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Il momento “prolifico” della linea Soul of Chogokin non ha tentennamenti e prosegue senza sosta con i nuovi nati della sotto-collana Dynamic Classic, e la terza uscita riguarda addirittura il Great Mazinger, di cui recentemente Bandai aveva proposto la versione 40th da affiancare allo Z, che altro non era che un recolor del vecchio GX-02R; questa volta invece, il colosso nipponico ci propone un prodotto del tutto nuovo, ancora una volta basato sui lungometraggi più che sulla classica serie TV, ma che di fatto rappresenta meglio di qualsiasi altro modello, l’essenza del Grande Mazinga, e si avvicina in maniera quasi perfetta a quanto la serie originale ha scatenato nella fantasia dei bambini dei primi anni 80 (in Italia…), compreso il sottoscritto.

Analizziamo subito il modello, partendo come sempre dalla confezione che replica quanto visto nel GX-70 Mazinger Z, quanto a colori, grafica e dimensioni; la linea Classic è splendidamente rappresentata dai disegni del robot sui fianchi della scatola e ancor di più sul frontale dove troviamo persino il profilo del pilota Tetsuja Tsurugi.

Il robot è ben protetto dal polistirolo e da un coperchio in plastica trasparente, mentre gli accessori sono alloggiati in ben tre blister.

Lo sculpt e le proporzioni del Greto appaiono subito praticamente perfetti, il peso è notevole per via della quantità di metallo presente (le uniche parti in plastica sono la testa, le spalle, i bicipiti e l’addome), e la solidità delle articolazioni danno subito una sensazione più che positiva al tatto menre si maneggia il modello.

Anche il Greto, come lo Zetto,  è dotato di faccia intercambiabile, con occhi spenti e accesi, a simulare lo stato del robot da spento ad attivo, prima e dopo l’inserimento del Brian Condor nella testa; questi viene fornito in doppia versione, uno in modalità normale, e uno in modalità inserimento, più corto e con la calotta ribaltata per la corretta posizione del cockpit una volta inserito in testa; discutibile la scelta di utilizzare una calotta non trasparente per la versione non agganciata.

La posabilità del robot non è eccelsa e, anzi, risulta alquanto deludente e retrograda, rispetto a modelli ben più datati che sotto questo aspetto mostrano i muscoli; nulla da dire per quel che riguarda la parte superiore del corpo, dove il collo ha ampio margine di movimento grazie ad un doppio snodo; le spalle estraibili permettono escursioni estreme dell’articolazione; il busto si piega egregiamente in avanti anche se ruota un pò poco. Molti limiti invece sulle gambe, dove le anche hanno un’angolo di movimento molto limitato in tutte le direzioni, e l’applicazione della mutanda “aperta” non allarga poi di molto la zona di movimento; la piega massima del ginocchio, che supera i 90 gradi abbondantemente, ha una escursione accettabile, mentre la caviglia è clamorosamente bloccata in una ristrettissimo margine di movimento. E’ evidente che i modelli della linea SOC DC sono orientati quasi esclusivamente all’estetica e alle pose statiche, per cui non sono adatti a chi cerca modelli estremamente posabili simili ad esempio ai cugini minori della linea Super Robot Chogokin, mentre faranno la gioia di chi aspetta i modelli più fedeli visti nelle serie TV, grazie alla loro fedeltà estrema alle controparti animate.

Le ali demoniache sono presenti in due versioni, una semi-chiusa e una aperta, e quest’ultima ha la possibilità di variare l’inclinazione delle ali verso l’alto o verso il basso, semplicemente montandone al corpo centrale la versione desiderata. Ancora una volta la fedeltà all’anime è estrema, anche grazie alla colorazione differente delle superfici alari, rosse sul lato esterno, violacee sul lato interno. Gli alettoni sui polacci si estraggono manualmente semplicemente tirandone l’estremità, contrariamente ai vecchi modelli GX-02, GX-02R e GX-02R 40th in cui era presente un meccanismo a scatto mediante la pressione della parte finale del polpaccio.

Il Grande Mazinga acquistava potenza e velocità grazie al supporto del Great Booster, anche questo presente come accessorio nella confezione, e anche questo realizzato in maniera impeccabile. Lo spuntone sulla prua non è retrattile, bensì è una parte aggiuntiva che va applicata appositamente.

Tra le armi troviamo ovviamente la mano che punta il dito, che simula il Grande Fulmine, mentre gli avambracci appositi rappresentano il lancio del Pugno Atomico Rotante; immancabili le Spade Diaboliche (due) e il missile centrale, il cui montaggio risulta leggermente fastidioso, dato che è necessario smontare la mutanda e sostituire la parte apposita, di dimensioni particolarmente ridotte, quindi leggermente ostica da maneggiare.

Per quel che riguarda il lancio del Grande Boomerang ci riserviamo qualche critica: benchè sia stato inserito il pezzo apposito privo di ganci per il petto, nella nostra copia non siamo riusciti a sganciare quello dal petto, il cui perno pare essere eccessivamente resistente e la sensazione di “rischio rottura” è molto alta; confidiamo in una copia difettosa, dato che in rete non ci è parso di vedere foto di rotture varie.

Interessante la possibilità di scegliere il posizionamento delle Punte d’Acciaio sulle ginocchia a seconda che la gamba sia piegata o meno, mentre le lame che replicano il Calcio Distruttore sono finalmente dipinte come visto nel cartone.

La basetta espositiva, identica a quella del GX-70 Mazinger Z , anche quì fa da contenitore per il blister degli accessori, e anche quì è presente la pedana di lancio in cui agganciare le Ali Demoniache o il Great Booster, oltre ai braccetti che servono a reggere il robot, uno snodato con il finale a pinza, e uno fisso, regolabile in altezza, che si inserisce nella schiena del robot.

In definitiva, dunque, è questo un modello da elogiare o da criticare? Ci sentiamo di “classificarlo”, piuttosto che scegliere una delle due opzioni: le scelte tecniche applicate agli arti inferiori abbassano moltissimo la qualità di un prodotto eccelso sotto tutti gli altri punti di vista, come lo sculpt, le proporzioni, la verniciatura, i dettagli, in cui questo Grande Mazinga eccelle senza tentennamenti e rappresenta probabilmente il meglio che c’è sulla piazza, duellando tranquillamente con il fratello maggiore della linea DX. In pratica è il miglior Great Mazinger in versione gokin che si trova sul mercato se non si hanno pretese di pose estreme, poichè sembra uscito direttamente dal tubo catodico.
Nome: Great Mazinger – Soul of Chogokin Dynamic Classic
Produzione: Bandai
Scala: non in scala
Anno di pubblicazione: 2017 (Giugno)
Tiratura: Standard
Prezzo di listino: 15120 yen

Pro:
– sculpt e proporzioni perfetti;
– dettagli e vernici eccellenti e precisi;
– ha tutti gli accessori che servono;
– metallo in quantità;

Contro:
– gambe poco posabili;
– la pettorina non si sgancia facilmente

Voto Finale: 8/10