“Non esiste un paradiso in cui potrai scappare, dove potrai vivere il pace. Dovunque si vada, l’unico posto che ci attende è sempre un campo di battaglia”

Guts, Gatsu nella versione Italiana, è il protagonista del sanguinario manga “Berserk” scritto ed illustrato da Kentaro Miura. Guts è un guerriero maledetto alla ricerca di vendetta, costretto a vagare senza sosta per sopravvivere, combattendo contro innumerevoli orde di mostri e demoni. Inizialmente horror, la storia man mano che avanza si arricchisce sempre più di elementi fantasy, mantenendo la costante presenza di scene estremamente violente e crude. Prime 1 Studio, dopo aver annunciato la licenza per la serie, accolta con grande entusiasmo dai collezionisti che aspettavano da anni produzioni di alta qualità tratte dalle vicende del Guerriero Nero, esordisce proprio con la statua del protagonista, raffigurato sopra a un’affollata base che riprende svariati elementi della narrazione.

 

Date le imponenti dimensioni e la quantità di parti da montare, la statua è contenuta in ben due box, entrambi illustrati con le fotografie ufficiali del prototipo, una con uno sfondo che richiama l’Eclissi, l’altro in stile più artistico con le immagini riviste in rosso e nero. All’interno la statua e tutte le varie parti da assemblare ed opzionali sono protette con della carta e contenute nei classici blister in polistirolo. Presente inoltre un foglio illustrativo con le istruzioni di montaggio, che vi raccomandiamo di seguire con attenzione.

 

Durante la fase di montaggio non abbiamo riscontrato difficoltà rilevanti, se non per la pesantezza della base che ne rende difficili i movimenti ed il mantello che non entra perfettamente. Tutte le restante parti si incastrano al millimetro ed alcune sono supportate da magneti. Terminata questa operazione, che ci ha portato via quasi 40 minuti, è possibile ammirare in tutta la sua brutalità questa possente statua, scolpita digitalmente in scala 1/4 dall’italiano Alessandro Baldasseroni.

Guts è raffigurato fiero con la sua immancabile Dragonslayer appoggiata sulla spalla destra, riprendendo una delle iconiche pose del personaggio, riposto su una base insanguinata ricca di easter eggs della serie. La statua è letteralmente enorme: ben 86 cm di altezza, per 65 cm di larghezza e 50 cm di profondità, per un peso di circa 30 kg. Il mercenario è ritratto nel periodo della storia in cui inizia ad essere chiamato “Guerriero Nero”, quindi successivamente all’arco narrativo dell’Eclissi. Il corpo riporta infatti le conseguenze del terrificante evento: ha perso l’occhio destro ed il braccio sinistro, che è stato sostituito da una protesi artificiale che funge sia da balestra che da lancia granate, ed indossa l’iconica armatura che lo accompagnerà lungo il suo percorso maledetto, fino a che non incontrerà la maga Shierke e verrà in possesso della leggendaria armatura del Berserker.

 

Per far comprendere più chiaramente le dimensioni della statua, ve la mostriamo a confronto con la Tsume HQS 1/6 di Shokichi Komachi, il busto 1/3 di Batman Prime 1 Studio e la figure 1/7 di Rem Good Smile Company.

 

In dotazione è presente anche un secondo braccio destro intercambiabile, che permette di esporre Guts con la spada rivolta verso il basso, infilzata nel cranio insanguinato del terrificante Apostolo riposto sulla base. Date le considerevoli dimensioni della Dragonslayer, lunga ben 59 cm, questa opzione è sicuramente molto apprezzata perché facilita l’esposizione della statua, diminuendo l’altezza complessiva da 86 a 70 cm. Opzione che difatti sarà disponibile anche con la seconda statua del personaggio, che lo vede raffigurato con l’armatura del Berserker, attualmente ancora in preordine.

 

La statua viene fornita con due teste intercambiabili, ed anche una terza testa disponibile unicamente con la versione Exclusive, acquistabile quindi tramite gli store ufficiali Prime 1 Studio e Sideshow.

 

La prima vede il Guerriero Nero raffigurato con sguardo serio, con la distintiva cicatrice sul naso, ed i capelli neri all’insù con la frangetta sulla fronte, mentre sul collo è presente il marchio del sacrificio, una delle icone di “Berserk”. Dal punto di vista tecnico non si può che essere soddisfatti della realizzazione, tuttavia la fedeltà con il character design originale non è azzeccata al 100%. Va anche preso in considerazione il fatto che lo stesso Miura, nel corso della serializzazione del manga, ha spesso leggermente modificato i tratti del volto di Guts, e ci è quindi difficile avere una base di confronto assoluta. In ogni caso il personaggio è indiscutibilmente riconoscibile.

 

La seconda testa è quella che ci ha convinto maggiormente: qui Guts risulta più somigliante, probabilmente grazie ad un’espressione più appropriata che presenta un cenno di ghigno e uno sguardo più minaccioso. La realizzazione è altrettanto impeccabile, sia a livello di scultura sia in termini di painting, ad accezione del marchio del sacrificio, che in questo caso sanguina, ma è proprio il sangue che poteva essere dipinto con più cura; stiamo parlando comunque di una vera e propria inezia, inoltre praticamente nascosta dal mantello.

 

L’armatura del Guerriero Nero è uno dei fiori all’occhiello di questa clamorosa realizzazione, che vanta un innumerevole quantitativo di dettagli perfettamente realizzati. Ogni parte, anche la più minuta, è scolpita con estrema precisione, a partire dai gancetti delle tracolle fino alla trama delle parti in cuoio, passando dai vari laccetti fino alle giunture dell’armatura. Armatura che è colorata divinamente, dal vivo sembra fatta di vero acciaio, arricchita da svariate sfumature, strisci, puntini e segni di usura, oltre ad alcune macchie di sangue. Tale livello di colorazione si mantiene anche sulle bende avvolte attorno al braccio sinistro e sulla protesi artificiale, altrettanto realistica, con l’aggiunta di un effetto ruggine a dir poco strepitoso.

 

Non è da meno il lungo mantello, prevalentemente nero, che schiarisce verso la fine, in cui risulta più sporco e rovinato. Sontuosamente scolpito, è realizzato con un materiale più morbido ed elastico rispetto al resto, in modo da ridurne il peso ed evitare rotture.

 

Era un oggetto troppo grande per chiamarlo spada. Troppo spesso, troppo pesante e grezzo. Non era altro che un enorme blocco di ferro.

La Dragonslayer, o Ammazzadraghi, è l’enorme spada usata da Guts. Inizialmente forgiata dal fabbro Godor come arma per uccidere un Drago, su richiesta diretta dell’imperatore delle Midlands, viene poi dimenticata in un angolo della forgia, in quanto impossibile non solo da usare ma anche da sollevare. Guts, sopravvissuto all’Eclissi, quando viene attaccato da un Apostolo, trovando fortuitamente la spada, se ne servì per ucciderlo e da li continuò ad usarla per sterminare Apostoli, demoni e soldati.

La prima spada in dotazione, quella intera da riporre sopra la spalla, è fedelmente realizzata a quanto visto nelle varie opere della serie, ed è sporca di sangue prevalentemente nella zona centrale, con diverse strisce più evidenti, segno che è stata utilizzata per tagliare in due un nemico, probabilmente con un singolo colpo netto. La seconda spada invece è sprovvista della punta, in modo da poter essere infilata più facilmente nella testa dell’Apostolo, ed è macchiata di sangue in maniera più uniforme e meno marcata, dando l’impressione di essere stata usata per un tempo prolungato. Per entrambe la scultura e la colorazione sono totalmente riuscite, senza il benché minimo difetto.

 

La base di questa opera è un vero e proprio capolavoro artistico. Mentre in foto può dare l’impressione di essere eccessivamente affollata, poiché non si riescono a percepire la profondità e le reali dimensioni delle varie parti, dal vivo invece risulta ben bilanciata, riuscendo a far risaltare Guts senza oscurarlo.

La cornice della base, realizzata di color argento con alcuni effetti “dirty”, presenta frontalmente il simbolo del sacrificio, attaccato grazie ad un magnete. Al centro troviamo una roccia sopra cui poggia il piede Guts, sotto la quale, su un terreno sabbioso, ci sono dei resti ossei, budella e sangue un po’ ovunque, il tutto scolpito e dipinto magistralmente, con alcune rifiniture lucide per un maggior realismo delle sostanze liquide. Nella parte posteriore troviamo un albero “vivo”, mentre dalla zona sinistra saltano fuori degli inquietanti demoni dalle fattezze spettrali, realizzati con una resina leggermente trasparente ed una verniciatura lucida per dare l’effetto “fantasma”. Sempre risposto sul terreno striscia il ripugnante feto demoniaco, figlio di Guts e Caska, abortito da quest’ultima dopo la violenza subita da Femto, il cui male ha contaminato il feto e l’ha reso maligno.

 

Co-protagonista di questa statua, come nel manga originale, è la Bestia Oscura (Beast of Darkness nella versione originale) che vive dentro Guts, qui riposta ai piedi del Cavaliere Nero, con le fauci leggermente aperte che mettono in mostra l’infinita schiera di zanne, con la lingua penzolante da un lato. Il corpo è sostanzialmente nero con alcune lievi sfumature grigiastre fini a dare un tocco di profondità al manto peloso del lupo demoniaco. Dalla testa spiccano gli occhi con la classica forma simile ad un fulmine, realizzati con un’accesa colorazione rosso lucido, che crea un aggressivo contrasto cromatico.

 

Anche se leggermente defilata, non si può di certo non notare l’enorme testa mozzata dell’Apostolo che risiede alla destra di Guts. Egregiamente dipinta, è rifinita con una colorazione molto lucida e riflettente, che insieme alle miriadi di sfumature e gradazioni cromatiche della verniciatura, la fanno sembrare viscida, umida e assolutamente terrificante, di certo in pieno stile Berserk! Il cranio, spaccato in due da un fendente dell’Ammazzadraghi, è ricolmo di sangue, ed è inoltre conficcato con tre frecce scoccate dal braccio artificiale del mercenario. Molto interessante la scultura che riesce ad evidenziare le conseguenze del combattimento: oltre all’evidente ferita, la testa è interamente sconquassata, con uno dei corni rivolto all’indietro, la mascella spaccata che esce di lato, e l’occhio destro penzolante fuori dall’orbita tra un mare di sangue. Molto splatter anche la sezione mozzata, che mette in mostra le cervella ed i vari organi interni della creatura.

 

Pak, Puck nella versione Italiana, è un piccolo elfo ed è il primo compagno ad unirsi alla compagnia di Guts alla volta dell’isola Elfhelm, nel tentativo di guarire la pazzia di Caska. In questa statua può essere esposto in ben tre versioni, a discrezione del collezionista: ogni elfo infatti può essere omesso. La prima versione, quella qualitativamente meno riuscita, lo vede seduto su una pietra a fianco di un teschio, con le sue classiche sembianze. Le altre due riproduzioni invece lo ritraggono in versione super deformed, come spesso disegnato da Miura per sdrammatizzare con qualche vignetta comica, e risultano ben riuscite, simpatiche e divertenti.

Tirando le somme, non possiamo che restare assolutamente soddisfatti di questo prodotto: Prime 1 Studio cala l’asso e regala ai fan di Berserk la statua “definitiva” del Cavaliere Nero nella sua versione più iconica. Il design, con la presenza di così tanti soggetti, può non piacere a tutti, ma è indubbiamente scenico e permette di rievocare in un’unica statua diversi elementi della serie. Le dimensioni sono sbalorditive, così come la scultura, precisissima e dettagliatissima, accompagnata da una colorazione che fa impallidire per resa e qualità. Di questa statua se ne potrebbe parlare per ore, ogni volta che la si guarda si notano nuovi dettagli, sfumature e riflessi che sfuggono anche ad una visione attenta. Che altro dire se non un vero e proprio capolavoro!

Nome: Guts the Black Swordsman
Produzione: Prime 1 Studio
Scala: 1/4
Anno di pubblicazione: 2018
Tiratura: Regular
Prezzo di listino: 999 USD

Pro:
– Letteralmente enorme, scenica e di impatto
– Scultura dettagliatissima e precisissima
– Colorazione sublime ed impeccabile
– Alcuni parti sembrano vere e non realizzate in resina
– Rispecchia fedelmente lo stile crudo e sanguinario della serie
– Molteplici opzioni espositive

Contro:
– Qualche difficoltà nell’inserimento del mantello
– E’ così grande e pesante da renderne difficoltosa l’esposizione

Voto: 10/10