Qualche tempo fa iniziarono a girare immagini del prototipo del Gordian di Bandai, e all’epoca non era chiaro a quale linea sarebbe appartenuto, se alla linea GX o DX dei Soul of Chogokin. Nonostante le dimensioni più che generose oggi lo troviamo ufficialmente come GX-95 Gordian, e servirà parecchio spazio in altezza all’interno delle vetrine degli appassionati per poter essere esposto.

Il GX-95 porta aria fresca nella linea Soul of Chogokin che nelle uscite più recenti si era impantanata su recolor, restyle e sui piccoli Full Action. Il Gordian rappresenta finalmente un vero nuovo SOC, seppur, naturalmente, il soggetto risale a diversi decenni fa.

Sebbene gli appassionati avranno già avuto modo di mettere a confronto il prodotto Bandai con quello di altre aziende, noi affermiamo da subito che si tratta si un modello diverso, che se da una parte, giustamente, sarà oggetto di paragoni, dall’altra è così tanto diverso dagli altri che farà storia a se.

Ma partiamo, come di consueto, dalla confezione: la scatola si mantiene in linea con le recenti uscite e sfoggia una grafica piuttosto minimalista, con la tipica figura del robot sulla parte frontale e le sue caratteristiche su quella posteriore. L’involucro esterno è ancora una volta realizzato in cartoncino leggero, mentre all’interno troviamo un solido polistirolo che protegge i tre robot e un blister in cui sono contenuti gli accessori e la base espositiva.

Daigo

La miniatura del protagonista della serie gode di un corpo snodato e molto posabile, anche se il volto non è affatto somigliante: è davvero piccolo e si può anche soprassedere, ma il problema principale è che è proprio bruttino… Visto in vetrina senza scendere nel dettaglio non farà comunque una bruttissima figura. Realizzato totalmente in plastica.

Clint

E’ la pantera robotica che affianca Daigo nei combattimenti: si tratta di una statica in PVC stavolta molto ben realizzata.

Protesser

Il più piccolo dei tre robot, realizzato interamente in plastica, ha una buona posabilità e una discreta stabilità, nonostante le dimensioni ridotte; gli snodi ad attrito sono piuttosto solidi e non si fa troppa fatica a trovare una posa stabile; buoni i dettagli, mentre gli armamenti appaiono cervellotici, viste le dimensioni, per via delle parti minuscole che vanno tolte o montate a seconda della configurazione dell’arma. La resa visiva è molto buona.

Dellinger

Il robot rosso ha già delle dimensioni notevoli, e la mancanza di metallo è probabilmente la sua più grande pecca: esteticamente impeccabile e ottimamente posabile, si fa notare per i suoi eccellenti dettagli e la sua forma fedele e accattivante; ancora una volta gli snodi ad attrito sono piuttosto solidi; le due armi in dotazione sono semplici ma ben realizzate.

Garbin

Il più grande dei tre, è l’unico ad essere realizzato in parte in diecast: il busto, gli avambracci, parti delle spalle, alcuni snodi e i piedi realizzati in metallo lo rendono particolarmente pesante; i dettagli sono eccellenti, mentre la resa estetica sembra lasciare un po’ a desiderare: in realtà si tratta di un effetto forse più fotografico, poiché dal vivo il robot è possente e ben proporzionato, mentre in foto le spalle appaiono  troppo grandi e il bacino forse troppo  stretto.

La dotazione di armi è ben più ampia degli altri due robots e comprende anche un grosso scudo. Interessante anche la possibilità di sganciare l’avambraccio per simularne il lancio.

C’è inoltre la possibilità di scegliere quale volto (e corna) montare per rappresentare le due versioni viste nella serie TV.

Nel complesso questo Bandai Soul of Chogokin GX-95 Gordian può risultare appagante come anche lasciare delusi. Il comparto puramente estetico è certamente di buona fattura, e dal vivo il robot rende davvero bene: le verniciature e i dettagli sono come sempre eccellenti e il corpo dei tre è permeato di una moltitudine di pennellature e aperture che lasciano intravedere il corpo del robot più piccolo inserito all’interno. La posabilità non è estrema ma certamente è un ottimo compromesso legato alla natura del modello.
Ci sono certamente delle soluzioni tecniche che lasciano l’amaro in bocca, sarebbe bastato poco per limitarne i danni: proprio alcune di quelle aperture sembrerebbero un pò troppo eccessive. Ci riferiamo alle anche, in cui la parte anteriore della coscia è inspiegabilmente lontana, dal bacino, e, soprattutto, ci riferiamo alla parte posteriore della stessa zona: dei blocchi di plastica fissa fanno da pannelli di copertura nel Garbin e nel Dellinger… si tratta certamente di una delle peggiori soluzioni tecniche mai viste nella linea Soul of Chogokin, sembra un ripiego lasciato al caso, una totale assenza di impegno nel cercare una soluzione migliore.

Sempre in tema di soluzioni tecniche si segnala l’eccessiva facilità con cui tutti i busti tendono ad aprirsi e più in generale tutti i pannelli di tutti i robots; in particolare cercando di posare il Gordian si aprono continuamente i pannelli delle cosce dei robots interni, e grazie allo spazio aperto del Garbin il problema risalta subito alla vista.

Garbin e Dellinger sono dotati di un semi anello di plastica trasparente che si applica dietro la schiena tra il petto e l’addome, altra stranissima soluzione tecnica che dovrebbe garantire una maggior stabilità del corpo ed evitare pericolosi sfregamenti tra le parti.

Quanto ai materiali utilizzati, come già anticipato, la presenza del metallo nel solo Garbin abbassa inevitabilmente la qualità del Protesser e del Dellinger che seppur esteticamente ottimi, una volta presi in mano appaiono troppo poco consistenti e leggeri. Il Gordian combinato arriva a pesare 999 grammi, che non è un peso indifferente, ma c’è da tener conto che contiene altri due robots all’interno.

Il comparto accessori è di ottimo livello, e come sempre la confezione comprende una grande quantità di armi, alcune delle quali scomponibili e trasformabili. Anche le corna della testa si sganciano per diventare un’arma, mentre lo scudo ha dei pannelli apribili, così come visto nella serie animata; la spada del Gordian è davvero enorme, ma per fortuna la solidità degli snodi consente al modello di reggerla senza problemi.

La base espositiva è immensa e permette di alloggiarci tutti gli accessori presenti nella confezione e i tre robots comodamente separati.

In conclusione questo Bandai Soul of Chogokin GX-95 Gordian non fa gridare certo al miracolo, e sicuramente le sue magagne tecniche e la mancanza di metallo in due dei tre robots non aiutano a giustificare un acquisto che appare più che oneroso a fronte di non pochi difetti; nel complesso la sua estetica, anche se ispirata forse più al giocattolo vintage che alla controparte animata, è certamente di grande impatto, e in vetrina offre comunque una visione importante e carismatica, e non si può dire che non sia il Gordian.

Nome: GX-95 Gordian – Soul of Chogokin
Produzione: Bandai
Scala: non in scala
Anno di pubblicazione: 2021
Tiratura: Standard
Prezzo di listino: 39.600 yen

Pro:
– enorme e possente;
– i tre robots hanno delle buone proporzioni tra loro;
– splendide verniciature;
– ci sono le teste delle due versioni viste nell’anime;

Contro:
– metallo assente nei due robots più piccoli;
– troppe aperture;
– i blocchi di copertura sulle cosce posteriori…


Estetica: 8.5
Posabilità/Articolazioni: 6
Accessori: 10
Voto Finale: 8/10