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La tredicesima Cinemaquette della ditta Toynami ci riporta indietro di ben sessant’anni, in una zona sperduta nella foresta amazzonica dove alcuni ricercatori trovano delle tracce fossili di una singolare creatura anfibia, risalenti al periodo Devoniano. Continuando con le ricerche arrivano ad piccolo paradiso incontaminato chiamato: Laguna Nera.

Film del 1954 diretto da Jack Arnold (1916-1992) Creature From the Black Lagoon è sicuramente una delle pellicole più famose del regista, che seguendo il filone classico della bella e la bestia ci porta alla scoperta di una nuova razza di creature ibride, per metà pesce e per metà umana, che riscuote subito un incredibile successo tra il pubblico suscitando, più che orrore, un senso di pietà  e affetto verso il “mostro”, tanto che viene affettuosamente soprannominato Gillman.

Il film introduceva delle notevoli e limpide scene subacquee arricchite dalla nuova tecnica di 3D usata dal regista anche in altre pellicole. Questo enorme successo fa si che la creatura diventa a pieno titolo uno dei più famosi “Universal Monsters”, affiancandosi a creature del calibro di Frankenstein, La Mummia, Dracula e L’uomo Lupo.

Questa versione della creatura proposta da Toynami, in scala 1/3 come tutte le statue della linea cinemaquette, alta quasi 70 cm, è scolpita da Steve Wang facoltoso artista della scuola di Stan Winston, che della stessa linea ha lavorato anche al Predator.

Liberata dal Brown box e dal secondo White Box, la statua è protetta da una elegante confezione dalle notevoli dimensioni, che riproduce in ogni lato la fisionomia della creatura. La statua al suo interno è adagiata su tre strati di polistirolo, sul primo troviamo il certificato di autenticità  firmato dallo scultore dove è riportata anche la numerazione limitata a 500 pezzi, a seguire troviamo la base, per ultimo la creatura e il manuale di istruzioni.

Tralasciando per un attimo il certificato passiamo subito ad estrarre la splendida base (che ricorda molto lo stile utilizzato per il predator) dal suo supporto. Molto pesante, riproduce uno scorcio della laguna (e non palude) con tanto di flora e fauna tipica delle di quelle zone tropicali.

L’effetto dell’acqua è realizzato con una resina trasparente, che lascia intravedere il fondo della laguna ricco di sassi e vegetazione, alcune critiche si sono sollevate sulla sua troppa trasparenza, ma siamo a pelo d’acqua e una laguna non è una palude e l’idea era di far vedere anche fondale, l’unica critica che ci sentiamo di fare è il fatto che nonostante la creatura stia camminando l’acqua non risulta increspata ai suoi passi. Scolpita sul fondale troviamo anche una mano fossile della creatura, come quella rinvenuta dagli archeologi nei primi minuti della pellicola; sul bordo un bellissimo tronco d’albero riverso sull’acqua, scolpito con magistrale cura e ricco di dettaglio è dimora di una splendida lucertola rossa con delle venature azzurrine che prende indisturbata il sole; il tutto viene arricchito con della vegetazione in plastica morbida.

Visto che la creatura ha i piedi immersi nella laguna, questi ultimi sono coperti dall’acqua e incollati alla base, la creatura va assemblata facendo scivolare con cura i perni delle gambe all’interno dei fori dei piedi con attenzione, un po come avveniva per il Predator, solo che a differenza dell’alieno che ha la giuntura coperta dall’armatura, qui purtroppo la linea ci giunzione tra i due pezzi resta un po in vista.
Magra consolazione se pensiamo che anche il costume originale utilizzato da Ben Chapman nella pellicola in quel punto aveva lo stacco degli stivali dal resto del costume, ma questo non giustifica il fatto che la ditta in quel punto avrebbe potuto lavorare meglio, nascondendo la giuntura coprendola con le scaglie del ginocchio.
Diciamo che, spezzando una lancia in favore della ditta, questo difetto è visibile solo ad un occhio esperto.

La parte superiore del corpo è sicuramente la riproduzione più fedele del costume originale della creatura in versione terreste usata nel film (vennero realizzate due versioni del costume una per le scene a terra indossato da Ben Chapman e una per le scene subacquee con qualche piccola variazione per alloggiare le bombole d’ossigeno utilizzata da Ricou Browning).
Steve non ha lasciato nulla al caso, ogni scaglia e pinna vengono qui scolpite in maniera perfetta, con le giuste proporzioni. Anche i polpastrelli a ventosa delle mani (spesso dimenticati dalle case di produzione) appaiono fedelmente riprodotti.

La colorazione mescola tecniche ad aerografo con quelle di Dry Brush (a pennello asciutto). Diversamente alla colorazione molto verde e sgargiante che spesso caratterizza le produzioni su questo personaggio, anche in questo caso la ditta ha voluto essere più fedele possibile al costume del film, utilizzando una colorazione più scura con bellissimi ritocchi e sfumature dorate, che nella pellicola, essendo in bianco e nero, risaltavano e rendevano lucide e ben visibili le squame della creatura.

Uscendo dall’acqua la creatura avrebbe potuto essere un pochino più “bagnata”, ma evidentemente rendere troppo lucida la statua con un effetto credibile non avrebbe trovato il consenso di tutti.

Nella confezione oltre al certificato di autenticità,  numerato e firmato da Steve Wang, troviamo anche un piccolo opuscolo che spiega il semplice montaggio della creatura, ma più che altro è ricco di foto sulle fasi di produzione della creatura.

 

Concludendo ci troviamo davanti ad un altro prodotto di pregio della la ditta Toynami, che porta nelle nostre case un pezzo di storia del cinema.
La scultura fedelissima alla creatura originale troverà l’approvazione degli appassionati, e la colorazione inusuale per questo personaggio lo differenzia e, secondo noi, lo privilegia rispetto a tutti le produzioni simili.

Nome: Creature from the Black Lagoon – Cinemaquette
Produzione:Toynami
Scala: 1/3
Anno di pubblicazione: 2013 (Dicembre)
Tiratura: 500 pezzi
Prezzo di listino: USD 1.899,00

Pro:
– scultura dettagliata;
– colorazione fedele e d’effetto;
– base di grande effetto e notevole qualità ;
– fedeltà  con il costume originale del 1954;

Contro:
– La linea di giuntura tra corpo e gamba è leggermente troppo visibile;
-qualche increspatura nell’acqua non avrebbe guastato.

Voto Finale: 9/10