Alcuni mesi fa abbiamo presentato sulle pagine di Itakon.it una serie di nuovi contenuti dedicati ad un prodotto che riteniamo essere un must have per tutti gli appassionati della saga di Star Wars e che è stato presentato all’edizione Lucca Comics & Games 2015.

Come avete potuto leggere dal titolo, stiamo parlando della riproduzione in scala del Millennium Falcon targato DeAgostini, senza dubbio l’astronave più iconica dell’intero universo Star Wars. Il modello, proposto in questa raccolta da DeAgostini, è la riproduzione di quello presente nel film “The Empire Strikes Back” (in Italia “L’impero Colpisce Ancora”). Per chi non lo sapesse, per le riprese dei film sono stati realizzati una serie di modellini e questo è esattamente in scala 1:1 con quello utilizzato nel suddetto film. Il modello finito misurerà 80.8 cm di lunghezza, 59.6 cm di larghezza e 19.2 cm di altezza per un peso del modello finito di circa 11 Kg.

Sempre restando in tema di scale, all’interno del primo numero è presente anche un bellissimo poster in scala 1:1 del modello che ci permette sin da subito di avere un’idea sulle dimensioni finite e ben si presta ad essere appeso alla parete.

Vi anticipiamo che il livello generale di realismo è elevato grazie a una serie di accorgimenti come il cockpit illuminato, le luci in più punti e la presenza degli ambienti interni (come ad esempio l’area principale completa di engineering station e tavolo olografico degli scacchi, gli iconici corridoi e la zona con i controlli dei cannoni quad laser) visibili grazie ad una serie di pannelli rimovibili posti sugli scafi.

Prima di esporvi la raccolta nel dettaglio e raccontarvi la nostra esperienza relativa al suo montaggio, avuta grazie a DeAgostini, vi informiamo brevemente su come e da cosa è composta e dove potete trovarla nel caso siate interessati ad acquistarla.

L’opera completa è composta da un totale di 100 uscite composte ciascuna da un fascicolo e da una serie di componenti utili al montaggio del Millennium Falcon.

Le uscite erano acquistabili singolarmente in edicola o tramite abbonamento. Attualmente però, poiché la raccolta si è conclusa, il sito Model Space mette a disposizione l’acquisto online con abbonamento mensile in cui sono previsti anche una serie di omaggi come l’esclusiva targa in metallo, lo zaino e il raccoglitore per i fascicoli. Vi invitiamo a visitarlo nel caso vogliate maggiori informazioni.

Prima di dedicarci al modello, vi informiamo che i fascicoli sono stati una grandissima sorpresa. Essi contengono quattro macro sezioni e sono ricchi di tantissime informazioni sulle più importanti navi spaziali della gallassia, sulle tecniche dei costruttori, dei progettisti e sull’universo di Star Wars grazie alla presenza di mappe planetarie che guidano passo passo nell’assemblaggio dei componenti in nostro possesso :

  • le astronavi

  • il volo spaziale

  • guida alla galassia

  • costruisci il Falcon

Per ulteriori approfondimenti sui contenuti che potrete trovare nei fascicoli vi rimandiamo a questo nostro precedente articolo.

Passiamo ora a quella che è stata la nostra esperienza e l’analisi sul modello terminato. Ci teniamo a precisare che questo kit di montaggio può essere vissuto in differenti modi: può essere costruito seguendo le istruzioni di montaggio evitando completamente l’utilizzo di vernici e pitture oppure può essere utilizzato come ottima “base” per un’infinità di customizzazioni. Poiché in ambito modellistico le possibilità sono pressoché infinite e che il risultato finale dipende dalle capacità del singolo modellista, abbiamo deciso di costruire il modello in nostro possesso seguendo le istruzioni base, andando a utilizzare pochissimo colore soltanto nelle parti più facilmente accessibili da modello completato. Non abbiamo quindi volutamente dipinto nemmeno gli scafi esterni (seppure nei fascicoli ci siano tutti i consigli per farlo in maniera semplice e corretta) in modo tale da potervi mostrare il modello finito nel caso non abbiate competenze modellistiche.

Dopo un numero imprecisato di ore di lavoro siamo riusciti a portare a termine il montaggio e con questo redazionale approfondiremo alcuni aspetti e caratteristiche che contraddistinguono questa fedele replica.

Già dai primi fascicoli, che prevedono la costruzione della cabina di pilotaggio, è possibile vedere e apprezzare la qualità di tutti i componenti utilizzati per la costruzione di questo modello. Sono presenti componenti in ottima plastica, in resina e in metallo pesante.

Il primo approccio al montaggio è stato dunque con la cabina e già da subito, grazie anche alla profondità di circa 8 cm ed una lunghezza 10 cm, i dettagli non sono mancati. Da notare la presenza della paratia posteriore, che accoppiata alla scheda elettronica dotata di illuminazione a LED, mostrerà tutti controlli illuminati come ad esempio il sistema di iperguida, i controlli utili alla gestione del carburante e quelli per il controllo ambientale.

I controlli principali posti sulla consolle centrale non sono invece dotati di illuminazione. Vi segnaliamo, nel caso vogliate cimentarvi, che alcuni modellisti più esperti hanno illuminato queste ed altre parti con l’utilizzo di fibre ottiche (non fornite con il kit). Sul forum Model Space potete sicuramente trovare tutte le indicazioni. Noi ci siamo limitati a dipingere con differenti colori, semi trasparenti tipicamente utilizzati per colorare i fari in ambito modellistico, la paratia posteriore nella sua parte interna per amplificare la resa cromatica con i led accesi.

La cabina di pilotaggio verrà poi ultimata negli ultimi dieci fascicoli dell’opera. Globalmente non abbiamo avuto problemi con il montaggio a conferma dell’ottima precisione riposta nella progettazione dei componenti.

Segnaliamo inoltre che nel fascicolo numero 40 sono presenti, oltre ad altri componenti, anche i vetri utilizzabili per la cabina di pilotaggio e per le due torrette. Se utilizzarle o meno è una scelta personale ed entrambe le soluzioni presentano alcuni vantaggi e svantaggi. Se si vuole una replica fedele del modello utilizzato nel film, i vetri non vanno installati. Durante le riprese infatti, il Millennium Falcon non era dotato di vetri per evitare che essi potessero produrre fastidiosi riflessi in fase di ripresa. Il secondo vantaggio è quello di poter apprezzare maggiormente alcuni dettagli interni. Utilizzare i vetri ha il vantaggio di impedire alla polvere di entrare all’interno e, secondo il nostro punto di vista, di rendere più realistico il modello. Noi abbiamo scelto la seconda soluzione, ovvero l’utilizzo dei vetri.

Il montagggio procede con la “stanza centrale”, uno degli ambienti forse più iconici del Millennium Falcon. Anch’essa è ricca di dettagli come ad esempio la presenza del divanetto semicircolare composto da ben 12 cuscini preverniciati e il tavolo olografico realizzato in metallo.

La stanza, ancor più che la cabina di pilotaggio, può essere oggetto di personalizzazioni. Noi, per i motivi che vi abbiamo espresso poco fa, l’abbiamo costruita “da scatola” con pochissime personalizzazioni, utilizzando i colori come da istruzioni soltanto per effettuare alcuni lavaggi e donare all’ambiente più profondità e per arricchire con qualche dettaglio extra i componenti. Le pareti della stanza sono tenute assieme grazie ad incastri e viti. Il risultato finale è molto interessante e l’ambiente riprodotto riporta alla mente le scene del film.

Alla stanza sono poi stati collegati, seppur in via non definitiva, i corridoi. Essi, seppur di piccole dimensioni e di semplice montaggio, sono stati oggetto di grande lavorazione poiché negli accessi, ma anche lungo i corridoi, sono presenti un altissimo numero di cuscini di piccole dimensioni che vanno rimossi dalle materozze, rifiniti e incollati singolarmente.

Terminate queste fasi, l’utente può cominciare a dedicarsi al montaggio della struttura metallica, precisamente quella dello scafo inferiore, sulla quale verranno poi fissati i pannelli di rivestimento in resina mediante delle viti corte metalliche. Essa, un volta completata, sarà letteralmente lo scheletro portante dell’intera astronave.

Il montaggio avviene grazie all’utilizzo di un elevato numero di viti metalliche e di appositi connettori a due o quattro viti con i quali i pezzi verranno uniti tra loro.

Segnaliamo, nel caso ce ne fosse bisogno, che all’interno di un fascicolo troverete anche un piccolo attrezzo utile a riprendere le filettature per l’inserimento delle viti. Noi non abbiamo mai avuto l’esigenza di usarlo.

Per velocizzare la procedura consigliamo l’utilizzo di un piccolo avvitatore elettrico che funzioni a bassi giri (per non rischiare di rovinare le filettature presenti nella struttura). Avvitarle a mano, come nel nostro caso, richiede senz’altro più tempo.

Terminata la prima struttura, ovvero quella inferiore, si passa a installare i componenti elettronici dedicati all’apertura della rampa di accesso e alla sua illuminazione. Anche in questo caso le istruzioni si sono rivelate chiare e di ottima comprensione, senza nessun dubbio alla portata di tutti. Unica accortezza è stata quella di osservare attentamente il verso in cui installare i “pistoncini” che faranno da guida per la discesa e la risalita della rampa.

Grazie alla presenza di alcuni interruttori e al pacco batterie sarà possibile, a questo punto, testare la rampa di accesso al Millennium Falcon.

A questo punto è stato possibile apprezzare la grande solidità della struttura, data anche dalla presenza di una serie di barre metalliche che dall’esterno corrono verso il centro del telaio attribuendogli una maggior rigidità e consistenza. Robustezza ancor più amplificata successivamente grazie all’installazione dei pannelli in resina di rivestimento.

Quest’ultimi sono di facile montaggio e identificabili negli schemi esplicativi presenti all’interno dell’opera grazie alla presenza di una sigla e un numero identificativo posto su ogni pezzo. E’ quindi possibile montare da subito i pannelli o raccoglierli tutti e assemblarli nelle successive fasi di lavoro.

Nello scafo inferiore, così come vedremo in quello superiore, sono inoltre presenti alcuni dettagli che sono stati colorati come da istruzioni, aggiungendo qualche piccolo tocco di ruggine qua e là.

Segue dunque la costruzione della struttura metallica superiore con l’installazione dei relativi pannelli di rivestimento.

Alcuni di questi sono dotati di calamite per permetterne la rimozione scoprendo così gli interni, come ad esempio l’area principale completa di engineering station con il tavolo olografico degli scacchi dejarikvisto nel film e i corridoi interni.

Segnaliamo inoltre che anche lo scafo inferiore è dotato di alcuni pannelli rimovibili grazie alla presenza di piccole calamite. Essi andranno rimossi qualora si decidesse di esporre il Millennium Falcon con i piedi di atterraggio installati e non in posizione di volo (su questo modello è possibile installare un supporto metallico per esporre l’astronave attaccata alla parete).

Si prosegue con il montaggio delle mandibole, dell’unione della cabina di pilotaggio con lo scafo superiore e con l’installazione dei raccordi metallici che serviranno ad unire le due macro parti precedentemente costruite, lo scafo inferiore e lo scafo superiore.

In questa fase vengono anche sistemati e fissati tutti i cavi elettrici mediante la presenza di alcune clip adesive da distribuire nella parte interna degli scafi. Infine si collegano i connettori alla scheda elettronica.

Rimanendo in ambito elettrico segnaliamo che nello scafo inferiore trovano posto posteriormente anche due strisce a LED che illumineranno i motori e una serie di luci a LED di atterraggio poste nella parte inferiore. Il modello è dotato inoltre di due luci a LED frontali e altre due luci a LED all’interno delle torrette. Non è prevista l’illuminazione della stanza centrale e dei corridoi (dove vi rimandiamo nuovamente al forum Model Space per poter ammirare le splendide customizzazioni che alcuni modellisti hanno fatto in merito).

Dopo aver fatto un check generale su entrambi gli scafi e controllato che tutto fosse in ordine si può procedere con l’unione delle due parti andando così a formare la replica completa del Millennium Falcon DeAgostini.

Questa fase è stata probabilmente una delle più rapide dell’intera costruzione poiché ogni vite necessaria per l’unione delle parti ha trovato la sua sede senza nessuno sforzo. La precisione con cui sono stati progettati e poi prodotti i componenti è risultata eccellente. La struttura metallica che unisce i due scafi è stata poi anch’essa rivestita con una serie di elementi in resina precedentemente costruiti e arricchiti di dettagli.

L’opera si conclude infine con l’installazione di una serie di dettagli aggiuntivi che andranno ad arricchire ulteriormente il modello che, finito, misura 80.8 cm di lunghezza, 59.6 cm di larghezza e 19.2 cm di altezza.

Giunti alla fine non resta che provare le luci e l’apertura e chiusura della rampa. Queste features sono azionabili grazie ad un telecomando incluso nell’opera dotato di due pulsanti (A e B) in grado di azionare separatamente le due features.

Per alimentare il modello è necessario utilizzare quattro batterie stilo AA oppure un alimentatore esterno collegabile al modello attraverso un connettore posto sotto lo scafo inferiore e nascosto sapientemente grazie a una chiusura in gomma nera che ben si mimetizza.

Concludendo, possiamo affermare senza nessun dubbio che la qualità dei materiali utilizzati e il livello di dettaglio generale sono di altissimo pregio. I dettagli sono tutti ottimamente realizzati e la ricchezza degli stessi è decisamente ai massimi livelli. Tutti i componenti sono ben identificabili.

Le parti metalliche che compongono la struttura sono ben realizzate e non presentano sbavature o parti taglienti e, seppur presente all’interno della raccolta un piccolo attrezzo utile alla filettatura, le viti utilizzate per le connessioni non hanno mostrato problemi di avvitatura. Anche le parti in resina si sono sempre posizionate con grande facilità nelle loro sedi e non hanno presentato problemi di deformazione. Il montaggio del modello, pur essendo molto complesso e dettagliato, è risultato semplice grazie alla perfezione dei diversi componenti e alla semplicità di lettura delle istruzioni presenti all’interno dei fascicoli.

Attualmente non siamo a conoscenza di alternative simili in commercio per grandezza e qualità quindi, se siete interessati a questo prodotto ma avete dei dubbi qualitativi, secondo la nostra esperienza, possiamo confermare che problemi non ce ne sono. Unica accortezza, conservate molto accuratamente i componenti poiché vengono forniti numerati.

Come avete potuto constatare è possibile costruire l’intero modello seguendo, come abbiamo fatto noi, semplicemente le istruzioni o ci si può dedicare a infinite personalizzazioni. Secondo il nostro personale parere anche nella prima soluzione il risultato finale sarà decisamente interessante anche grazie alle features elettroniche in grado di restituire un’atmosfera di grande effetto.

Non sono state calcolate le ore di lavoro necessarie al montaggio ma possiamo garantirvi che questo modello non annoia e nel caso vogliate cimentarvi al suo montaggio, anche senza personalizzazioni, vi terrà compagnia per un alto numero di ore.

Se ancora non l’avete fatto vi lasciamo alla visione del video.

Link utili con tutte le informazioni relative a costi, offerte, accessori e community.

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