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Specializzata in statue e busti, Figurama ci sorprende, per la gioia dei fan dei super robots, proponendoci i busti di alcuni degli eroi più famosi della TV degli anni ’70/’80: il primo soggetto ad entrare nella serie Super Robot Elite Bust Collection è il Grendizer, il fu robot per eccellenza, almeno quì in Italia.

Figurama esordisce in questo campo imponendosi con tutta la classe e la qualità che la contraddistingue, elaborando dei busti del tutto personalizzati e particolarmente carismatici, e mantenendo altissimi i propri standard, come sempre.

Il busto che analizzeremo in questo articolo è ben protetto all’interno di una scatola molto rigida che racchiude il consueto materiale morbido e resistente, adatto a prevenire pericolosi urti e danneggiamenti delle parti.

La confezione esterna è decorata da una forte tinta blu e dall’immagine molto particolare del Grendizer, ma che ha un grande impatto scenico, viste anche le dimensioni non indifferenti.

All’interno le parti che compongono il busto sono avvolte nei sacchetti di plastica e alloggiati nelle sagome morbide che ben le proteggono.

La base del busto è di certo una delle peculiarità di questa statua, e rappresenta il Solar Saucer (il disco spaziale di Goldrake), naturalmente in una veste rielaborata in chiave moderna e piuttosto punk. Bisognerà montarne le ali che vanno semplicemente poggiate, e che si reggeranno automaticamente per inerzia.

Il resto delle parti si aggancerà magneticamente in maniera molto semplice e precisa.

La riproduzione della lama della alabarda verrà invece sorretta da un perno che si incastrerà nella parte posteriore della base.

E’ proprio la base della statua il punto di partenza della nostra recensione.

Il Solar Saucer ha una posizione inclinata in avanti, così da poter essere apprezzato anche in una esposizione particolarmente alta; è composto da diversi pannelli che appaiono aperti e accostati, mentre il resto che sta sotto e intorno potrebbe essere una raffigurazione del contenuto meccanico sia del disco che del busto stesso; il primo meccanismo che si nota è quello che sembra fuoriuscire proprio dalla parte anteriore, e che potrebbe essere assimilato ad un sistema di espulsione (il Grendizer alloggiava dentro il Solar Saucer ed usciva proprio dalla parte anteriore; la parte è ricca di dettagli quali bulloni e pannelli, nonchè, alla base dei lati, persino dei tubi e dei cavi; la parte laterale sottostante al disco è simmetrica ed è un tripudio di pistoncini, viti e pannellature: sembra essere esploso letteralmente il cuore del disco e del Grendizer stesso.

La parte posteriore ulteriori pannelli e prese d’aria che, se da una parte ricordano vagamente dei propulsori, dall’altra fanno un pò l’occhiolino alla forma del cockpit di Duke Fleed (Actarus); nella parte alta troviamo l’alloggiamento dell’alabarda.

La zona centrale superiore ancora una volta sembra ancora una volta l’insieme dei meccanismi interni usciti allo scoperto, e il particolare dei portelli inclinati al centro esaltano questo aspetto; quattro pistoni e due leve per lato accentuano la complessità dei macchinari riprodotti; infine, non possiamo che notare i tubi che partono dalla parte frontale e che, adagiati sulla superficie del disco, vanno a congiungersi con i meccanismi posteriori; questo particolare ricorda moltissimo la struttura degli Zaku, i Mobile Suit di Zeon della serie Gundam.

Infine le ali, che fanno la loro egregia figura, sono completate alle estremità dai classici dischi rossi che quì, ancora una volta, sono dettagliati da una serie di pannellature.

Il secondo soggetto della statua è il busto del Grendizer: anche questo è costellato da pannellature, bulloni e dettagli vari, in linea con quanto visto nel disco.

La vita, verniciata di grigio molto chiaro, quasi bianco, è quella in cui i pannelli sono più visibili, e, nella parte inferiore, ha l’alloggio nel quale si incastra la base; le due parti saranno stabilmente mantenute da un buon magnete; il petto del robot, sinuoso e ben proporzionato, ha una verniciatura semi-lucida molto elegante ed ancora una volta troviamo una grande quantità di pannelli e bulloni; eccelse anche le alabarde che seguono la forma delle spalle senza sbavature; le spalline, che Figurama ci aveva mostrato nelle foto promozionali, hanno lasciato il posto al meccanismo di rotazione a vista, realizzato in maniera eccelsa: la ricchezza di dettagli, la colorazione cromata e la quantità rotori presenti fanno si che i meccanismi sembrino quasi funzionanti o che quanto meno possano essere ruotati.

La testa, che ancora una volta si aggancia magneticamente, rappresenta la vera essenza del personaggio ed è realizzata in maniera ineccepibile: nonostante la caratterizzazione forte, Figurama è riuscita a mantenere alta la fedeltà alla versione originale del robot, facendo si che da qualunque angolazione la si guardi non si può che riconoscere il robot che i più attempati hanno amato da bambini. Si tratta del Grendizer (Goldrake) a tutti gli effetti: i baffi che altro non sono che le finestre attraverso il quale Duke (Actarus) osserva il mondo esterno sono ben definiti; le corna sulla testa sono perfettamente adagiate sul rosso della parte centrale; le corna, aspetto peculiare del robot, sono decorate anch’esse da pannellature e la loro forma è praticamente perfetta; infine gli occhi, la cui base gialla è realizzata a nido d’api, mostrano la forza e la giusta cattiveria del modello; ottimi anche i rilievi sul collo che sembrano rinforzarne la potenza.

Infine la lama della alabarda sembra essere l’unico pezzo realizzato in metallo, e, oltre ad essere un ingombro non indifferente, ha anche un peso notevole; il busto potrà essere esposto con o senza quest’ultima parte, ma bisognerà comunque rimuoverla quando si vorranno mettere insieme gli altri busti della stessa linea che verranno proposti successivamente (Mazinger Z e Getter One).

Figurama ha anche omaggiato i paesi in cui viene distribuito il prodotto realizzando una pettorina intercambiabile, decorata dei colori della bandiera locale; nel nostro caso, ovviamente i colori sono verde, bianco e rosso; anche la pettorina si aggancia magneticamente, e la sua sostituzione avviene in maniera molto semplice.

Alto 26 cm, questo Figurama Super Robot Elite Bust Collection 001 Grendizer mantine altissimi gli standard dell’azienda, grazie alla realizzazione tecnica impeccabile, alle verniciature perfette e, soprattutto, alla caratterizzazione in chiave moderna che si è voluta esprimere; l’effetto weathering generale enfatizza ulteriormente il carisma e il grande impatto scenico di questa statua che non può mancare nella vetrina di tutti gli appassionati.

Nome: Grendizer 001 – Super Robot Elite Bust Collection
Produzione: Figurama
Scala: non in scala
Anno di pubblicazione: 2022
Tiratura: Limited
Prezzo di listino: 290$

Pro:
– maestoso e carismatico;
– dettagli incredibili;;
– sembra essere uscito tutto fuori dal disco;
– verniciature eccelse;

Contro:
– nulla da segnalare


Estetica: 10
Posabilità/Articolazioni: n/d
Accessori: 7
Voto Finale: 9.5/10