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Due anni fa nasceva la linea extra lusso di Bandai Soul of Chogokin DX, con la realizzazione di un nuovo scintillante Mazinger Z, ultra dettagliato,  dotato di corazza removibile, luci e suoni, nonchè di un hangar e una serie di accessori da paura! Vi rimandiamo alla nostra dettagliata recensione per rinfrescarvi la memoria.

Visto il successo del precedente modello, nonostante i costi non proprio a buon mercato, il naturale erede non poteva che essere il Great Mazinger. Lo diciamo subito: questa versione rappresenta probabilmente il miglior Greto in circolazione!

Andiamo a vedere perchè.

LA CONFEZIONE

La prima cosa che colpisce già dall’esterno sono le dimensioni della scatola, davvero imponenti per un peso che si aggira sui 12 kg! Togliere dal brown box un tale bestione non sarà un’operazione semplice e bisognerà maneggiare con cura per mantenere perfetta la scatola in ogni sua parte.

Come ogni confezione extra-lusso richiede, una sovracoperta avvolge l’involucro interno, mentre all’interno si trovano 6 scatole di colore nero lucido, molto eleganti e piacevoli al tatto, che contengono il robot e tutti i suoi accessori.

Come ci si aspetta da un pezzo del genere le decorazioni e illustrazioni, nella loro semplicità, risultano essere molto eleganti e minimali, grazie all’abbinamento dei colori satinati alle cromature dei caratteri che compongono nomi e loghi. Immancabili le immagini che ritraggono il modello mostrandone le principali caratteristiche.

Delle scatole interne ve ne mostriamo solamente una, dato che all’esterno non ci sono particolari che le distinguono, se non lo spessore.

In ognuna di esse, come già detto, troviamo tutti i componenti e gli accessori del robot, alloggiati esclusivamente in blister, scelta rischiosa che potrebbe lasciare qualche segno sulle vernici, anche se va detto che nella copia in nostro possesso non vi era alcun difetto.

L’hangar, di cui parleremo più avanti, è invece protetto dalla plastica trasparente e da due tappi di polistirolo che ne assicurano la totale protezione.

LO SCHELETRO

Lo scheletro del robot, vera anima di questo modello, mostra già i muscoli: le proporzioni appaiono azzeccate e la quantità di meccanismi, tubi, rotelle, armi varie ecc sono una gioia per gli occhi, grazie anche alle colorazioni brillanti che danno la sensazione che sia quasi tutto in metallo.

In realtà le parti metalliche le troviamo solo sulla parte posteriore del busto e del bacino (corazza removibile a parte).

LA CORAZZA

Le parti removibili della corazza, molte delle quali sono realizzate in metallo (torace, bacino, cosce, stinchi e piedi), si agganciano con estrema facilità, grazie agli incastri assolutamente perfetti e ai magneti. Non è altrettanto agevole rimuoverli, per via della resistenza che offrono e della scivolosità delle superfici, particolarmente lucide.

E’ possibile realizzare il Greto come meglio si preferisce: interamente corazzato, lasciandone una metà scoperta oppure lasciando scoperte solo alcune parti; quelle del busto sono sia intere che sezionate a metà.

Da notare l’interno di ogni corazza rifinito con pannellature varie.

Sono presenti tre teste intercambiabili che mostrano il volto senza protezioni, con metà corazza o del tutto coperto.

LA POSABILITA’

Quanto visto finora potrebbe far presagire ad una posabilità non eccelsa del modello, e ciò è in parte vero. Tuttavia, a prescindere da quanta corazza abbia addosso, la mobilità è buona e non c’è mai il rischio di pericolosi sfregamenti tra le parti. Quindi un plauso a Bandai per la perfezione tecnica con cui sono stati realizzati snodi ed incastri, confermando ancora una volta l’esperienza della ditta su questi frangenti.

Abbiamo il collo a doppio snodo che può essere ruotato e spostato su e giù; il busto permette una leggera rotazione tra la vita e il bacino; le spalle si muovono in tutte le direzioni (a scatto); il bicipite ruota a 360 gradi; il gomito si piega ben oltre i 90 gradi; il polso ruota discretamente su uno snodo a sfera; le anche (a scatto) permettono ampio movimento in avanti e lateralmente, mentre vanno pochissimo all’indietro, quasi niente; le ginocchia si piegano a scatto quasi a 90 gradi; le caviglie, dotate di finti pistoncini, si muovono discretamente in tutte le direzioni.

Il compromesso è inevitabile naturalmente, non ci si pò aspettare la posabilità di altre linee come ad esempio quella dei Super Robot Chogokin, ma il fine di questo modello è la pura resa estetica nel lusso più totale.

Nota di merito all’aggancio del gomito, decisamente migliorato rispetto a quanto visto nel Mazinger Z: è stato eliminato lo strano meccanismo che richiedeva la pressione sul gomito stesso mentre veniva allineato al braccio, con la stabilità che ne risultava piuttosto precaria. Questa volta gli ingegneri hanno invece optato per una semplice soluzione ad incastro che sembra essere semplice e solida.

ARMI E ACCESSORI

Mani snodate

Oltre alle coppie di pugni standard, quali i pugni chiusi, quelli che afferrano le armi e quelli che puntano il dito, troviamo le mani con dita snodate: ognuna di queste ha ben tre snodi a sfera che permettono di posizionare la mano come meglio ci agrada, simulando così ogni tipo di movimento.

Notoriamente questo tipo di articolazioni sono piuttosto problematiche, per via delle dimensioni che non consentono un attrito ottimale e rendono le parti particolarmente delicate, qui però sembra che nel complesso la struttura sia ben solida e, se non eccessivamente sollecitate, probabilmente garantiscono una discreta tenuta nel tempo in termini di forza d’attrito.

Di fatto solo utilizzando questa coppia possiamo avere le mani aperte, non presenti in forma statica. La resa estetica non risente affatto della presenza degli snodi, e anche richiudendo le dita l’effetto scenico è realistico.

 

Ali diaboliche

Il Great Mazinger, come si vede nell’anime, è dotato di ali incorporate, che possono essere aperte e richiuse a piacimento. Non potevano così mancare in questa confezione anche se, sfortunatamente, non ne hanno incluso una versione semi-chiusa come invece si è visto nel Soul of Chogokin GX-02R, molto anni fa.

Parliamo di dimensioni più che abbondanti e ancora una volta troviamo perfezione e precisione nella realizzazione: il corpo centrale si aggancia infatti in maniera impeccabile e rimane saldo alla schiena del robot, anche mentre lo si maneggia e gli si cambia posa in continuazione. E’ possibile modificare l’inclinazione delle ali scegliendo tra le due posizioni disponibili dello snodo.

Naturalmente sono state incluse le alette estraibili sui polpacci, che nell’anime si aprono in fase di volo. Per estrarle basta una piccola pressione sulla tacca apposita posta all’estremità superiore di ognuna.

Completano i motori splendidamente realizzati sotto la pianta dei piedi, ricchi di dettagli e profondità.

 

Pugno Atomico Rotante

Il pugno “sparante” è un classico dei super robot e anche il Greto ha la sua versione, che nell’anime vediamo rotante e accessoriato di lame. Nel modello la rotazione non è stata realizzata, ma le lame ci sono eccome e la loro forma ne simula proprio il movimento.

La presenza di questi spuntoni costringe la posizione completamente eretta dell’articolazione del braccio, anche perchè avrebbe poco senso il contrario, ma è comunque possibile sganciare quello che si trova sullo snodo.

Nell’anime il robot lancia il pugno anche “non rotante”, per cui se ne può simulare il lancio anche con l’avambraccio standard.

 

Grande Fulmine

Il grande fulmine di fatto non è un accessorio, ma nella scatola troviamo semplicemente una coppia di mani apposite che ne simulano la classica posizione evocativa o di lancio, con il dito indice puntato. Niente gimmick dunque, ma con un pò di fantasia magari qualcuno ci adatterà quelli presenti nei modelli della linea Super Robot Chogokin.

 

Grande Boomerang

La poderosa pettorina del Greto diventa una super arma quando questi lo impugna e lo lancia come un boomerang. Per far si che il robot lo possa impugnare, la pettorina ha un perno a scomparsa e si adatta al petto grazie a dei pannelli che si innestano ad esso appositamente.

 

Raggio Gamma e Grande Tifone

Il raggio gamma viene lanciato ancora dalla pettorina e nella riproduzione questo viene simulato grazie alla versione traslucida della stessa e all’impianto di luci e suoni attivabile con il telecomando.

Il grande tifone, lanciato dalla bocca, non ha particolari repliche, se non l’effetto audio incluso tra i vari disponibili; qualche luce in più proprio in prossimità della bocca sarebbe stata una chicca in più.

Eccovi un nostro video con i luci e i suoni attivabili da telecomando:

 

Spade diaboliche

Una coppia di spade, che il robot impugna grazie alla coppia di mani apposite, compone l’arsenale del Greto: la lama cromata e l’elsa dorata replicano fedelmente la controparte animata. Malgrado ciò, citando ancora una volta il GX-02R, manca qualche dettaglio in più, come ad esempio una colorazione differente per l’estremità dell’elsa. Non inficia in ogni caso sulla resa estetica carismatica di queste lame.

 

Power Up

Immancabili gli accessori che permettono di replicare la corazza “pompata” delle gambe del robot, in versione power up: si tratta di due spuntoni cromati che si agganciano sulle ginocchia o, in alternativa, di due grosse lame che percorrono tutto lo stinco dal ginocchio alla caviglia. Un peccato non poter montare entrambi gli accessori contemporaneamente, cosa che nella versione SOC era possibile, sia nel GX-02 che ne GX-02R.

 

Brian Condor

Come già evidenziato dalle foto il Brian Condor, la navicella in cui risiede il pilota Tetsuja Tsurugi, è removibile. Ha inoltre un meccanismo che permette al cockpit di ruotare per mantenere in posizione orizzontale la seduta del pilota.

Probabilmente questo Condor è l’unico neo del modello, poichè la realizzazione appare decisamente sotto tono rispetto a quanto visto nel Mazinger Z, dove sia l’Hover Pilder che il Jet Pilder (quest’ultimo incluso nella confezione del Jet Scrander, venduto separatamente) erano più dettagliati e precisi. Fondamentalmente il problema risiede nei troppi punti di “attacco” delle parti: una, il muso, costretta dal fatto che deve piegarsi per agganciarsi alla testa, e l’altra, la pinna, stranamente non inclusa nello stesso stampo. Noi avremmo preferito magari un Brian Condor in più, realizzato tutto d’un pezzo.

LO STAND ESPOSITIVO

Incluso nella confezione troviamo uno stand espositivo imponente, del tutto identico a quello del Mazinger Z che trovavamo nella confezione separata del Jet Scrander, anch’essa recensita su itakon. E’ dotato di perno che può essere agganciato alla schiena del robot per assicurarne la stabilità. In effetti il Greto non necessita di alcun gancio, poichè si regge autonomamente in tutta sicurezza, ma probabilmente avranno deciso di inserirlo per via del fatto che la superficie della pedana è piuttosto scivolosa.

Presente anche un altro stand che consente l’esposizione delle ali separatamente, come se fossero in fase di lancio, identico a quello del Mazinger Z, che ne permette anche lo spostamento sull’asse. In realtà non ha molto senso dato che, come già detto, le ali del Grande Mazinga escono fuori dalla schiena dello stesso ma, immaginiamo, potrebbe tornare utile per un eventuale Great Booster, semmai dovessero realizzarlo separatamente…

In questo stand troviamo anche un alloggio per il Brian Condor.

Molto regale la doppia placchetta metallica dorata, che va attaccata tramite il bi-adesivo incluso nella confezione.

L’HANGAR

Una peculiarità di questi DX è la presenza di un Hangar richiudibile in cui il robot e i pezzi della corazza possono essere alloggiati ed esposti. Si tratta di un blocco di plastica rigida pesante e di grandi dimensioni, dotato di luci alla base che possono essere attivate tramite lo switch posteriore. Anche qui lo stand risulta identico al predecessore, e ritroviamo la già evidente problematica della posizione dell’interruttore che, di fatto, non è molto raggiungibile una volta in vetrina.

E’ comunque un pezzo di notevole effetto, che rende di fatto il robot molto appariscente e carismatico. I faretti sono regolabili, le strutture mobili anteriori sono removibili ed è presente ancora una volta un perno che si aggancia alla schiena del Greto per stabilizzarlo.

ILLUSTRAZIONI

Una spettacolare raccolta di illustrazioni cartonate in formato A4 è inclusa in una confezione pregiata extra-lusso, con cartella rigida nera, che ne protegge il contenuto.

 

CONFRONTO CON IL DX MAZINGER Z

Non potevamo esimerci dal fare un confronto diretto con il compagno di linea, benchè ne abbiamo fatto riferimento più volte nell’articolo: il Greto risulta leggermente più alto, poca cosa in realtà ma quanto basta; nel complesso la realizzazione tecnica è praticamente identica, e l’unica pecca dello Zetto, ovvero l’aggancio dei gomiti, è stata migliorata. I dettagli degli interni, la solidità degli innesti delle corazze, la perfezione delle vernici, le articolazioni sicure sono tutti aspetti che i due modelli condividono in pieno.

Forse lo Zetto ha un contenuto leggermente maggiore di metallo, ma non ci sentiamo di farne un difetto nel Greto, poichè quello che c’è lo riteniamo assolutamente sufficiente.

Una leggera miglioria è stata implementata nell’aggancio delle facce, ora più stabili sulla testa, e anche nell’innesto delle ali, che si mantengono più salde nel Greto, mentre lo Scrander dello Zetto necessita che la cintura venga chiusa.

Infine il reparto stand, luci, suoni e confezione sono di pari livello, a parte le dimensioni della scatola ben più generose nel Greto, a causa della presenza delle ali e dello stand espositivo che, ricordiamo, per lo Zetto furono vendute separatamente.

Di seguito una galleria di immancabili dettagli vari.

CONCLUSIONI

Il modello è eccelso sotto tutti i punti di vista: fedele al robot originale con proporzioni perfette, solido al tatto e stabile in qualsiasi posa e qualunque sia la configurazione della corazza. Presenza di tantissimi accessori oltre che lo stand e l’hangar, senza dimenticare il telecomando con luci e suoni. Rimane qualche rammarico per il Brian Condor migliorabile, ma un piccolo neo in una riproduzione eccezionale. E’ dunque il Greto definitivo? La sentenza la rimandiamo alle singole personali esperienze. Dal canto nostro ci limitiamo a consigliarne caldamente l’acquisto poichè, secondo il nostro modesto parere, ad oggi questo è il miglior Great Mazinger presente sul mercato.

Nome: DX-02 Great Mazinger – Soul of Chogokin DX
Produzione: Bandai
Scala: non in scala
Anno di pubblicazione: 2015
Tiratura: Standard
Prezzo di listino: 419,00 €

Pro:
– possente e carismatico;
– proporzioni perfette;
– vernici e materiali eccellenti;
– solido e stabile;
– accessoriato quanto basta;

Contro:
– il Brian Condor va migliorato;
– prezzo non per tutti;
– serve spazio in vetrina…

Voto Finale: 9.5/10