Tra gli ospiti più importanti dell’Etna Comics 2015 non potevamo lasciarci sfuggire l’attesissimo Masami Suda, un vero e proprio veterano dell’animazione giapponese che è stato presente per tutta la durata dell’evento. Ha lavorato a serie TV di anime del calibro di Hokuto No Ken (Ken il guerriero) , Gatchaman ma anche film animati di Dragon Ball, Pokemon e tanti altri.

Durante l’Etna Comics ha distribuito autografi, tavole (poche, a sorteggio), e ha tenuto un’interessantissima conferenza, dove il pubblico ha potuto fare alcune domande.

Itakon, in trasferta per la copertura della kermesse del fumetto, ha avuto la possibilità di incontrare privatamente il Maestro Masami Suda per porgli alcune domande che condividiamo con voi in questo articolo.

Intervista a Masami Suda

itakon: Intanto un saluto al Maestro Masami Suda, che ringraziamo per essere presente a questa manifestazione. Siamo la rivista online itakon.it, un portale che tratta di collezionismo e action figures.
Mamami Suda: Salve a tutti e grazie a voi.

i: Cos’è che vi rende orgoglioso della sua carriera e qual è il lavoro che ricorda con più nostalgia?
M: quando lavoravo a Gatchaman ero molto giovane e pieno di energia, e in quel periodo mi impegnavo davvero molto con tanto entusiasmo. Per questo motivo ricordo quella serie con grande piacere. La mia carriera è iniziata appunto grazie a Gatchaman e grazie a questo sono riuscito ad entrare in nuovi progetti e ad iniziare le prime collaborazioni.

i: Una delle sue opere più conosciute anche in Italia è sicuramente Hokuto No Ken. Cosa ne pensa del lavoro che ha fatto sulla serie animata?
M: Quando ho lavorato a Hokuto no Ken ho cercato di dare un impronta molto energica ai personaggi, anche se si trovavano spesso in posa statica. Gatchaman invece era molto più dinamico, scattante e veloce, mentre volevo rendere l’idea di potenza e di energia spirituale che sprigionava ogni personaggio. Ho cercato di trasmettere la mia stessa energia su ogni disegno di Ken.

i: Qual è il suo rapporto con Tetsuo Hara e Buronson, rispettivamente il disegnatore e lo sceneggiatore del manga Hokuto No Ken?
M: All’inizio della collaborazione ci siamo confrontati molto e abbiamo organizzato tutto il lavoro insieme alla squadra di animazione. Dopo il briefing iniziale lo studio era autonomo e siamo riusciti a portare avanti il lavoro senza il loro intervento diretto. Inizialmente ho fatto il supervisore dei primi 6 episodi come character designer e ho selezionato una serie di disegnatori che a parer mio andavano bene. Ognuno ha poi fatto il direttore dell’animazione (Sakkan) autonomamente negli episodi successivi. Tuttavia sono intervenuto direttamente come direttore dell’animazione in diversi episodi.

I: Come anticipato itakon è un sito che parla di action figures e collezionismo. Volevamo chiedere al Signor Masami se colleziona anche lui, magari personaggi sulla quale ha lavorato, e che cosa ne pensa di questo settore in generale.
M: Non sono propriamente un collezionista, però alcuni fan o amici mi hanno regalato dei gadget di questo tipo alcuni dei quali fatti veramente molto bene, e li apprezzo davvero molto. Sono spesso meravigliato dalla qualità delle action figures che vedo!

I: Ha mai collaborato alla realizzazione di un action figure? Se no, le piacerebbe farlo?
M: Per me disegnare il personaggio per un action figure o per l’animazione, è praticamente la stessa cosa, perciò sono interessato sicuramente, ma ad oggi non mi è mai capitata l’occasione. Sono però disponibile ad un lavoro così e se arrivasse l’opportunità di farlo, potrei accettarlo!

I: Prima di oggi era mai stato in Italia? Cosa ne pensa degli appassionati di manga e anime del nostro Paese?
M: Sono stato diverse volte in Italia come turista, un Paese che mi piace davvero molto e che reputo meraviglioso. Qualche anno fa ho partecipato a un evento di beneficenza a Talese Terme, ma è la prima volta che sono invitato ufficialmente a un evento italiano legato al fumetto e all’animazione. Mi sembra che l’Etna Comics sia stato organizzato molto bene e mi ha stupito la quantità di appassionati del genere. In Giappone non partecipo spesso a eventi di questo tipo, ero infatti un po’ teso prima di partire, ma l’accoglienza è stata grande e ne sono lieto.

I: Vuole mandare un messaggio ai lettori di itakon e ai fan italiani in generale?
M: Di recente ho scoperto che appassionati giapponesi amano acquistare gadget o fumetti Europei. Spero che in futuro aumenterà questo aspetto culturale tra il Giappone e l’Italia, così da condividere maggiormente questa passione a livello internazionale, permettendo anche una maggiore possibilità di lavoro su questo settore.


 

Ringraziamo per il supporto l’amico Stefano Impe di Hokuto Destiny e il disponibilissimo Pietro Spedale