Tratto dall photonovel Mobile Suit Gundam SEED ASTRAY B di Tomohiro Chiba, il robot che oggi recensiamo in questo articolo è parte della linea di Bandai Metal Build, della quale abbiamo già recensito diversi modelli slle pagina di Itakon, come il Laevatein ARX-08, il Gundam Destiny e il Gundam Exia and Exia Repair III.

Come da tradizione la scatola, di dimensioni discretamente generose, contiene una quantità innumerevole di accessori, come svariate coppie di mani, uno stand espositivo completo di braccio estensibile per pose volanti e una moltitudine di armamenti vari.

Il robot è ben protetto da un sacchetto di plastica e inserito in un solido polistirolo, mentre l’armamentario è contenuto in un blister.

Come suggerisce il nome della collana, il modello è in parte costruito in metallo, e più precisamente i Metal Build hanno un frame interno in metallo e un’armatura in plastica; l’altra caratteristica di spicco è il dettaglio incredibile di ogni singola parte, che tra pannellature, antenne, prese d’aria e decals varie fanno di questi modelli delle autentiche gioie per gli occhi.

Lo sculpt generale è molto fedele a quanto visto nelle tavole originali anche se il modello risulta leggermente più slanciato.

Il backpack è d’obbligo, poichè completa il robot e permette l’alloggio delle classiche spade.

Sulla base dello stand espositivo troviamo tutti i dettagli riguardanti la denominazione e l’appartenenza del Gundam Astray Blue Frame.

La posabilità è un altro dei punti cardini della linea e anche in questo modello troviamo una quantità innumerevole di snodi che consentono una vastissima gamma di movimenti. Si tratta di snodi esclusivamente ad attrito, ma sembrano ancora una volta particolarmente resistenti, per cui non dovrebbero esserci grossi cedimenti nel tempo. Unico appunto possiamo farlo alla piega del busto avanti/indietro che offre una escursione davvero minima se paragonata ad altri modelli precedenti.

La quantità di armi e accessori, come già detto, offre anch’essa una vasta gamma di scelta. Lo scudo, inoltre, può essere agganciato all’avambraccio, oppure mantenuto dalla mano tramite l’apposita maniglia.

Le due spade hanno una lunghezza davvero notevole, e sono realizzate, come sempre, in plastica traslucida. Le mani apposite le reggono saldamente.

Il backpack può essere spostato verso il basso, e al suo posto se ne aggiunge un altro che consente l’agganciamento dei bazooka, del fucile e dei lancia-missili, tramite l’utilizzo di perni snodati che ne permettono la mobilità. Anche i due bazooka possono essere montati e ruotati a piacimento.

I lancia-missili possono anche essere impugnati grazie alla maniglia removibile.

Altri due lancia-missili aggiuntivi possono essere agganciati sopra le caviglie. Notevole il dettaglio e le rifiniture di tutte le armi che presentano pannelli e decorazioni splendidamente realizzati e in grandi quantità.

Infine lo stand espositivo, dotato di braccio regolabile in altezza e inclinazione, consente di dare al nostro Gundam anche delle ottime pose volanti. La solidità della struttura fa si che nonostante il peso del robot, anche in versione full-weapon, la stabilità non possa essere compromessa.

In definitiva si tratta dell’ennesimo Metal Build eccelso e ancora una volta lo standard qualitativo mantiene le aspettative. La qualità e la perfezione delle verniciature contribuisce a dare spessore al modello, mentre la solidità e la stabilità generale completano il quadro, per un pezzo davvero imperdibile, che offre il massimo che ci si può aspettare da un gokin di questo tipo.

Nome: Gundam Astray Blue Frame Full Weapon – Metal Build
Produzione: Bandai
Scala: 1/100
Anno di pubblicazione: 2016 (Dicembre)
Tiratura: Standard
Prezzo di listino: 24840 Yen

Pro:
– dettagli e verniciature incredibili;
– stabile e pesante;
– posabilità eccelsa;
– accessori in quantità;

Contro:
– movimenti del collo e del busto limitati rispetto alle uscite precedenti;

Voto Finale: 10/10