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Bandai procede a gonfie vele nella produzione di gokin, e in particolare la linea Soul of Chogokin, ormai da più di un ventennio, continua a sfornare soggetti importanti nella terra del sol levante.
Con il GX-75 Mazinkaiser si colma un ulteriore vuoto, ovvero quello del naturale successore del Mazinger Z, che nella sua forma più evoluta e potente continua a combattere le forze del male, così come raccontato negli OAV del 2001 prodotti da Bandai Visual.
Banchè già tra i Super Robot Chogokin fosse stato realizzato un gokin del Mazinkaiser, da noi quì recensito, mancava ancora una riproduzione fedele al robot visto negli OAV, e riteniamo che ancora una volta Bandai abbia centrato l’obiettivo.
Essendo parte dei prodotti Dynamic Classics troviamo dunque la scatola in linea, dalle tinte rosse e nere, e ricca di foto sul retro in cui, come sempre, possiamo ammirare il contenuto della scatola e le caratteristiche principali del modello. Il robot è protetto da un contenitore in polistirolo, mentre altri quattro blister ospitano i vari accessori.
Ciò che colpisce da subito è la solidità del robot una volta estratto dalla scatola: il design originale, potente e massiccio, viene riprodotto con estrema efficacia, e la maestosità del Mazinkaiser esprime grande carisma già dal primo impatto, anche in posa statica.
Le proporzioni del robot appaiono praticamente perfette e la somiglianza con quanto visto negli OAV è strabiliante. Ogni dettaglio è al suo posto, la colorazione appare praticamente perfetta, con il nero tendente al viola che sembra uscito direttamente dalle tavole degli OAV, e il grigio satinato dell’addome e degli arti che dona il giusto contrasto. La doratura delle articolazioni completa il quadro di una colorazione accattivante e praticamente perfetta. Non abbiamo riscontrato alcuna sbavatura, nonostante la ricchezza di dettagli.
Come ogni buon D.C: che si rispetti la testa del robot è uno dei punti chiave, poichè realizzata in maniera maniacale e impeccabile. Il volto montato ha gli occhi spenti, ma possiamo facilmente sostituirlo con un altro che invece mostra gli occhi accesi, simulandone la funzionalità una volta inserito il Kaiser Pilder sul casco.
La quantità di metallo è accettabile, e al tatto la sensazione di peso e solidità darà il giusto senso di appagamento: petto, bicipiti, bacino, cosce, parte degli stinchi e alcune articolazioni sono realizzate in zama.
La posabilità è buona anche se non eccelsa, ma anche questa è una caratteristica dei D.C. che puntano al massimo della fedeltà estetica a discapito di una posabilità non estrema, anche se un pò in controtendenza con le produzioni attuali.
Le articolazioni sono praticamente tutte ad attrito, ad eccezione delle ginocchia.
Il ball joint del collo permette una discreta mobilità della testa che è però limitata dal proprio design; le corna possono ruotare; ottima la movimentazione offerta invece dalle spalle che, oltre ad avere le spalline indipendenti, sono dotate di snodo ad estrazione che permette una grande escursione in avanti, permettendo alle braccia di chiudersi sul petto, grazie anche alla pettorina ripiegabile verso l’alto; eccezionale la piega offerta dal gomito che riesce a piegarsi praticamente a 180 gradi, senza che appaiano vuoti grazie all’ottima soluzione tecnica adottata; il busto può essere leggermente ruotato, mentre la piega in avanti e indietro ha una buona escursione; le anche a vista offrono una buona mobilità alle gambe, anche se bisogna fare attenzione allo sfregamento con il bacino che potrebbe causare scrostamenti della vernice; buona la piega delle ginocchia, mentre le caviglie, particolarmente solide, sono limitate dal design degli stinchi; infine il piede ha uno snodo centrale che ne consente la piega.
Tra le armi del Mazinkaiser troviamo il Gigant Missile, visibile solamente mentre sta per essere lanciato dalla cinta del robot.
Le Kaiser Blade, presenti in coppia (quelle estratte dalle spalle) o nella singola e più grande versione stratta dal petto del robot.
Ed infine il Kaiser Knucle, che non ha alcun meccanismo di sparo (come per gli altri D.C.) ma che può essere comunque sganciato dal gomito per simularne il lancio.
Il Kaiser Scrander, resalizzato interamente in plastica, è una ulteriore chicca presente nella scatola: la colorazione appare ancora una volta perfetta in ogni dettaglio, mentre la forma replica perfettamente quanto visto negli OAV; una doppia coppia di ali ad inclinazione differente permette di realizzare la configurazione desiderata, mentre un doppio snodo permette di regolare l’inclinazione sui due assi; infine il Kaiser Scrander può essere agganciato sulla schiena sia sulla parte alta del busto che sulla parte inferiore ad altezza della vita.
Lo stand espositivo, infine, è il solito contenitore per il blister degli accessori, e anche quì troviamo i due bracci (di cui uno snodato) a cui poter agganciare sia il robot che lo Scrander. Ottima la realizzazione del Kaiser Pilder che però non trova la giusta collocazione sullo stand, mancando di fatto una qualsiasi rampa o braccetto su cui poggiarlo, poichè il design non ne permette l’appoggio sul piano a causa delle protuberanze presenti sulla parte inferiore.
In definitiva il Bandai Soul of Chogokin Dynamic Classic GX-75 Mazinkaiser rappresenta a nostro avviso una delle migliori realizzazioni presenti sul mercato, grazie alla cura con cui tutti i dettagli sono stati riprodotti e alla fedeltà senza pari che abbiamo riscontrato rispetto agli OAV. La qualità e la perfezione delle verniciature e dei dettagli è ai massimi livelli e la limitata posabilità delle caviglie non sembra inficiare particolarmente sulla qualità generale di un prodotto eccelso, di cui consigliamo assolutamente l’acquisto.
Nome: GX-75 Mazinkaiser – Soul of Chogokin Dynamic Classic
Produzione: Bandai
Scala: non in scala
Anno di pubblicazione: 2017 (Agosto)
Tiratura: Standard
Prezzo di listino: 21600 Yen
Pro:
– fedele, carismatico e imponente;
– dettagli e verniciature eccelse;
– posabile quanto basta;
– ottima stabilità;Contro:
– il Kaiser Pilder non ha un alloggio sullo stand;
Voto Finale: 9.5/10