Super Robot Chogokin è la linea che Bandai porta avanti, con grande successo, ormai da qualche anno, e che vede il proliferarsi di una quantità innumerevole di soggetti, più o meno conosciuti nel nostro paese, caratterizzati da una grande posabilità, un livello di dettaglio molto alto a una sindacalmente minima quantità di zama, che ne giustifica la denominazione (chogokin, appunto).

Anche il famoso Jeeg Robot d’acciao (Kotetsu Jeeg, il nome originale) viene finalmente incluso in questa linea, e lo fa in maniera piuttosto ambigua, per via della sua realizzazione molto particolare e un pò fuori dai soliti ranghi tipici degli SRC; analizzeremo in questo articolo proprio questi aspetti piuttosto singolari del modello, oltre alle solite doverose caratteristiche.

 

La confezione è molto contenuta, come sempre, e raffigura il robot in alcune delle sue pose più famose, oltre che nelle varie configurazioni che offrono gli accessori presenti; la colorazione a tinte fredde è sempre un segno distintivo degli SRC. Un unico blister all’interno ospita il robot e tutti gli accessori: tra questi troviamo le trivelle che si sostituiscono agli avambracci, alcune coppie di mani (compresi i magli uniti per la posa del doppio maglio perforante), e il perno che serve ad agganciare il robot ad eventuale stand espositivo; quest’ultimo non è compreso nella confezione, per le foto ne abbiamo usato uno apposito di Bandai venduto separatamente.

Il robot si presenta piuttosto massiccio al tatto, nonostante la limitata quantità di metallo (ci è sembrato presente solo in parte del petto, e nelle articolazioni delle anche), anche grazie alla solidità delle articolazioni che mantegono ben saldi gli arti anche quando non ci si cura troppo dei punti di presa nel maneggiarlo.

Uno dei primi punti salienti su cui si è discusso e si continua a discutere molto sono le proporzioni di questo Jeeg: mentre lo sculpt della testa e del corpo in generale risulta molto ben realizzato e fedele alla controparte animata (si direbbe uno dei migliori realizzati fino ad ora), lo stesso sembra non essere per le proporzioni, poichè delle braccia apparentemente troppo corte e una testa forse troppo grande sembrano penalizzare in maniera definitiva e irrevocabile il modello: bene, possiamo affermare che, nelle pose più famose e, più in generale, in quelle più dinamiche, questo Kotetsu Jeeg appare esattamente come il mitico Kotetsu Jeeg, come se fosse appena uscito da un vecchio tubo catodico in cui una qualche rete locale ne trasmetteva le puntate! Lo sculpt della testa, praticamente perfetto e l’aspetto tozzo e massiccio rappresentano al meglio quanto visto in TV, e un pò ovunque si legge che in effetti, nelle pose dinamiche, ci si vede proprio il nostro caro Jeeg, senza alcun tentennamento.

E’ dunque in posa da soldatino a mostrare i difetti delle proporzioni? Risponderemmo con un “ni”, perchè anche così fa la sua figura. La qualità delle vernici e I dettagli sono come sempre al top, anche se a voler essere pignoli e guardando con molta attenzione da molto vicino le righe nere del petto presentano alcune sbavature, ma niente di grave, mentre la testa è praticamente perfetta anche sotto questo aspetto.

La posabilità, come già anticipato, è una delle caratteristiche principali della linea e il Jeeg ne mantiene alto il livello, presentando parecchi punti di snodo e garantendo un’ampio raggio d’azione per ogni parte del corpo; altra questione saliente e discussa di questo modello è la realizzazione tecnica di alcuni snodi, a cominciare dai gomiti: le pieghe più estreme richiedono l’estrazione del perno lato avambraccio con condeguente esposizione dell’anello-giuntura, altrimenti ben nascosto se non lo si piega in maniera eccessiva; le ginocchia presentano lo stesso problema anti-estetico nel momento in cui si cerca la piega estrema, che richiede anche qui l’estrazione del perno sia dal lato coscia che dal lato stinco; nel caso in cui non vogliamo estrarre l’articolazione è comunque garantita una buona piega sufficiente a dare dinamismo al modello; e ancora il petto, che presenta le parti più esterne ripiegabili, per consentire la posa del doppio maglio perforante: qui purtroppo, nonostante l’accorgimento tecnico, viene a mancare un pò la lunghezza delle braccia, che di fatto devono essere comunque piegate per poter unire I pugni, in maniera anche eccessiva, costringendo l’estrazione della giuntura e comunque rendendo la posa piuttosto scialba e non proprio bella da vedere, se non da qualche angolazione; l’articolazione della spalla che può essere estratta producendo un effetto anti-estetico particolarmente fastidioso, per fortuna può essere movimentata anche senza essere estratta, mantenendo comunque un ragionevole raggio d’azione in tutte le direzioni; infine la mutanda “mobile”, ovvero libera di muoversi e “adagiarsi” sulla posa utilizzata: la sensazione al tatto non è confortevole, ma di fatto questa soluzione fa si che la posa non venga compromessa dal design, e la mutanda si adegua alle pieghe in maniera ottimale.

Nelle varie pose, come potete ammirare dale foto, a noi sembra di vedere il vero Jeeg Robot D’Acciaio!

Infine la presenza dei missili perforanti arricchisce la confezione, anche se avremmo gradito qualcosa in più, come ad esempio il doppio bazooka, visto anche il costo particolarmente alto di questa edizione.

Come al solito la compatibilità con I vari component è garantita tra gli SRC, ne attestiamo un esempio con alcune foto comparative realizzate con l’SRC Mazinger Z Iron Cutter Edition da noi recensito.

Infine, immancabile, una comparazione con altri modelli in commercio.

In definitiva questo Jeeg, molto discusso e non poco criticato, colpisce nel segno e ribalta di netto la reputazione che si era delineata prima della sua distribuzione, attestandosi in classifica forse come il migliore dei Jeeg in circolazione, per fedeltà all’anime nello sculpt e nella colorazione, assolutamente impeccabili.

Ne consigliamo dunque caldamente l’acquisto a tutti I fan di Kotetsu Jeeg ma anche ai collezionisti di robot giapponesi.

Nome: Kotetsu Jeeg – Super Robot Chogokin
Produzione: Bandai
Scala: non in scala
Anno di pubblicazione: 2016 (Agosto)
Tiratura: Standard
Prezzo di listino: 9504 Yen

Pro:
– sculpt perfetto;
– dettagli e colorazione impeccabili;
– posabilità eccelsa come da tradizione;
– sembra uscito dalla TV;
Contro:
– poco metallo;
– il doppio maglio perforante non funziona proprio…

Voto Finale: 8.5/10