Trattando nuovamente l’annosa questione riguardante le contraffazioni, portiamo all’attenzione dei nostri lettori la versione bootleg di uno dei personaggi più celebri dalla serie di successo “One Piece“: Nami in versione Sailing Again.

Pubblicata alla fine del 2011, la bella fanciulla ha conquistato centinaia di collezonisti e appassionati di questo titolo di successo, che hanno affiancato la nuova versione alle precedenti che la ditta nipponica le ha dedicato nella sua collezione Portrait of Pirates.
Purtroppo, data la notorietà del personaggio (e della linea), ciò ha destato l’attenzione dei produttori di bootleg, i quali si sono cimentati in una mediocre contraffazione della figure in oggetto, che tenteremo di smascherare mettendola a confronto con l’articolo originale.

Per prima cosa osserviamo i due box a confronto (bootleg a sinistra, originale a destra).
Dalle immagini in nostro possesso notiamo come la colorazione della grafica risulti essere leggermente più spenta rispetto alla confezione originale. L’elemento che salta all’occhio è indubbiamente l’assenza del bollino TOEI, ma bisogna prestare attenzione anche ai sigilli del box, e all’eventuale sticker dell’importatore sul retro della confezione (vicino al codice a barre), nel caso in cui acquistiate la figure in territorio extra-giapponese:

Dando un’occhiata globale alle due riproduzioni messe a confronto, notiamo che nella scultura sono entrambi molto simili, e quindi facilmente confondibili se osservate da un occhio non particolarmente esperto. Per questo motivo l’elemento di maggior rilievo per l’identificazione è la ricchezza di sfumature nella decorazione dei pantaloni:

Osservando la lunga e folta chioma di Nami, uno degli elementi caratterizzanti di questa versione, si nota come la copia contraffatta soffra di una scultura più imprecisa e con visibili segni dei giunti per la stampa. Anche la trasparenza sulle punte delle ciocche è più evidente, mentre nella versione originale si percepisce meno, risultando meno invasiva. La colorazione della capigliatura è leggermente più scura, il colore tende più al rosso nella zona alta, abbastanza piatta se non nella parte terminale, dove è leggermente più sfumata:

Vista dall’angolazione opposta, la versione contraffatta di Nami mostra una finitura della pelle leggermente lucida (si nota un lieve riflesso sulla spalla destra e sul volto). Anche da qui è visibile il giunto che unisce le due parti della capigliatura, nonchè un brutto segno che percorre verticalmente il corpo dalla spalla sinistra fino al fianco. In prossimità di quest’ultimo poi si vede come la mano non poggi perfettamente sul corpo, lasciando una zona vuota assolutamenet antiestetica:

Lateralmente il bootleg confonde più che bene la sua natura contraffatta, se non per una fastidiosa pendenza in avanti, che caratterizza la maggior parte dei prodotti non ufficiali che circolano in rete o nei negozi meno affidabili. Anche qui le numerose ombreggiature dei pantaloni sono, insieme alla bella colorazione dei capelli, due validi aiuti per l’identificazione del prodotto non originale:

Vista posteriormente, Nami rischia d’ingannare i collezionisti meno attenti, poichè mettendo a confronto le due immagini si nota come solo la presenza del prodotto originale nelle immediate vicinanze possa in qualche modo aiutare l’utente a capire se si tratta di un prodotto ufficiale o meno:

Osservata da quest’altra angolazione, notiamo nuovamente che la versione contraffatta di Nami pende leggermente in avanti. Inoltre si faccia caso alla somiglianza dei due volti, che da questo punto di vista appaiono leggermente differenti, come se il viso della copia bootleg fosse in parte più simile alla limited edition in versione swimsuit piuttosto che a quella in oggetto:

In conclusione il bootleg di Nami dalla linea Portrait of Pirate “Sailing Again” di MegaHouse è un articolo potenzialmente pericoloso, che gode di una mediocre realizzazione che però si rivela capace d’ingannare l’occhio meno esperto qualora sia sprovvisto di un confronto immediato con l’originale (già recensito su itakon.it).
A tal proposito è sempre buona regola affidarsi a negozi ufficiali o fonti più che sicure nel caso dell’acquisto per corrispondenza, o prestare molta attenzione a sigilli, bollini e sticker degli importatori quando si ha tra le mani il prodotto che si vuol acquistare.
Sbavature, imperfezioni e simili sono presenti anche sugli originali, poichè si tratta pur sempre di oggetti realizzati in serie, ma a questi livelli è difficile che si notino in particolar modo, così come una finitura lucida o l’eccessiva evidenza dei giunti per la stampa; elementi, questi, tutti più che utili per poter capire se ciò che state acquistando è un articolo ufficiale o una mera riproduzione contraffatta.

Per ogni tipo di dubbio ricordate che lo staff di itakon.it è sempre a vostra completa e totale disposizione!