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A seguito dell’enorme successo dei super robot giapponesi degli anni ’70, i gadget legati alle varie opere si sono moltiplicati negli anni, e sicuramente uno dei prodotti più importanti è legato al merchandising di Mazinger Z, di certo il più famoso tra i primi super robots.
Tra i giocattoli più imponenti dell’epoca troviamo un plasticone di 60 cm, realizzato da Popy (che più avanti diventa Bandai), inserito in una linea denominata Jumbo Machinder, caratterizzata da un design leggermente tozzo e da una serie di armi sparanti che in qualche modo richiamavano le armi viste nell’anime, almeno per il fatto che fossero sparanti.
A distanza di 50 anni Bandai ripropone una ristampa di questo gigante, in una versione collezionistica, esteticamente identica alla versione del giocattolo dell’epoca; in questo articolo analizzeremo proprio questa produzione, grazie alla fornitura di Cosmic Group.
Già la scatola, che si sviluppa soprattutto in lunghezza, ripropone le tinte e i loghi dell’epoca, con la foto del gigantesco robot in primo piano su uno sfondo dai colori psichedelici. Ai lati si possono apprezzare le foto delle varie caratteristiche del modello; la scatola si caratterizza anche dalla base in cartone grezzo chiusa dal classico coperchio rigido.
All’interno della stessa il robottone è ben protetto da coperchi interni di cartone ella testa e ai piedi, oltre che dalla plastica a bolle sulla testa. Una ulteriore scatola interna custodisce i missili in dotazione e gli avambracci opzionali che possono spararli.
Una volta estratto il Mazinger ne possiamo apprezzare l’imponenza, grazie ai suoi 60 cm circa di altezza e al corpo ben più tozzo rispetto al design originale, che quindi lo rende anche piuttosto largo.
Dovremo agganciare gli avambracci e l’Hover Pilder sulla testa: i primi sono dotati di meccanismo a molla che permette quindi di spararli tramite il pulsante posizionato dietro il braccio stesso sotto la spalla, a differenza del giocattolo vintage che invece aveva i gomiti ad incastro su cui scegliere di montare il semplice avambraccio o l’accessorio dotato di meccanismo a molla, cosa che evitava di sparare il pugno a razzo per errore movimentando il braccio.
L’Hover Pilder si aggancia magneticamente e saldamente alla base della testa, e ancora una volta troviamo una differenza con il vecchio giocattolo, in cui era stato progettato un perno sul quale incastrare la navicella.
Soffermandoci proprio su quest’ultima, diciamo subito che è certamente una delle parti meno appaganti del modello, dato che si tratta di un semplice stampo in plastica rossa decorato da adesivi che rappresentano le ali richiuse ripiegate, il muso e il logo del cartone sulla pinna. Il tutto esattamente come il giocattolo dell’epoca.
Lo sculpt della testa, anch’esso identico al vintage, seppur giocattoloso non presenta difetti di alcun tipo e le verniciature sono molto precise; è possibile ruotarla intorno all’asse verticale.
La posabilità è naturalmente piuttosto limitata e permette di ruotare le spalle e “regolare” le anche e i piedi per trovare la migliore stabilità possibile. Alla base dei piedi troviamo delle ruote che ci permettono di far avanzare il robot sul piano d’appoggio, soluzione che evidentemente agevolava il gioco dei bambini che potevano spostare il Mazinger altrimenti troppo pesante e difficile da maneggiare.
il meccanismo di sparo dei Rocket Punch è piuttosto sensibile, per cui bisogna fare molta attenzione mentre si maneggia il robot, specialmente se si tenta di ruotare le braccia. Naturalmente il pugno non vola via lontanissimo a causa del suo peso non indifferente, ma tutto sommato fa quel che deve, per i più bambinoni!
Diversa storia per gli avambracci opzionali che montano i meccanismi di sparo per i missili (3 per mano): in questo caso la potenza è notevole rispetto alla dimensione dei missili stessi per cui si riesce a spararli coprendo una discreta distanza. Molto interessante il fatto che la dotazione è composta dal numero esatto che copre tutti gli slot presenti sul robot (4 sulle spalle e 10 sui polpacci) più tutti gli slot sparanti (3 per mano) per cui abbiamo un totale di ben 20 missili nella confezione!
Anche in questa edizione la decorazione sull’addome è realizzata da una decal su cui è riportato il logo di Mazinger Z, anche se diversamente dal giocattolo originale che aveva un fondale cromato, quì ne troviamo uno di colore grigio chiaro lucido.
In conclusione, questo Bandai Jumbo Machinder Mazinger Z ed 2024 ci propone una replica molto fedele al giocattolo originale, anche se alcuni dettagli sono stati rivisitati per via del target collezionistico, e, a nostro avviso, è un buon compromesso per non spendere cifre a tre zeri per avere la copia del giocattolo vintage in buone condizioni.
In generale il modello si presta ad essere esposto in casa e, grazie alle sue dimensioni imponenti ed ai colori vivaci, oltre che alla figura che rappresenta, è di sicuro un pezzo che si fa notare e che non dovrebbe mancare ai collezionisti appassionati di mecha!
Nome: Mazinger Z ed 2024- Jumbo Machinder
Produzione: Bandai
Scala: non in scala
Anno di pubblicazione: 2024
Tiratura: Standard
Prezzo di listino: 18000 yen
Pro:
– riproduzione esteticamente fedele al giocattolo vintage;
– enorme e pesante;
– spara pugni e missili;
– ci sono anche le ruote…;Contro:
– mancano il Jet Scrander e gli Iron Cutter
Estetica: 10
Posabilità/Articolazioni: 5
Accessori: 7
Voto Finale: 7/10