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Il Getter Emperor fa la sua prima apparizione nel manga Shin Getter Robo (1997); curioso come Bandai ne abbia proposto un modello all’interno della linea Soul of Chogokin, denominato GX-87 Getter Emperor, ma difficile per noi occidentali comprendere le dinamiche del mercato nipponico dove sicuramente questo modello avrà avuto la sua collocazione temporale appropriata. Noi di Itakon.it siamo orgogliosi di presentarne la recensione, anche grazie al contributo di Cosmic Group.

La premessa è doverosa: si tratta, molto probabilmente, del SOC più complesso mai realizzato, nonostante si tratti di un semplice combinato che non ha alcuna trasformazione! Ma vedremo questo aspetto più avanti nel dettaglio.

Partendo invece dalla confezione, non possiamo che notare anche quì una differenza sostanziale con  le precedenti edizioni SOC: la scatola esterna, infatti, è particolarmente rigida, a proteggere più del solito il contenuto, anche se ben protetto dal classico polistirolo e un comodo coperchio in plastica trasparente.

Nella norma invece le illustrazioni e le tinte che rispecchiano gli standard attuali.

Il robot si presenta nella scatola nella sua forma scomposta, quindi troviamo le tre navicelle che andranno però completate in alcuni dettagli per poter essere esposte: in particolare le parti che compongono la grande scure andranno agganciate ai tre mezzi volanti. Sarà necessario utilizzare la base espositiva e i relativi sostegni per poter esporre questa configurazione, poichè, visto il design che non prevede alcun tipo di appoggio sulla superficie, bisogna che ognuna delle navicelle rimanga “sospesa” a mezz’aria.

La stessa basetta può ospitare le coppie di mani opzionali, unici accessori intercambiabili presenti nella scatola.

Possiamo apprezzare da subito l’incredibile dettaglio dei singoli pezzi, dotati di dettagli, pannellature, increspature, venature in ogni dove, perfettamente in linea con l’elaborato design del modello.

La presenza del metallo si evince soprattutto nella parte che forma le gambe del robot, sul torace e in buona parte delle articolazioni. Il mezzo azzurrino è certamente quello che risulta essere più leggero, oltre che delicato.

La peculiarità del modello è sicuramente la trasformazione: nonostante l’esperienza ventennale del sottoscritto, abbiamo avuto non poche difficoltà nel comporre il robot nella sua forma finale, per via di una complessità ingegneristica assolutamente sopra le righe e assolutamente non comune! La delicatezza delle parti, insieme alla “apparente non-precisione” delle componenti, rende questo modello unico nel suo genere, e richiede una pazienza e un’attenzione assolutamente da oscar! Per “apparente non-precisione” intendiamo il fatto che molte parti devono essere posizionate senza avere alcun riferimento, senza che ci sia alcuno scatto particolare ne indicatori precisi; nonostante questo la combinazione ne richiede l’estrema precisione nella posizione parte per parte, altrimenti non ci sarà verso di unire le tre navicelle! E mai forzare nulla, poichè le dimensioni particolarmente ridotte di molti snodi e perni rendono il tutto estremamente delicato! Dopo una prima trasformazione abbiamo impiegato ben 2 ore per ottenerne una seconda, dopo che avevamo scomposto nuovamente il robot, e la consultazione del manuale è stata assolutamente indispensabile. A proposito di quest’ultimo non possiamo non evidenziarne le pecche: le modalità con cui vengono illustrati i passaggi della trasformazione sono abbastanza discutibili, poichè le foto passo passo non riescono a dare indicazioni precise come avviene con le illustrazioni; mancano inoltre i passaggi inversi, ovvero riportare le navicelle al loro stato originale cercando di interpretare il manuale “al contrario” è davvero un rompicapo!

Detto questo non possiamo che elogiare i progettisti che hanno realizzato qualcosa di tecnicamente elevato e incredibile, che a tratti sembra quasi “impossibile”; il modello, nella sua versione finale in robot, è assolutamente solido e stabile, e possiamo affermare con certezza che durante le fasi della trasformazione non ci si aspetterà mai un tale risultato, visto il modo in cui si muovono e si scompongono le parti, provare per credere…

Il GX-87 Getter Emperor nella sua forma finale appare maestoso e imponente, cattivo e aggressivo quanto serve, anche se le dimensioni generali non sono generose come probabilmente sarebbe servito: parliamo di una altezza finale di circa 22 cm per un peso di circa 527 gr (ascia esclusa). La posabilità è piuttosto limitata, dato che paga lo scotto di una trasformazione particolarmente complessa; le braccia restano comunque abbondantemente posabili in tutte le direzioni, mentre anche, ginocchia e caviglie sono abbastanza limitate. Da attenzionare con cura i movimenti del collo e delle spalle, dato che le corna raggiungono le spalle. Pessima invece la realizzazione dei piedi che, seppur dotati di snodo alla caviglia molto stabile e resistente, hanno la parte esterna ad estrazione, ma non è stato previsto nessun sistema a molla o di bloccaggio, per cui appena si tocca l’esterno di un piede questo tenderà sempre a chiudersi verso l’interno…

Infine la grande ascia è anch’essa composta da tre parti che come descritto prima sono parte delle rispettive navicelle. Il robot la può impugnare sia utilizzando l’apposita mano che la stringe sul manico, sia incastrando l’apposita morsa sul pugno chiuso, anche se quest’ultima soluzione ricorda più che altro i vecchi giocattoli degli anni ’70.

In conclusione questo Bandai Soul of Chogokin GX-87 Getter Emperor rappresenta in maniera egregia la sua controparte disegnata, e, come nell’opera cartacea, si compone nella versione Getter “One” soltanto, e noi aggiungeremo per fortuna, altrimenti chissà quali masturbazioni mentali avrebbero escogitato i giapponesi per renderlo ulteriormente trasformabile…

Per chi avrà modo di apprezzarlo raccomandiamo ancora una volta la massima cura nel maneggiarlo durante la fase della trasformazione.

Nome: GX-87 Getter Emperor – Soul of Chogokin
Produzione: Bandai
Scala: non in scala
Anno di pubblicazione: 2019
Tiratura: Standard
Prezzo di listino: 28.840 yen

Pro:
– fedele al design originale;
– trasformazione incredibilmente geniale;
– vernici e innumerevoli dettagli perfetti;
– solido e stabile;

Contro:
– trasformazione davvero complicata


Estetica: 9.5
Posabilità/Articolazioni: 6.5
Accessori: N/D
Voto Finale: 8/10