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Dopo l’uscita delle Infinity version di Mazinger Z e Great Mazinger, erano tanti gli appassionati che speravano che la rivisitazione estetica proseguisse con gli altri robot classici della produzone di Go Nagai. Ci piacerebbe poter affermare che Bandai ( e più precisamente Bandai Spirits) non sia rimasta insensibile ai desideri dei fans, ma è molto più probabile che siano stati i dati di vendita delle prime due uscite ad aver compiuto il miracolo: detto fatto, eccoci a recensire la versione “Infinitism” di Ufo Robot Grendizer.
Per quel che riguarda istruzioni ed utensili da utilizzare vi rimandiamo alle recensioni di Mazinger Z e Great Mazinger Infinity Ver. In questa occasione vogliamo introdurre un paio di new entry per quanto riguarda l’attrezzatura, si tratta di una sorta di “raspa” (molto utile per rimuovere i residui delle giunzioni del pezzo allo sprue) e di un set di spugne abrasive che vanno da 2400 a 12000, veramente efficaci per tirare a lucido il modello.
Il box non si discosta molto come design da quello dei suoi cugini, con un bel primo piano di Grendizer sulla parte anteriore e sul lato corto, mentre sui lati lunghi vengono mostrate le features del modello.
Anche Grendizer Infinitism appartiene alla linea HG di Bandai Spirits, model kit in scala 1/144 realizzato in plastiche precolorate con assemblaggio senza colla. Nonostante si tratti di un restiling originale, il modello mantiene un fortissimo family feeling con quelli ispirati al film di animazione “Mazinger Z Infinity”. Analogamente a questi nella scatola troviamo la base di supporto ed il Goldrake 2 (o Double Spazer che dir si voglia), il modulo aggiuntivo che consentiva al robot pilotato da Actarus di effettuare combattimenti corpo a corpo in volo. Il montaggio segue il consueto schema Bandai, separato per testa, braccia, gambe e busto, e si effettua senza particolari difficoltà passando anche attraverso l’applicazione di alcuni adesivi.
Una volta ultimato il modello sviluppa un’altezza di 19,5 cm. Buona (come da tradizione) la cura posta nella progettazione del modello, lo dimostrano i dettagli come il particolare a punta posto sull’avambraccio, che si sposta per permettere il movimento dell’articolazione del ginocchio, o l’ampia escursione dell’articolazione delle gambe.
Ingegnoso anche il sistema che permette di passare dalla configurazione standard dell’avambraccio a quella Screw Crusher Punch (perdonateci, ma continuiamo a preferire il nome maglio perforante), mentre piuttosto semplice l’assemblaggio del Double Harken o Alabarda Spaziale, ma non poteva essere altrimenti data la conformazione dell’arma.
L’agganciamento del Double Spazer avviene mediante la rimozione di uno sportello posto sulla schiena del robot, e dall’interposizione di una flangia di attacco, che garantisce un aggancio ben saldo. Per permettere a Grendizer di muovere la testa, il muso standard del velivolo deve essere sostituito con uno più corto.
Il risultato al termine del montaggio è molto soddisfacente, a patto di sorvolare su qualche linea di fusione di troppo, con un robot che garantisce un’ampia posabilità e che ha sicuramente guadagnato dal restiling estetico senza snaturarne l’aspetto complessivo. Meno riuscito a nostro avviso la rivisitazione del Goldrake 2.
Concludendo, possiamo affermare che il difetto maggiore è l’imperdonabile assenza dello Spacer, scelta obbligata per non raddoppiare le dimensioni del kit ma non per questo meno dolorosa. Speriamo a questo punto in una edizione separata, magari insieme agli altri veicoli aggiuntivi. Nonostante questo il prodotto rimane un must have per gli appassionati di Grendizer e di Model Kit.
Vi ricordiamo che il model kit Grendizer Infinitism è distribuito in italia da Cosmic Group.
Nome: Grendizer Infinitism Plastic Model Kit
Produzione: BANDAI SPIRITS
Linea: HG
Scala: 1/144
Anno di pubblicazione:Aprile 2019
Tiratura: Standard
Prezzo di listino: 4,800 Yen
Pro:
– Rivisitazione del design del robot riuscita;
–Montaggio senza colla molto efficace;
–Buone articolazioni e supporto espositivo;
–Presenza del veicolo Goldrake 2.
Contro:
–Qualche linea di fusione di troppo nel nostro esemplare;
–Numero di accessori limitato;
–Rivisitazione del Goldrake 2 un pò anonima;
–Mancanza dello Spacer.
Voto Finale: 8/10