Dopo l’uscita in esclusiva temporanea su Xbox e Pc a Gennaio, approda su Playstation 5 l’ultimo titolo di casa Bloober Team: The Medium.
La ditta polacca ha maturato negli ultimi anni una certa esperienza nel genere Horror proponendo i due capitoli di Layers of Fear e Blair Witch, ed ha unito il tutto al cyberpunk con l’ottimo Observer. Tuttavia questi titoli portano tra di loro una similitudine, ovvero lo stile in Prima persona, ma con The Medium i Bloober hanno voluto cambiare le carte in tavola, presentandoci un’avventura in terza persona che richiama tantissimo a primo acchito titoli come Silent Hill e Resident Evil, ma sarà effettivamente così?
Paragonare The Medium a due mostri sacri di questo calibro sarebbe inopportuno, d’altronde il titolo Bloober Team ha una sua identità e la mette in mostra in quello che è il fulcro del titolo: la sua storia e l’esplorazione.
Non possiamo addentrarci troppo nella trama del titolo, d’altronde ne è la sua ossatura ma vi basti sapere che la “Medium” al centro della vicenda è Marianne, una ragazza con poteri spiritici che vive nella Polonia Post-Comunista del 1999. Il potere di Marianne le permette di vedere la realtà Spiritica ed interagire con essa e per questo motivo sarà chiamata ad investigare sul massacro avvenuto al Niwa Resort anni prima.
Un viaggio in bilico tra due realtà quindi, dato che l’originale idea alla base del gameplay di The Medium ci porterà ad affrontare diverse sequenze di gioco osservando le due realtà in contemporanea grazie ad un pratico split screen. Indubbiamente questa meccanica è il cavallo di battaglia dell’opera, dato che è stata al centro di tutto il panorama promozionale e diciamolo è davvero appagante a livello visivo vedere il confronto tra la grigia e cupa realtà ed il mondo Spiritico, guidato da un art design che lascia a momenti di stucco. Gli amanti del combattimento non troveranno pane per i loro denti, The Medium è un’avventura esplorativa, dove andremo a scoprire la trama principale e le sue diramazioni passo passo, immergendoci (come Marianne) in quello che è un mondo pieno di segreti.
L’unica grande minaccia che ci si porrà davanti è le “Fauci“, una troneggiante e imbattibile creatura che ci braccherà in alcune sequenze di gioco. L’ingegno e la pazienza saranno le uniche “armi” che avremo a disposizione per difenderci da tale abominio. Oltretutto la creatura è doppiata da una voce d’eccezione, il caro Troy Baker, una vera leggenda nel mondo dei videogiochi e che ha saputo dare il suo apporto anche in questo titolo. Il gioco evita anche l’uso di Jumpscare vari, fulcro importante dei precedenti titoli della casa, promuovendo la volontà di voler raccontare una storia dalle tinte horror, in grado di inquietare ed incuriosire senza ricorrere allo spavento facile dato da certe meccaniche.
Sotto il profilo della musica ci troviamo davanti ad ottimi brani d’accompagnamento, che sottolineano i momenti di gioco, senza prendere il sopravvento anzi fungendo da cornice perfetta per gli avvenimenti in corso. E probabilmente qui i nostalgici drizzeranno le orecchie perché a firmare le musiche troviamo Akira Yamaoka, colui che ha creato le musiche del franchise di “Silent Hill”, un mostro sacro del genere. Alla fine il paragone iniziale non era tanto sbagliato quindi!
Ma cosa cambia dalla versione Xbox/PC di inizio anno e la neo edizione Playstation 5? Il gioco è rimasto invariato, sia sotto il profilo tecnico che a livello di contenuti se non per qualche lieve sbavatura sugli effetti di luce, depotenziati rispetto alla versione Microsoft. Tuttavia l’edizione per console Sony fa largo uso di quelle che sono le potenzialità del controller Dualsense e che ben si integrano nell’avventura di Marianne. Dal giroscopio, al touchpad, ai grilletti adattivi, tutto è stato integrato nel gameplay di The Medium per permettere un ulteriore immersione con lo spettrale mondo di gioco.
The Medium piacerà agli appassionati degli Horror d’esplorazione, dove sono le atmosfere e la storia a far da padrone. Indubbiamente un titolo coraggioso per il Bloober Team e potrebbe essere solo la punta dell’iceberg per quello che ancora devono offrire al mondo videoludico. Se avete amato i loro precedenti titoli, indubbiamente dovete dare una chance a The Medium, solo in virtù di quello che è un genere che sembra letteralmente sparito nell’attuale panorama videoludico.
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