© Dynamic Planning - All rights Reserved

Dopo la tanto discussa “scomparsa” della ditta CM’s, nota per le sue produzioni robotiche di qualità altalenante ma che ha saputo nel tempo assicurarsi una vasta fetta di fan, molti dei progetti sviluppati nel tempo sono diventati ancora più ricercati e rari. Tuttavia l’azienda Arcadia sembra aver rilevato parte del suo lavoro come stampi e licenze, al punto di tirare fuori dal cilindro la ristampa del Kotetsu Jeeg Brave Gokin, articolo che da parecchio era andato sold-out e i pochi pezzi in commercio avevano raggiunto cifre da capogiro.

jeeg-slide

Il prezzo è un leggermente sopra la media, forse troppo, ma per chi non era riuscito ad accaparrarsi il robot originale in passato, non deve naturalmente perdersi questa ghiotta occasione di recuperarlo.

La confezione esterna è stata riprogettata con una nuova grafica e si può apprezzare un ottimo lavoro nell’illustrazione frontale, mentre qualche appunto va fatto per la scelta delle pose fotografate nella parte opposta, dove quelle in background hanno sicuramente un impatto maggiore di quelle scelte in primo piano.

Il polistirolo interno che ospita i componenti del robot e tutti gli accessori è rimasto ovviamente invariato, considerato che già sembrava abbastanza ottimizzato.

Sugli incavi posteriori troviamo il busto aggiunto appositamente per l’occasione, realizzato in pvc ma scomponibile esattamente come le parti originali, e la basetta espositiva, anch’essa novità della confezione.

Le parti che compongono il robot si agganciano tutte magneticamente, per la gioia dei fan, così come avveniva nella serie animata, ad eccezione dei pugni che, dovendo essere sparati, hanno il classico perno che si aggancia ad una molla. Le uniche parti in plastica sono la testa, le braccia dalla spalla ai pugni, e l’inguine. Il resto è metallo, e, visto il peso, la vasta presenza è assolutamente appagante.

Tutti i pezzi del Jeeg si agganciano saldamente grazie ai magneti piuttosto potenti, ma suggeriamo di fare molta attenzione a maneggiarlo, poichè il peso delle gambe è notevole e potrebbe essere maggiore della forza dei magneti, provocando pericolosi sganciamenti se lo si prende dal solo busto. Una volta assemblato non si può che ammirare l’ottimo lavoro svolto dai designers di CM’s all’epoca (il pezzo uscì nel 2011), viste le proporzioni e lo sculpt notevolissimo e molto vicino a quanto si vedeva (mediamente) nell’anime.

La posabilità generale sarebbe teoricamente elevata per via delle sfere magnetiche, ma di fatto questa è molto limitata dal peso e dalla stabilità. Nonostante alcuni accorgimenti come la gomma aggiunta alle anche (per evitare lo scivolamento delle stesse) e alle piante dei piedi.

La testa va tranquillamente su e giù mentre bisogna fare attenzione alla rotazione laterale, poichè si rischia facilmente lo sfregamento con la base del collo con conseguente salto delle vernici. Ne consigliamo lo sganciamento e il riaggancio nella posizione desiderata. L’escursione non è comunque elevatissima.

Il busto si muove avanti e indietro grazie alle tre parti mobili, ma la rotazione è piuttosto limitata per via della sezione ovalizzata.

Le spalle ruotano a 360 gradi e restano ben salde grazie alla dentellatura (attenzione è in plastica, meglio non giocarci troppo!), mentre le si può allargare grazie al perno interno (a scatto) che però tanto interno non è ed è, anzi uno dei grossi limiti estetici del modello.

Il gomito si muove sulla sfera, ma si piega ulteriormente grazie allo snodo ad attrito aggiunto sull’avambraccio, che però genera un altro inestetismo, mostrando il vuoto subito sotto.

I polsi hanno il classico snodo a sfera, ma attenzione a reggere l’avambraccio mentre si ruotano i pugni, poichè si corre il rischio di far scollare le due parti che lo compongono.

Una coppia di mani con snodo alle dita permettono di impugnare le lance presenti nella scatola.

Le anche soffrono il peso del robot, per cui di fatto non è possibile sfruttarne al massimo le escursioni, nonostante la gomma inserita che dovrebbe aumentarne l’attrito, mentre le ginocchia hanno uno snodo aggiuntivo simile a quello dei gomiti, quì a scatto. Infine le caviglie hanno un discreto raggio d’azione in tutte le direzioni e il piede ha lo snodo sul puntale.

La confezione, come visto in precedenza, ospita una notevole quantità di accessori, che includono molte delle armi viste nel cartone.

Tra le mani opzionali troviamo anche i pugni chiusi che simulano il doppio maglio perforante: questi va agganciato utilizzando gli appositi avambracci opzionali e le spalle sagomate sul busto. L’effetto visivo è notevole! Con non poca fatica siamo riusciti a trovare il giusto equilibrio degli snodi per ottenere la posa ritratta di seguito:

Il bazooka è presente in doppia copia per cui lo si può equipaggiare su entrambe le braccia. E’ dotato di missile a molla sparante e di snodo nel punto di aggancio che ne permette una leggera variazione dell’inclinazione.

I missili perforanti sono ben realizzati, con una colorazione rossa lucida non troppo attinente al resto.

Gli scudi, imponenti e curatissimi, vanno agganciati utilizzando gli appositi avambracci privi di dispositivo sparante.

Nella confezione è incluso Panzeroid, il mitico cavallo, snodato (le articolazioni delle zampe sono a scatto) e molto ben realizzato: i missili ai fianchi si agganciano ancora una volta magneticamente, e lo stesso avviene per il busto del Jeeg, che, una volta sganciate le gambe, si inserisce comodamente al posto della testa del cavallo. Armato di scudo e lancia, ecco il robot che tutti abbiamo apprezzato nella serie animata!

Grazie al busto aggiuntivo, facendo uso delle spalline dei magli perforanti, è infine possibile esporre il Jeeg sia in modalità normale che in centauro.

Sulla basetta espositiva c’è poco da dire, se non che comprende un gancio snodato che può essere applicato sulla schiena del robot, per assicurarne la stabilità in eventuali pose “azzardate”.

Da non dimenticare la presenza di una testa trasformabile che, insieme alle miniature di Hiroshi Shiba nelle due versioni da androide, “dovrebbero” in qualche modo riproporre la trasformazione (improbabile) vista nella serie televisiva. Le dimensioni delle figures rendono però piuttosto arduo il meccanismo di trasformazione.

Questa realizzazione del Jeeg, che era la prima in ambito gokin durante l’epoca Cm’s , seppur con molti difetti ingegneristici come alcuni snodi anti-estetici (spalle in primis), rimane un must per gli appassionati, grazie allo sculpt eccelso, alla verniciatura praticamente perfetta e alla quantità di accessori presenti nella confezione, oltre che alla elevata percentuale di metallo, come da tradizione della defunta azienda. Il rapporto qualità/prezzo era già alto all’epoca (sui 200 euro), per cui di fatto è peggiorato con questa ristampa, visto il prezzo di listino di 245 euro, ma ha sicuramente fatto felici tutti quei collezionisti che si erano lasciati sfuggire il pezzo e costretti a recuperarlo a prezzi decisamente superiori. Un occasione irripetibile di portare in collezione un pezzo di tale portata.

Nome: Kotetsu Jeeg – Brave Gokin
Produzione: Acadia
Scala: non in scala
Anno di pubblicazione: 2015
Tiratura: Standard
Prezzo di listino: 245 euro

Pro:
– proporzioni e sculpt eccellenti;
– abbondantemente metalloso;
– colorazione impeccabile;
– un milione di accessori;

Contro:
– instabilità;
– alcune articolazioni anti-estetiche;
– basetta espositiva piuttosto scialba.

Voto Finale: 8/10