettere un punto e di evitare il diffondersi di false notizie ed inutili speculazioni.
ANIME IMPORT & TOYSHUNTER
Abbiamo lavorato a fianco della suddetta negli ultimi tre anni come prima avevamo collaborato con altre aziende del settore, nella misura in cui gli addetti al planning dei prodotti si rivolgevano a noi per avere dei consigli dapprima, poi delle vere e proprie direttive in merito a cosa produrre.
SCELTE SBAGLIATE? FALSO
Le ultime produzioni alle quali abbiamo collaborato con CM’S non solo si sono dimostrate di successo commerciale, con una percentuale dell’ 85-90% della produzione venduta prima di uscire dalla fabbrica, ma hanno anche contribuito ad “allungare la vita” dell’azienda Giapponese, economicamente parlando.
SCARSA QUALITA’ DEI MODELLI RECENTEMENTE PRODOTTI? FALSO
La percentale di resi sugli ultimi Brave ha toccato il picco del 10% con l’ultimo Goldrake, percentuale che rientra nella normalità per un die cast, che a differenza di una statua o di una figura in posa fissa subisce molte più fasi traumatiche di produzione, assemblaggio delle parti in primis e che come prodotto ha materiali di natura differente che vengono a contatto tra loro (plastiche di varie composizioni e metallo), ha varie fasi di verniciatura e delle parti mobili che possono andare a sfregare tra loro e tendere a sforzarzi.
In passato questi problemi o”difetti” sono stati segnalati, criticati ma non hanno portato alla sospensione di serie di prodotti o al fallimento di chi li produceva.
Faccio questo lavoro da abbastanza a lungo per ricordarmi la criticatissima e gommosissima testa del GX-01 Bandai, la quasi inesistente posabilità del pluriristampato GX-04, la verniciatura che veniva via a pezzi del GX-05, sempre Bandai, primo ed unico (correggetemi) Chogokin -MADE IN THAILAND-, le ali del Fewture Shin Getter 1, il GX-43 che si “rigava di rosso” se lo si tentava di trasformare senza mille precauzioni, i tantissimi difetti e la criticatissima qualità dei primi robot di Evolution Toy, adesso considerata una promettentissima casa produttrice se non altro per i personaggi che sceglie di trattare.
In più, e questo mi preme molto sottolineare, chi ha scelto di rivolgersi per i prodotti CM’S ai distributori ufficialmente designati, ha ricevuto una pronta assistenza e sostituzione del prodotto.
Ma non solo, c’è chi ha ricevuto assistenza anche se contattandoci ha ammesso di aver acquistato fuori UE.
E la porta è sempre aperta nei limiti del pochissimo stock rimastoci.
E ALLORA PERCHE’ CM’S E’ FALLITA?
La causa sta tutta nella banalissima impossibilità di proporre e distribuire con una base regolare, leggi mensile, prodotti realizzati su licenze che assicurassero delle tirature minime a garantire un profitto.
Semplifichiamo dicendo che su dodici mesi sarebbero bastati dodici prodotti di successo: mentre da una parte era, tra virgolette, facile produrre 2500 pezzi di un Brave Gohkin Jeeg e portare a casa un segno positivo per una release ovvero per un mese, dall’altra parte non si riuscivano a trovare altri undici prodotti con uguale resa.
Conseguenza ovvia per ogni azienda, non riuscire a sostenere i costi di gestione e non avere utili da reinvestire per progetti futuri.
Purtroppo mi darete ragione che il mercato non è più quello che era 10 anni fa quando c’era una sovrabbondanza di possibilità e licenze ancora non sfruttate, e proprio come la vetrina che abbiamo in casa ha sempre meno spazi vuoti, le collezioni si vanno a completare ed il ritmo delle uscite si allenta.
La generale crisi non aiuta, essendo proprio l’Italia il mercato principe per i prodotti “nostalgici”.
Nessuna, e sottolineo, nessuna azienda produttrice Giapponese naviga in buone acque, neppure le più grandi possono permettersi troppi passi falsi.
Non dimentichiamoci mai che anche la più osannata delle partnership tra una produttrice Nipponica ed un distributore Italiano deve la sua apertura alla necessità di smaltire un grosso stock di prodotti legati ad una licenza di scarsissimo successo.
La dimostrazione di quanto detto, e soprattutto che le collaborazioni avute siano state positive sia a livello di vendite, sia di ricezione generale sta nel fatto che da parte di CM’S c’era una pressione, un’insistenza nell’accorciare i tempi di attesa tra un prodotto e l’altro, accelerare i ritmi della produzione, cosa a nostro parere inaccettabile economicamente visti sia i tempi sia i costi dei vari Brave, molto elevati a causa sia della bassa tiratura (paragonati alle grandi produzioni Bandai) sia soprattutto della ricchezza degli accessori e della presenza di numerosi parti cosiddette “mobiliti” (prendete ad esempio le Option parts che abbiamo attentamente seguito in fase di progettazione).
Ne conseguiva un braccio di ferro continuo per la decisione delle date di release, tra chi voleva anticipare all’eccesso e chi voleva lasciar respirare il nostro piccolo mercato.
Concludo, e scusate la lungaggine, dicendo a difesa della defunta CM’S, che a differenza di altri anche più blasonati, è riuscita a farci un Jeeg che sta in piedi.
Grazie per l’attenzione,
Animeimport Staff.
Purtroppo quindi è confermata la veridicità della notizia, augurandoci che dalle ceneri di CM’s nasca qualcosa di nuovo.
Un sentito ringraziamo Carlo per la disponibilità.