Attesa dai fan di Accel World e non solo, Kotobukiya ha stupito sin dall’apertura dei preordini con questa statica in scala 1/8 dedicata alla protagonista Kuroyukihime, e di certo col prodotto finale non delude i collezionisti che hanno prenotato la maestosa riproduzione del personaggio.
Uscita a metà Febbraio, la figure in oggetto è la prima statica in PVC non-prize disponibile sul mercato nella versione classica del personaggio, che troviamo spesso nella serie animata, conosciuta anche come “School Avatar ver.”.

Confezionata in un resistente box dalle notevoli dimensioni, che permette di osservarne il contenuto grazie all’ampia finestra frontale, Kuroyukihime è circondata da una colorazione particolare in linea con la serie dalla quale è tratta; sul retro troviamo invece numerose immagini del prodotto che andremo ad analizzare.
Sfilato il blister dal box di cartone, ci si può accorgere subito che le ali non sono prefissate alla figure, bensì sono riposte separatamente in un secondo blister apposito.

Dopo la delicata fase di assemblaggio (che verrà analizzata in seguito), si può godere della maestosità di questa figure, grazie sicuramente alle notevoli dimensioni delle ali, ma anche alla scultura molto particolare della base, da dove emerge la dolcissima Kuroyukihime.
La statica è realizzata dalle abili mani di Shirahige Tsukuru, artista che collabora ormai da anni con Kotobukiya, e che ci ha donato la famosa collezione 1/6 di Evangelion poste sui busti degli Evangelion (tra cui la nuova Asuka in preordine) e anche la recente statica di Yami Yuugi in scala 1/7.
Ispirata ad un’illustrazione della serie, ecco che ci troviamo di fronte ad un’ottima esecuzione nei minimi dettagli, valorizzata da una colorazione corposa e da un piacevole effetto semitrasparente delle ali.

La figure, una volta estratta dal blister e tolte le protezioni, si presenta così, senza ali e senza Arita tra le braccia; inoltre è inglobata alla base, preventivamente fissata con vite per ulteriore sicurezza.
Le parti da assemblare in un secondo momento sono state realizzate in questo modo probabilmente per evitare dei danni durante il trasporto (per le ali), mentre per Arita Haruyuki sarà stata prevalentemente una scelta per lasciare al collezionista più margine di creatività.
Le ali sono realizzate in plastica semitrasparente di colore scuro, con una precisa scultura in rilievo di ogni venatura.
La particolarità che offre Kotobukiya è che le ali non sono ben distese come nelle altre riproduzioni, ma si piegano leggermente in avanti quasi a racchiudere la fanciulla e le estremità in alto solo leggermente rivolte verso il basso, rendendole così più simili alle ali di una vera farfalla.
Oltre a un particolare lavoro di scultura, la rifinitura finale usata nelle ali risulta leggermente lucida, discostandosi dalla principale opacità usata su Kuroyukihime.
A tener compagnia a Kuroyukihime, troviamo Arita Haruyuki nella sua versione avatar, che è appunto realizzato nella forma di un maialino, mentre viene teneramente abbracciato dalla misteriosa e bellissima ragazza.
Si legge molto bene l’imbarazzo del protagonista, comportamento ripreso fedelmente dalla serie, come fosse quasi stupito dall’abbraccio inaspettato e che una bellezza come Kuroyukihime possa tenere molto a lui, tant’è che, come in questa piccola riproduzione, pare sempre restio e vuole quasi “allontanarsi” da tali attenzioni.

L’analisi dei vari particolari verrà svolta senza le ali e Arita, poichè coprono alcune parti della figure.

Il progetto per la realizzazione di questa statica di Kuroyukihime è sicuramente molto particolare; la base semitrasparente dall’effetto acquatico è senza dubbio una nota apprezzabile, dove rimane sommersa una parte della gonna che si può vedere tranquillamente attraverso il materiale.
Indumento che emerge dal liquido e sostiene la ragazza; infatti Kuroyukihime non è seduta su alcun elemento, ma solo sospesa e sorretta dalla gonna stessa, realizzata con numerose e realistiche pieghe, che danno un effetto di morbidezza e leggerezza del tessuto, nonostante la colorazione scura e compatta.
Il bustino dell’abito è sempre di colore nero molto coprente, che sembra come applicato al corpo della ragazza; un elegante intreccio percorre tutta la porzione frontale e unisce le due parti di stoffa, dove alle estremità, in prossimità del seno, troviamo della pelliccia bianca con sfumature indaco, rifinita poi con una colorazione semiperlata che dona un aspetto molto sofisticato.
Stesso particolare realizzato nei lunghi guanti neri che coprono le braccia della fanciulla, già posizionate per accogliere Arita Haruyuki.
Sono state realizzate con la medesima colorazione anche le varie farfalle decorative che troviamo sull’abito di Kuroyukihime, specialmente sulla gonna e sulle graziose scarpette nere, eleganti e sempre legate con un elegante intreccio di lacci.
Ottima l’idea di usare un materiale semitrasparente per la realizzazione del merletto decorativo sull’orlo della gonna, di colore rosato, che ricrea la perfetta consistenza della stoffa, discostandosi dal materiale “pieno” usato per figma e nendoroid.
Scultura molto buona quindi, enfatizzata da una sapiente tavolozza cromatica che riprende fedelmente i colori della serie e realizzata con una stesura del colore corposa e coprente, ma mai piatta, viste le numerose e gradevoli sfumature.

Il volto probabilmente è l’unica parte della figure che non riprende perfettamente il design della serie.
Il prodotto finale inoltre risulta leggermente diverso dalle foto promozionali dei preordini, dove già si notava una non perfetta somiglianza; anche le prime foto disponibili in rete, visto che lo store Kotobukiya ha spedito la figure in anticipo, dimostravano che il viso era un po’ cambiato, generando un po’ di malcontento negli appassionati che attendevano con impazienza la figure.
Fortunatamente, tenendo in mano l’oggetto nella sua forma definitiva, ci si rende conto che buona parte di questa iniziale insoddisfazione non ha motivo di esistere, probabilmente generata solo da una serie d’immagini non eccessivamente veritiere. Basta infatti osservare la figure con la giusta illuminazione per poterla apprezzare in pieno.
Certamente è evidente che la somiglianza non è perfetta, ma d’altra parte Kotobukiya lavora spesso su una visione d’insieme, che sa creare in modo eccezionale e, spesso, quasi imbattibile.
L’espressione che l’artista conferisce a Kuroyukihime è dolce e pacata, tralasciando la vena quasi malinconica dell’art work originale. Gli occhi rossi, caratterizzati da un’attenta realizzazione della pupilla, emergono in modo netto dalla pelle candida e un’ulteriore chicca è data dal rossore delle guance dove sono stati dipinti dei piccoli riflessi bianchi.
La bocca è invece incavata leggermente in questo dolce e accennato sorriso, con una piccola rifinitura rosa scuro dove si congiungono le labbra; modellare la bocca incidendo la materia, dona un buon effetto di realismo, enfatizzato dai chiaro-scuri che si creano con la luce.
Ad incorniciare il volto candido, troviamo una lunga chioma di colore nero-blu, che segue dolcemente le forme del corpo di Kuroyukihime, dividendosi poi a metà nella parte posteriore, per lasciare spazio alle ali.
La colorazione qui è corposa, piena e ben sfumata in tutta la sua lunghezza e la scultura risulta molto precisa, senza croste evidenti o imprecisioni.
L’unica pecca è data dalla sua produzione: è stato deciso di realizzarla in più parti, infatti si notano sulla cima della testa le 2 giunture orizzontali.
La cosa positiva è che la chioma è scura e quindi si riesce a mimetizzare bene; inoltre la giuntura che “spezza” la continuità della scultura è posizionata in alto, parte che sicuramente non capita spesso di guardare.
Detto ciò, si ricorda comunque che la ditta non è ai livelli di altre maggiori quindi, consapevoli di ciò, la si accetta senza troppi problemi.
Probabilmente la realizzazione delle numerose e lunghe ciocche che compongono la chioma è stata una delle operazioni più problematiche; invece di proporre una scultura più piatta e compatta, hanno preferito, saggiamente, rendere la chioma più elaborata, solo che evidentemente non sono riusciti a studiare bene questo progetto nella fase di realizzazione finale.

Come già detto e mostrato, la figure arriva prefissata alla base, ma le ali e Arita Haruyuki vanno inseriti in un secondo momento, con un metodo un po’ macchinoso.
Il braccio destro di Kuroyukihime si sfila in prossimità del guanto grazie ad un perno sempre in PVC; è consigliabile la rimozione con estrema cura, perchè il braccio è ben saldo alla figure e quindi è un po’ difficoltoso rimuoverlo completamente.
C’è da dire che non sarebbe nemmeno necessario sfilarlo del tutto, specialmente grazie alle sagome predisposte su Arita, che facilitano l’inserimento del personaggio tra le braccia della ragazza, ma è sempre consigliabile seguire le istruzioni per evitare di rovinare la verniciatura.
Una volta inserito il fantomatico maialino, si passa alle enormi ali divise in 4 parti: 2 più grandi e 2 più piccole.
Si parte con l’inserimento delle parti più piccole, munite di perni sottili rettangolari che si infileranno nel buco più in basso nella schiena di Kuroyukihime; come da istruzioni (ma poi comprensibile durante l’assemblaggio), le ali vanno inserite contemporaneamente, in modo da farle scivolare nella fessura.
Se si inserisce prima una e poi l’altra, si noterà che la seconda non riuscirà a entrare di molto.
Una volta inserite delicatamente le 2 ali più piccole, tocca alle 2 enormi ali, che risultano ancora più impegnative, viste le dimensioni.
Una piccola nota: attenzione durante queste manovre ai 2 ciuffi sporgenti che si trovano sulla testa del personaggio; le figure sono fatte comunque con materiali non indistruttibili, e in prossimità di parti così sottili, il rischio di rottura è maggiore, nonostante ( in questo caso) siano realizzati con un materiale più morbido del solito.
Una volta completata l’operazione di assemblaggio, si nota come la figure acquisisca un aspetto notevolmente maestoso e di grande impatto, quasi a completare una scultura prima incompleta e a bilanciarne la composizione.

In conclusione Kuroyukihime di Kotobukiya è indubbiamente una figure di grande effetto, che, come spesso accade coi prodotti della ditta, riassume in un unico prodotto gli elementi chiave della serie da cui è tratta.
La posa sicuramente originale nata dall’idea di una base così particolare, è oggettivamente uno dei punti di forza della figure, grazie anche all’effetto semitrasparente con la quale è stata prodotta; effetto che è ripetuto egregiamente nelle ali e nel merletto della gonna, denotando una grande attenzione per il personaggio originale, usando i materiali più consoni per una rappresentazione il più fedele possibile.
Ottima anche l’idea di produrre una statica in compagnia del vero protagonista della serie, Arita Haruyuki, nella sua versione avatar a forma di maialino; non tutti hanno apprezzato questa scelta, ma i 2 personaggi hanno una loro storia ben precisa e la sua presenza fa sì che si possa cogliere l’aspetto dolce di Kuroyukihime, che sicuramente non si vedrà in altre future statiche, dove il protagonista maschile andrà a mancare.
Tutti questi particolari sono sicuramente apprezzabili, anche se la statica in sè non è molto somigliante al design originale; una cosa che sicuramente si era già vista nel prototipo, ricordando appunto che Kotobukiya non è sicuramente nelle ditte “top” delle produzioni giapponesi, ma che compensa con tutti i particolari succitati, che spesso non si trovano nelle produzioni di alto livello.

 

Nome: Kuroyukihime
Produzione: Kotobukiya (Japan)
Scala: 1/8
Anno di pubblicazione: 2013 (15 Febbraio)
Tiratura: Standard
Prezzo di listino: 9450 Yen

Pro:
– scultura senza grossi difetti, con una buona attenzione dei dettagli;
– colorazione corposa e ben sfumata;
– uso di diversi materiali appropriati alle varie parti da rappresentare;
– posa sicuramente originale, grazie ad una base molto particolare;
– ali non pre-fissate alla figure, per evitare rotture durante il trasporto del prodotto;
– presenza del protagonista maschile Arita Haruyuki;
– rappresenta nell’insieme molti particolari inerenti alla serie.

 

Contro:
– somiglianza del chara-design del volto non propriamente perfetta;
– difetti nella realizzazione della pelle, che risulta non ben levigata e quindi crea discontinuità in qualche punto;
– segni di stampi sparsi qua e là, visibili però con una visione ravvicinata;
– montaggio delle ali un po’ macchinoso.

Voto Finale: 8½/10