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Nel mondo del collezionismo robotico i recolor sono sempre stati un must per le aziende produttrici, modelli dal basso costo di produzione per via di stampi già pronti, che devono solamente essere verniciati in modi differenti; Bandai cavalca da sempre anche quest’onda e non ci fa mai mancare nuove colorazioni dei modelli di punta delle sue linee.

Tra i Super Robot Chogokin troviamo quindi parecchi recolor, in particolare del Mazinger Z, che vanta una discreta quantità di versioni, e adesso, finalmente, anche il Great Mazinger vive una nuova vita con una versione molto accattivante che analizzeremo in questo articolo: si tratta del “Kurogane Finish“, particolare colorazione che si affianca ad una medesima versione del Mazinger Z già distribuito di recente sul mercato.

Cominciamo come sempre parlando della confezione: la scatola non rispecchia i canoni standard della linea, sia nel formato, presentandosi piuttosto gonfia e allungata, pur rimanendo sempre molto contenuta, sia nei cromatismi, distaccandosi completamente dalle tonalità fredde tipiche della serie e sfoggiando invece un nero opaco con decorazioni dorate molto eleganti. Piuttosto discutibili le illustrazioni sul retro, dove le immagini dei particolari “addossati” l’uno con l’altro pasticciano un pò.

Due blister ospitano il robot e gli accessori, che rappresentano la dotazione minima ma non esaustiva del Grande Mazinga: troviamo dunque il Brian Condor (in versione agganciata soltanto), una spada diabolica (una sola!), due pugni atomici rotanti, le alette posteriori per l’assetto di volo, le ali diaboliche (aperte), varie coppie di mani ed il gancetto posteriore che serve ad ancorare il robot ad uno stand espositivo; quest’ultimo NON è compreso nella confezione, per la galleria fotografica abbiamo utilizzato quello di un altro modello Bandai.

Il robot appena estratto dalla scatola trasmette una certa solidità e stabilità, grazie alla forza delle articolazioni e alla presenza del metallo che lo rende ragionevolmente pesante (stinchi, petto e articolazioni di anche e caviglie).

L’inserimento del Brian Condir avviene con facilità e il fissaggio ne risulta preciso e solido. Il dettaglio della testa, sempre di livello altissimo, standard della linea Super Robot Chogokin, mostra però un piccolo difetto: i segni delle sprue in prossimità delle punte dell’elmo sono un pò troppo evidenti, anche se, vista la dimensione generale piuttosto ridotta, in vetrina difficilmente si noteranno.

Come sempre, dopo l’elevatissimo livello dei dettagli, un altro punto di forza della linea è la posabilità: una quantità di snodi impressionante di ampio raggio permette di esporre il modello come meglio suggerisce la nostra fantasia; la forza delle articolazioni, che ci sono parse particolarmente resistenti, consente di mantenere sempre un’alta stabilità. Da segnalare il busto a doppia estrazione, ginocchia e gomiti a scatto, mentre tutto il resto va ad attrito.

Il perno delle ali diaboliche è come al solito compatibile con tutti gli altri SRC, per cui viene mantenuta l’interscambiabilità dei componenti (solitamente accessori alari e avambracci).

In questa versione la colorazione metallizzata delle ali ben si sposa con il colore satinato del corpo del Grande Mazinga. Le alette ai polpacci si agganciano sostituendole ai pannelli: a tal proposito il modo migliore per togliere via tali pannelli è premere sulla parte superiore così da far sollevare quella inferiore.

Infine ottima l’escursione verticale della testa, permessa dal doppio snodo al collo, rende molto fedele alla versione animata la posa in volo del Great Mazinger.

Tra le armi in dotazione, come già elencato sopra, troviamo i doppi pugni atomici rotanti, di grande effetto, e particolarmente affilati nelle punte ai gomiti.

Purtroppo la spada diabolica è presente solo in una unità, ed è realizzata discretamente, come il minimo sindacale richiede.

E’ possibile anche sganciare la pettorina per realizzare la posa del lancio del Grande Boomerang.

Davvero notevole la replica dell’evocazione del Grande Fulmine, ottenuta grazie alla presenza della mano con il dito puntato.

In definitiva questo Great Mazinger rappresenta un ottima realizzazione del robottone Nagaiano, sia in termini di proporzioni che di sculpt, nonchè di verniciatura particolarmente accattivante; a tal proposito ci sentiamo di precisare che la colorazione satinata e rugosa del bacino e del petto, benchè di notevole impatto, sembra essere molto delicata, per varie motivazioni: attaccamento facile della polvere, macchia facile e, soprattutto, facile a saltare, per cui invitiamo i potenziali compratori a maneggiare il robot con molta cura, a noi è saltato un microscopico puntino di vernice su una spalla nello sfregamento durante la posa del robot, anche se non si nota affatto.

Un acquito più che consigliato dunque, per i fan Nagiani, del Greto e dei generici collezionisti di robots.

Infine un doveroso confronto con una versione del Mazinger Z, l’Iron Cutter Edition, da noi già recensito quì.

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Nome: Great Mazinger – Super Robot Chogokin
Produzione: Bandai
Scala: non in scala
Anno di pubblicazione: 2016
Tiratura: Standard
Prezzo di listino: 8640 Yen

Pro:
– scuplt e proporzioni eccellenti;
– posabilità estrema;
– colorazione molto accattivante;
– ottima stabilità e solidità;

Contro:
– vernici delicate;
– la seconda spada?

Voto Finale: 9/10